Stadi e arene

27.01.2012

Lo stadio di Cape Town, una struttura innovativa in Sudafrica

Questo articolo è inserito in sport, news sport, impianti sportivi, stadi e arene polifunzionali

di Martina Prati

Tra i vincitori della medaglia d’oro del premio IAKS, c’è lo stadio di Cape Town, progettato dallo studio d’architettura tedesco GMP.

Scelto all’unanimità dalla giuria per la sua struttura semplice, che è solida e compatta ma allo stesso tempo pulita e leggera, grazie alla sua forma ovale e al tetto quasi piatto, il progetto è riuscito nella sua sfida principale, quella di armonizzarsi con l’ambiente circostante.

Il famoso skyline di questa città è dominato dalla linea orizzontale di Table Mountain e dal profilo tondeggiante di Signal Hill, e tra i due si inserisce il cerchio bianco dello stadio. Il quartiere di Green Point, nel quale sorge l’edificio, fino agli inizi del secolo scorso era una terra rocciosa e disabitata.

Poi qui sono sorti impianti sportivi, come campi da golf e da rugby, circondati da ampie aree residenziali, a pochi minuti dal centro. E, dal dicembre 2009, anche lo stadio.

L'interno

La struttura dell’impianto è semplice e leggera, non intrusiva né dissonante rispetto al contesto, ma all’interno si rivela un sistema articolato e multifunzionale. Costata complessivamente 284 milioni di euro, può ospitare 68.000 persone, disposte su tre livelli, 2.500 delle quali in tribuna e 2.400 nei box.

In occasione dei Mondiali di Calcio 2010, erano state installate su entrambi i lati del settore più alto, due file di sedute temporanee, che dopo sono state rimpiazzate con suite e clubrooms, che permettono di aumentare gli spazi affittabili dello stadio, e quindi le entrate economiche, ma riducono i posti a sedere a 55.000.

Gli accessi alle gradinate del secondo e sesto livello formano degli ampi spazi che permettono agli spettatori di avere libertà di movimento e un ambiente piacevole in cui potersi soffermare e orientare con facilità. Da queste lobby è visibile il campo e, da quella superiore, anche il panorama sulla città e sul mare.

Il profilo parabolico delle tribune, inoltre, garantisce un’ottima visuale a tutti gli spettatori da ogni punto di vista. La sagoma curva della parte più alta delle tribune, in contrasto con la linea più dolce e lineare del bordo del tetto, è concepita secondo una geometria funzionale.

L'esterno

A causa del terreno roccioso su cui poggia la struttura dello stadio, il campo e il livello inferiore della struttura non sono stati scavati nel sottosuolo. Così, per ridurre apparentemente la mole sovrastante dell’edificio, è stata costruita intorno allo stadio una piattaforma, che funga da orizzonte artificiale, mediando tra i dintorni e lo stadio, la cui altezza in questo modo sembra minore. Sotto questa piattaforma è stato ricavato spazio per circa 1.200 posti auto, un’ampia area per lo scarico merci e per i mezzi di emergenza.

La necessità di appesantire il tetto sospeso e, allo stesso tempo, di realizzare un impianto per il deflusso delle acque piovane senza pompe, ha spinto i progettisti a trovare una soluzione strutturale innovativa: una sintesi tra un tetto ricurvo e sospeso a forma di sella e un sistema di travi a reticolato, ricoperto con vetro per evitare il risucchio del vento.

Queste travi portanti di acciaio sono il cuore della struttura del tetto, 36.000 mq completamente ricoperti di vetro laminato. L’anello interno del tetto è fatto in vetro trasparente per consentire una maggior luminosità sul campo, mentre la parte esterna è fatta in vetro smaltato, per contenere la dispersione termica. La parte inferiore del tetto invece è rivestita dello stesso materiale traslucido usato per la facciata, che provvede all’isolamento sonoro.

I sistemi di illuminazione e altoparlanti sono integrati nella struttura del tetto. Nonostante le 4 tonnellate di peso del vetro utilizzato per il tetto, esso rimane uno dei più leggeri, se si considera l’estensione della superficie.

Per quel che riguarda la copertura esterna, essa è stata progettata, grazie ad una fibra di vetro semi-trasparente, come una membrana orizzontale che avvolge la struttura portante come un velo ondulato che lascia intravedere l’interno. A seconda della luce e delle condizioni meteorologiche, lo stadio cambia la sua fisionomia: bianco nella luce delle giornate estive, grigio nei giorni di tempesta, avvolto in un alone rossastro al tramonto, luminoso e trasparente di notte.

Foto di: Bruce Sutherland e Marcus Bredt for Gmp architekten

Per approfondire

L'articolo completo dedicato ai progetti vincitori della medaglia d'oro è pubblicato sul numero 7 di Sport Industry Magazine , in uscita a febbraio 2012. Registrati al portale e richiedi una copia gratuita.

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