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27.04.2015

Costruire stadi in Italia grazie a professionisti stranieri: 3 esempi

Roma, Bologna e Friuli: tre nuovi stadi che sorgeranno grazie all'intervento di imprenditori e professionisti stranieri

Categorie: sport, sport news, stadi e arene, finanziamenti,

di Alice Spiga

Come abbiamo avuto modo di specificare in molteplici articoli pregressi, ristrutturare o costruire uno stadio richiede, da un lato, specifiche competenze tecniche e, dall'altro, investimenti cospicui che necessitano di società solide e piani di marketing a lungo termine.

In questo articolo vi proponiamo tre esempi di società di calcio italiane che, grazie all'intervento di imprenditori e professionisti stranieri, stanno procedendo - si spera a passi spediti - verso la realizzazione di nuovi stadi frutto di una nuova concezione.

I tre progetti di cui parliamo coinvolgono: il nuovo stadio della AS Roma, che sorgerà a Tor di Valle, lo stadio del Bologna FC 1909 che sarà presto riqualificato e lo stadio dell'Udinese Calcio, attualmente in fase di ristrutturazione.
  

1) Uno stadio a Tor di Valle

È di questi giorni la notizia che una nuova società multinazionale si è aggiunta al team per la costruzione dello stadio e di tutte le strutture adiacenti. Si tratta della Icon Venue Group, una società del Colorado che ha preso parte a più di una dozzina di progetti in giro per il mondo.

Si tratta del passo decisivo verso la presentazione ufficiale del progetto dello stadio capitolino che nascerà grazie a un investimento completamente privato. Il nuovo impianto sarà infatti finanziato dal costruttore romano proprietario delle aree interessate (Parnasi) con il sostegno di alcuni partner internazionali (Goldman Sachs, Nike, Disney) e con prestiti di banche e fondi equità.

Non saranno spesi soldi pubblici da parte del Comune di Roma.

«Non ho paura della burocrazia - ha dichiarato il presidente della Roma, James Pallott a - sono cresciuto a Boston e Roma non mi spaventa. Tor di Valle è il posto migliore per costruire lo stadio.

Parnasi conosce molto bene la città, non ci saranno problemi con la burocrazia. Il costo complessivo, comprese le infrastrutture, sarà di un miliardo di euro. Come AS Roma abbiamo una posizione finanziaria molto solida».
  

2) Lo stadio Renato Dall'Ara

Le vicende che hanno visto protagonista il Bologna FC 1909 sono certamente ben note a tutti nel mondo dello sport. Il Club bolognese è infatti passato di proprietà all'americano Joe Tacopina e all’imprenditore italo-canadese e socio Joey Saputo.

All'indomani della firma che ha decretato il passaggio di proprietà della squadra, Tacopina aveva dichiarato che il nuovo stadio sarebbe stato il fulcro attorno al quale si sarebbero focalizzati i piani di sviluppo della nuova società.

E il nuovo stadio sembra diventare ogni giorno più reale.

Prima di tutto, la nuova proprietà ha già ottenuto il via libera dall'Istituto per il Credito Sportivo che ha accettato di coprire al 100% i lavori di ristrutturazione dello storico impianto per un valore di 100 milioni di euro, e questo solo perché «ora la squadra ha un management credibile».

In secondo luogo, proprio in questi giorni, il club rossoblù si è rivolto alla società milanese Larry Smith per «svolgere un’analisi strategica preliminare relativa a una possibile riqualificazione dello stadio Dall’Ara.

Tale analisi avrà come obiettivo quello di verificare la congruità di funzioni complementari all’evento sportivo che possano migliorare sia l’esperienza nel matchday sia la fruibilità dello stadio e delle zone contigue nell’intero arco dell’anno».
  

3) Lo stadio del Friuli

Tra fine marzo e inizio aprile 2015, L'Udinese ha diramato che la notizia di essere sul punto di concludere un accordo milionario con Wanda Group, multinazionale cinese fondata da Wang Jianlin (il ventiseiesimo uomo più ricco del mondo), e Isg, quotata in Borsa a Londra e con 24 sedi nel mondo (tra le quali anche una a Milano); quest'ultima progetta impianti sportivi, alberghi, spa e potrebbe intervenire sulla nuova tribuna, negli spazi sotto l’arco e nell’area riservata agli allenamenti.

«Si tratterebbe di un autentico “colpaccio” per il club bianconero - scrive il MessaggeroVeneto - che, con Gianpaolo Pozzo in testa, sta impegnando energie e risorse per l’ammodernamento della struttura, nella speranza che sia un tassello chiave per il futuro».

L’Udinese aveva già inglobato Infrontsocietà svizzera che in Italia gestisce, su mandato della Lega serie A, la vendita dei diritti tv – per un miliardo di euro e sempra si stata proprio questa mossa ad attrarre l'attenzione dei nuovi - potenziali - investitori.
  

Come andranno a finire questi progetti?

In tutti e tre i casi, staremo a vedere che cosa accadrà. Solo il tempo può darci la risposta a questa domanda.
 

Per approfondire

Oltre a tutti i link disseminati in questo articolo, consigliamo la lettura dell'articolo pubblicato da Wired "Il Milan sarà il ventesimo club con proprietà straniera", che analizza nel dettaglio il fenomeno dei Club italiani acquisiti da stranieri.

 
 
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