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Carlo Tavecchio
03.05.2013

LND e ANCI insieme per lo sport dilettantistico

Intervista a Carlo Tavecchio

Categorie: sport, sport news, impianti sportivi, istituzioni sportive, energie rinnovabili e impianti sportivi,

di Alice Spiga

Il presidente della Lega Nazionale Dilettanti Carlo Tavecchio spiega quali sono gli obiettivi dell’accordo con ANCI, Associazione Nazionale dei Comuni Italiani, dedicato a un miglioramento delle condizioni degli impianti sportivi su cui insiste l'attività calcistica di base.

Dalle sue parole emergono i punti chiave verso cui sono diretti: sicurezza e messa a norma degli impianti, risparmio energetico e conversione dei terreni di gioco in erba artificiale di ultima generazione.

L'intervista

Che cosa significherebbe per la LND e per il calcio dilettantistico la firma di un'intesa con l’ANCI?

“Partendo dal presupposto che la stragrande maggioranza della proprietà degli impianti sportivi italiani è degli Enti Locali (95% circa), stipulare un accordo con l’Associazione dei Comuni d’Italia rappresenta innanzitutto l’apertura di un dialogo diretto con il miglior interlocutore possibile, così da poter migliorare la condizione dei campi dove insiste l’attività dilettantistica e giovanile”.

Quali obiettivi avete intenzione di portare avanti lavorando insieme?

“In primo luogo sensibilizzare tutti gli operatori del settore dal punto di vista istituzionale e sportivo, per iniziare quel percorso condiviso che avevamo già istruito cinque anni orsono a livello parlamentare, richiedendo alle Commissioni competenti la discussione e la successiva approvazione di una Legge Quadro sul Dilettantismo sportivo, poi divenuta lettera morta”.

Quali sono i principali problemi che l’impiantistica sportiva di base si trova ad affrontare?

“Abbiamo focalizzato la nostra progettazione su tre priorità: sicurezza e messa a norma degli impianti; risparmio energetico; conversione dei terreni di gioco in erba artificiale di ultima generazione”.

Come intendete affrontarli?

“Partiamo dai consumi energetici: gli stadi e gli impianti su cui insiste l'attività calcistica di base raggiungono un consumo complessivo di oltre 200 milioni di euro all'anno.

Investendo nel campo delle energie alternative (come ad esempio fotovoltaico, biomasse e pompe di calore), potremmo contare su un risparmio addirittura del 30%. Senza contare i benefici che ne trarrebbe l’ambiente e la conseguente tutela della salute.

Altrettanto importante è l’impegno della LND per migliorare sempre di più la resa dell’erba artificiale, quale ultima soluzione all’annosa problematica dei costi di manutenzione degli impianti da gioco.

Questo permetterebbe alle società di abbattere drasticamente le spese nell’arco di almeno 8 anni; in più la Lega ha previsto una riduzione sensibile del 50% da 4.000 a 2.000 euro per il costo della riomologazione quadriennale (obbligatoria secondo i parametri FIFA ai fini assicurativi) per quelle società che non traggono benefici economici dalle affittanze del campo stesso.

La nuova frontiera cui ora la LND sta lavorando è la completa riciclabilità del sistema manto in erba artificiale così da riutilizzare il materiale da intaso anche quando un campo viene dismesso.

In questo quadro, si rileva fondamentale anche l’esenzione dai vincoli del Patto di Stabilità per il calcio di base, che si rivela fondamentale perché, in questo momento storico, agli Enti Locali mancano le risorse e si è arrivati al paradosso che se pure ce ne fossero non possono essere impiegate perché preventivamente non stanziate per i progetti legati allo sport.

L’obiettivo primario, in definitiva, è quello di programmare un investimento complessivo che consenta di trovare le risorse per ammodernare questi impianti, prevedendo finanziamenti ad hoc con istituti partner e in accordo con privati e proprietari degli impianti.

Si deve capire che lo sport dilettantistico e giovanile assolve a una funzione sociale cruciale per la cittadinanza e per questo va sostenuto in tutte le maniere”.

Quanto è importante collaborare per risolvere questi problemi?

“Molto, perché con i nostri e i loro numeri (15.000 società e 8.000 Comuni), LND e ANCI coprono l’intero territorio nazionale e possono realizzare un passo in avanti concreto nel progetto di rilancio della politica territoriale in favore dello sport di cittadinanza”.

Per approfondire

Questa intervista è parte integrante di un articolo dedicato a LND e ANCI pubblicato nel numero 12 - aprile-giugno di Sport Industry Magazine . Registrati al nostro portale per ricevere la rivista gratuitamente.

Leggi l'intervista a Roberto Pella , delegato ANCI a sport e politiche giovanili e assessore allo sport del Comune di Biella.

 
 
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