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Analfabetismo motorio bambini
23.04.2018

Bambini e adolescenti italiani verso il grado zero delle capacità motorie

58 quindicenni su 100 hanno una forza delle braccia insufficiente o scarsa, e addirittura 78 sono nelle stesse condizioni per quanto concerne le gambe: questi e altri dati sono emersi dai test condotti presso l'Istituto Tecnico Gobetti - De Gasperi di Morciano. Dati che dovrebbero sensibilizzare tutto il settore sportivo al fine di contribuire allo sviluppo delle capacità motorie di bambini e adolescenti.

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A cura della redazione di Sport Industry

      

Nel 2020 i bambini, e gli adolescenti italiani, raggiungeranno il grado zero delle capacità motorie: è questa la tragica previsione che emerge da una serie di approfondimenti e osservazioni empiriche, tra i quali lo studio condotto dall’Istituto regionale ricerca educativa del Lazio, il quale sottolinea come, dal 2005, le qualità aerobiche dei giovani italiani stanno diminuendo al tasso dell'1% all'anno.

Mario Bellucci, uno degli autori dello studio, ha affermato che “Tanti quindicenni non sanno andare in bicicletta, non corrono e camminano pochissimo, compiendo ogni giorno pochi passi. Il livello di mineralizzazione delle loro ossa si abbassa e non a caso a scuola numerosi ragazzi sono perennemente infortunati. La loro muscolatura è così poco tonica da causare problemi di postura: dopo pochi minuti in piedi devono sedersi e sono sempre stanchi”.

Uno spaccato tristemente negativo al quale si aggiunge, ad esempio, il fatto che sono sempre meno i ragazzi che sono in grado di eseguire una capovolta in avanti, forse uno dei tanti risultati legati alla ormai totale scomparsa del gioco di strada, da sempre il miglior “personal trainer” per i bambini fin dalla più tenera età.

L'Istituto Tecnico Gobetti - De Gasperi di Morciano (RN), da più di un ventennio ospita il Centro Capacità Motorie, che sottopone migliaia di studenti a nove test allo scopo di creare un punto di riferimento per aiutarli a migliorare durante i cinque anni delle superiori. L'ideatore del progetto, Claudio Marchetti, ha sottolineato che purtroppo i risultati osservati negli ultimi anni sono drammatici: 58 quindicenni su 100 hanno una forza delle braccia insufficiente o scarsa, e addirittura 78 sono nelle stesse condizioni per quanto concerne le gambe. 68 studenti su 100 non superano il test di resistenza, 50 quello di velocità e 47 quello relativo alla coordinazione motoria. Questa valutazione si basa sulla media europea e i risultati dei nostri giovani peggiorano di anno in anno.

Sergio Dugnani, docente di Scienze del Movimento all’Università di Milano, ha dichiarato che “Nessuno si occupa più dello sviluppo delle capacità condizionali dei nostri ragazzi. Assecondati dalle famiglie, considerano lo sport solo una delle tante opzioni per il loro tempo libero, cambiando specialità di anno in anno senza padroneggiarne nessuna. Il gioco nel cortile, quello che permetteva lo sviluppo armonico involontario del corpo, è scomparso. Dal rincorrersi, saltare la corda, lanciarsi la palla ci si è ridotti all’immobilità dell’appartamento e del videogioco».

Il professor Dugnani ha poi continuato il suo discorso affermando che «Nel vecchio ISEF si entrava per concorso in base alle capacità atletiche e dopo tre anni di ginnastica artistica si era pronti per far fare capovolte e salti mortali a un bambino, innanzitutto perché si era in grado di eseguirli. Oggi a Scienze Motorie si accede con una batteria di quiz e la ginnastica artistica è diventata una materia facoltativa. I laureati di oggi potrebbero essere buoni ricercatori, non necessariamente buoni insegnanti. Tra pochi anni mancherà quella figura di docente "pratico" che all’estero viene prodotto dai veri licei sportivi».

I centri sportivi e i fitness club dovrebbero prendere in mano le redini di questa situazione: essi, infatti, potrebbero giocare un ruolo fondamentale per riportare i bambini e gli adolescenti italiani a riprendere pieno possesso delle proprie capacità fisiche, andando a colmare le lacune andatesi a creare per la sempre maggiore sedentarietà.

 
 
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