Stadi e arene

02.12.2011

Automazione della sicurezza negli stadi: intervista a Zucchetti

a cura di Alice Spiga

Questo articolo è pubblicato in stadi e arene polifunzionali, sicurezza negli impianti sportivi

Il mondo degli Stadi ha vissuto una vera e propria rivoluzione negli ultimi quattro anni, più precisamente dagli scontri avvenuti allo Stadio del Catania nel 2007.

Cambiamenti che hanno rivoluzionato anche uno dei mercati connessi al mondo degli stadi: quello dell'automazione e dell'informatizzazione, sopratutto per quanto riguarda il controllo degli accessi.

Dopo i tristemente noti "fatti di Catania", venne infatti emanata la tutt’ora valida normativa antiviolenza (la L.41, pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 5 aprile 2007), la quale impose che, negli stadi dove ancora non fossero stati realizzati gli interventi strutturali previsti (tra i quali l'installazione di varchi dotati di metal detector, di strumenti per la rilevazione televisiva delle aree riservate al pubblico, di separatori tra i sostenitori delle due squadre, ecc), le partite dovessero essere svolte a porte chiuse.

Dopo tale svolta, questo mercato ha vissuto un periodo di grande fermento, come ci racconta, in questa intervista, il sig. Gilberto Polleri, responsabile dei sistemi di sicurezza negli stadi in Zucchetti.

Indice delle domande
  1. Quanto vale il mercato dell’informatizzazione degli stadi?
  2. E quindi? Di che cosa "vive" questo mercato?
  3. In materia di controllo accessi, quali sono le principali differenze quando si parla di impianti sportivi?
  4. Parlando di biglietti d’accesso, nel settore si parla molto di nuove tecnologie che permetterebbero di entrare allo stadio grazie a un codice scaricato sul cellulare, cosa ne pensa?

1) Quanto vale il mercato dell’informatizzazione degli stadi?

Il settore dell’informatizzazione degli stadi, soprattutto in materia di controllo accessi, segue logiche differenti da quelle del mercato tradizionale. Dopo la legge del 2007, i maggiori stadi italiani si sono dovuti adeguare. Alcuni hanno dovuto provvedere a una completa riqualificazione in tema di sicurezza, altri invece hanno dovuto semplicemente implementare strutture già presenti. In entrambi i casi, il settore ha sicuramente vissuto un periodo particolare, di grande fermento, che ha successivamente subito un calo fisiologico, dovuto soprattutto al fatto che parliamo di strutture che hanno tempi di usura molto lunghi; si pensi che i tornelli vengono utilizzati mediamente per 3 / 4 ore ogni 15 giorni, oltre ad essere realizzati con materiali molto resistenti, quali acciaio e policarbonato. In linea di massima, un buon impianto dura, in pratica senza manutenzione, dai 5 ai 7 anni senza problemi.

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2) E quindi? Di che cosa "vive" questo mercato?

Vive di tecnologia. Un esempio è fornito dallo stadio dell’Udine, dove abbiamo inserito, nel terminale di controllo accessi, dei TV LED da 10 pollici, che permettono di visualizzare loghi e spot; in questo modo, il tornello diventa uno strumento di marketing che, se sfruttato a dovere, può diventare anche molto redditizio.

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3) In materia di controllo accessi, quali sono le principali differenze quando si parla di impianti sportivi?

La differenza principale riguarda il numero degli accessi. Negli stadi, dove si possono raggiungere e superare le 50000 persone, garantire la sicurezza è fondamentale. Per questo, vengono impiegati tornelli a tutta altezza, vere e proprie gabbie di ferro praticamente indistruttibili, impossibili da scavalcare o da abbattere, oltre a biglietti nominativi con , più sicuri di quelli con il codice a barre tradizionale. Nei centri polisportivi, invece, sono sufficienti quelli a mezza altezza e nei palazzetti, infine, dove di solito ci si aggira intorno alle 5000, solitamente vengono utilizzati terminali palmari, con un addetto che si occupa della verifica i titoli.

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4) Parlando di biglietti d’accesso, nel settore si parla molto di nuove tecnologie che permetterebbero di entrare allo stadio grazie a un codice scaricato sul cellulare, cosa ne pensa?

In Italia, la normativa attuale, che prevede l’obbligo di utilizzare biglietti nominativi, non permette l’utilizzo di questa di biglietti, ampiamente utilizzati all'estero, e la tecnologia sta comunque andando avanti. Abbiamo in fase di implementazione un sistema basato su tecnologia MFC, a funzionamento wireless, per ora disponibile solo per alcuni modelli di cellulare.

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Questa intervista fa parte di un articolo approfondito dedicato all'automazione e all'informatizzazione negli stadi e negli impianti sportivi, pubblicato sul numero 6 di Sport Industry Magazine . Registrati al portale e ricevi la rivista gratuitamente.

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