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A cura della redazione
In quale stato di salute gli italiani escono da questo periodo? Ecco la domanda che si è posta lassociazione Polo della Salute, impegnata nella valorizzazione dellattività motoria per la prevenzione e la cura di patologie croniche.
Per dare una risposta il più attinente possibile, lassociazione ha realizzato il primo studio che analizza limpatto della quarantena sulle abitudini e sulla salute degli italiani, intitolato Lutilità dellattività motoria condotta da remoto in tempi di emergenza sanitaria da Covid-19 . La ricerca, iniziata in pieno lockdown allinizio di aprile, si concluderà in autunno con la pubblicazione dei risultati.
Il campione di analisi è stato individuato su scala nazionale, la fase operativa ha preso vita con il monitoraggio, eseguito in remoto da trainer specializzati che hanno prescritto programmi motori standardizzati, della durata di 5 settimane. Le osservazioni conclusive, frutto dellanalisi dei dati raccolti, costituiranno il nucleo di un originale progetto pilota al quale potrebbero far seguito ulteriori indagini scientifiche in questo specifico ambito.
Gerardo Ruberto, presidente di Polo della Salute Method, ha così commentato liniziativa: «Abbiamo iniziato la quarantena ascoltando gli italiani, anche tramite una serie di dirette sui social e monitorando alcuni dati, quindi abbiamo deciso di verificare il loro stato di salute attraverso uno studio osservazionale dintervento. Unindagine che solleva importanti riflessioni nellambito delle scienze motorie, della sociologia e della psicologia: siamo convinti che questa iniziativa costituisca un elemento dinnovazione nel campo della promozione dellattività motoria, dei corretti stili di vita e delle scienze motorie».
Flaminia Pastori, coordinatrice del comitato tecnico-scientifico del Polo della Salute, ideatrice e team-leader dello studio, ha così illustrato questo interessante progetto: «Il nostro metodo si basa sulla collaborazione sinergica tra medici e professionisti delle attività motorie, uniti per curare e prevenire le patologie croniche, e parte da unattenta analisi del mercato e da una sperimentazione iniziata più di tre anni fa. Abbiamo pensato di poter offrire il nostro piccolo contributo alla conoscenza di questo nuovo virus sfruttando le nostre competenze, conducendo questo studio che, ne siamo convinti, fornirà dati fondamentali per impiegare lattività motoria come farmaco naturale, da somministrare ad personam e tenendo in considerazione il contesto».