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Riccardo Gorrieri, fondatore della società Turism Sport Management
13.05.2013

Investire in formazione e promozione dello sport: la parola a Turin Sport Management

Intervista a Riccardo Gorrieri, fondatore della società Turin Sport Management

Categorie: sport, sport e fitness news, formazione,

di Alice Spiga

Tanta voglia di fare, di costruire, di proporre, di sperimentare. Questo si percepisce nella voce di Riccardo Gorrieri, fondatore della società Turin Sport Management , nata con l’obiettivo di diventare il punto di riferimento per tutti i professionisti e gli amanti dello sport sul territorio piemontese.

Una società privata impegnata nell’organizzazione di eventi formativi e manifestazioni sportive, con l’intento sia di creare nuove figure professionali legate allo sport sia di promuovere l’attività sportiva in ampie fasce della popolazione, soprattutto nei giovani.

Il programma accademico, per l’anno 2013, prevede infatti corsi di preparazione alle professioni di agente di calciatori, team manager delle squadre professioniste e Società Sportive, Talent Scout di calcio, ma anche corsi di educazione alimentare, posturologia, allenamento funzionale e giornalismo sportivo.

Accanto a questi, verranno attivati seminari dedicati ai contratti di lavoro nel mondo dello sport, al calcio nell’era del fair play finanziario e al legame, sempre più fondamentale, tra sport e nutrizione.

La metodica di insegnamento è basata essenzialmente su lezioni strutturate: una prima parte teorica e una seconda atta all’acquisizione di competenze pratiche, alle quali si aggiunge la supervisione di casi concreti e attuali e la verifica delle conoscenze e degli apprendimenti.

“La nostra intenzione – ci racconta Riccardo Gorrieri – è di intraprendere una serie di iniziative legate allo promozione dello sport. Organizzeremo tornei di calcio a 5, a 7, di tennis, di beach volley, con un notevole dispendio di mezzi e di investimenti, miei, degli altri membri della mia agenzia e delle nostre aziende partner.

Sotto il profilo accademico, essendo anche dirigente a livello locale dell’ ELSA, European Law Students' Association, la maggiore associazione europea di giurisprudenza, in collaborazione con il CUS e con il dipartimento di giurisprudenza stiamo per inaugurare la Sport Law School.

In pratica sarà un percorso formativo, parallelo ai percorsi classici del dipartimento, della durata di un anno, per dare maggior risalto e credito alle professioni legali nel campo dello sport professionistico. In questo modo, daremo l’opportunità agli studenti di giurisprudenza di intraprendere un percorso alternativo all’avvocatura, al notariato o alle altre professioni classiche legate alla legge.”

Se ho capito bene, in pratica utilizzerete fondi privati?

"Sì, assolutamente, li abbiamo utilizzati per costituirci, li useremo anche per i progetti futuri. Anche per quanto riguarda il progetto più grosso, che abbiamo nel mirino da un anno a questa parte – cioè creare un evento dedicato allo sport nell’inverno del 2014 – chiederemo il patrocinio del Comune, ma non chiederemo fondi perché il comune non ne ha.

Quello che faremo, una volta che il progetto avrà l’approvazione dell’assessore, sarà compiere una campagna di marketing e di reclutamento sponsor, perché per mettere in piedi un progetto del genere ci vogliono fondi ingenti che, al momento, non ho e non abbiamo.

Per cui cercheremo il sostegno finanziario di sponsor, sempre ovviamente privati, associazioni sportive dilettantistiche o professionistiche con capitale privato. Soldi allo Stato o alla Regione difficilmente li chiederemo, chiederemo però il patrocinio."

Nello specifico, quali iniziative avete intenzioni di intraprendere?

"Le iniziative che metteremo sul campo nel 2014 sono:

  • un percorso di sensibilizzazione, anche questo con il patrocinio del Comune e con aziende partner, per l’introduzione dell’educazione alimentare nelle scuole , sia primarie sia secondarie. Questo per trasmettere sia agli alunni sia ai genitori il modo più sano e più corretto di mangiare, sempre in sinergia con lo sport e l’attività fisica.
  • Il secondo progetto è di creare un Congresso Internazionale dello sport a Torino, promosso da noi. L’idea di partenza è di approfondire le nuove normative e gli aspetti legali per quanto riguarda la sicurezza negli impianti sportivi, poi vedremo come si evolveranno le cose. Anche in questo caso, ci saranno ingenti somme da investire ed è un problema che in questo periodo condiziona, condiziona me, ma condiziona anche i miei soci e i nostri partner, creando un circolo vizioso. E si finisce per fare molto meno di quello che avresti potuto fare anche solo 10 anni fa.
  • Infine, abbiamo deciso di creare una società a sé stante che si occuperà di dare assistenza legale e fiscale alle società sportive. Ne farò parte io stesso e altri avvocati, che sono già consulenti della formazione in diritto e marketing dello sport all’interno di Turin Sport Management.”

Entrando nel merito dell’elezione di Torino a Capitale Europea dello Sport 2015, che cosa significa e che cosa pensa comporti per la città?

“Si tratta di un riconoscimento molto importante, che offre la possibilità di mettere in mostra le capacità organizzative e propositive della città, che essa ha già dimostrato in occasione di Torino 2006. E poi, in un periodo di oggettiva criticità economica, è un’opportunità in più per dare lavoro ad aziende e cooperative che in questo periodo hanno difficoltà contingenti.

Senza contare l’ampia visibilità che le manifestazioni sportive possono dare alla città, come hanno dimostrato i recenti campionati mondiali di scherma, che hanno avuto un discreto rientro in termini economici e di immagine.

Purtroppo le risorse da investire non sono infinite, sia se si parla di aziende sia di realtà come può essere la nostra, sia delle pubbliche amministrazioni.”

Ha nominato Torino 2006, che sicuramente ha rappresentato un’occasione importante per la città in termini di impianti sportivi; come si configura il panorama impiantistico attuale?

"Torino può contare su innumerevoli spazi dove praticare sport. La maggior parte è anche di recente costruzione, visto che sono stati realizzati appena 7 anni, in occasione appunto delle Olimpiadi invernali.

La città ora ha l’occasione di sfruttare al meglio il patrimonio strutturale che già possiede e, al massimo, potenziarlo. Di costruire nuovi impianti invece non se ne parla, un po’ perché sono stati spesi migliaia di euro per le Olimpiadi, un po’ perché non ci sono fondi. Meglio sfruttare il patrimonio già esistente”.

Foto di Franco Borrelli

 
 
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