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Lavoratori mondo dello sport
23.01.2018

Sport e lavoro: la denuncia da parte di NIdiL e SLC Cgil

Sono più di un milione e centomila i soggetti che operano nello sport a vario titolo e con diverse modalità di retribuzione e di questi solo poco più di centomila hanno un rapporto di lavoro riconosciuto e contrattualizzato.

Categoria: sport, sport news,

A cura della redazione di Sport Industry

     

NIdiL e SLC Cgil hanno recentemente presentato la seconda fase del progetto incentrato sul mondo del lavoro nello sport, un settore produttivo che, purtroppo, risulta essere poco regolamentato in termini di tutele e diritti dei lavoratori. Sono più di un milione e centomila, infatti, i soggetti che operano nello sport a vario titolo e con diverse modalità di retribuzione: di questi, poco più di centomila hanno un rapporto di lavoro riconosciuto e contrattualizzato, in modo spesso flessibile e precario, e circa un milione non ha rappresentanza.

Si tratta di soggetti “professionalizzati” e impiegati nello svolgimento di diverse discipline, quasi sempre in modo prevalente ed esclusivo, ricevendo però come compenso solamente rimborsi spese, diarie o piccole cifre irrisorie. Ed è proprio questo aspetto che è stato denunciato congiuntamente da NIdiL e Slc Cgil in occasione della presentazione dell’indagine nazionale “Per te lo sport è un lavoro?” (a cura dell’Istituto SL&A Turismo e Territorio), che prevede la somministrazione di un questionario per ricostruire un inedito identikit dei lavoratori dello sport oggi in Italia che, dal 15 gennaio, è disponibile sul sito NidiL.

Fabrizio Solari, segretario generale Slc Cgil, ha dichiarato che “Il Sindacato intende conoscere in maniera approfondita il settore dello sport, per includere nella sfera dei diritti pezzi di lavoro che tradizionalmente ne sono esenti. Se si alza il tetto ai 10 mila euro dell’area detassata e de contribuita, così come previsto dall’ultima legge di bilancio, ci avviciniamo ad una fascia di reddito che si conforma a lavori veri e propri. Siamo un’area in cui è possibile fare reddito d’impresa anche grazie ad una riduzione del costo del lavoro, al di fuori di qualsiasi regola. Bisogna porre un freno ad una deriva pericolosa”.

Nidil-e SLC Cgil realizzeranno il primo “Libro Bianco” sui temi del lavoro nello sport, con l’obiettivo principale di fornire un quadro di riferimento relativo a questo settore, approfondendo nello specifico i punti riguardanti il mondo dello sport dilettantistico, amatoriale e sociale.

Va sottolineato che nella recente Legge di Stabilità sono state inserite alcune risorse, anche se limitate, dedicate all’impiantistica sportiva. Ma sono presenti anche alcuni limiti, da rimodellare sicuramente, quali l’innalzamento del limite per l’esenzione fiscale e contributiva del compenso dai 7.500 ai 10 mila euro, la quasi totale assenza di coperture previdenziali, la mancanza totale di assistenza e copertura assicurativa (limitata al solo tesseramento alle federazioni sportive), la gravosa responsabilità civile contro terzi in capo ai singoli, oltre che il riconoscimento della maternità alle atlete, ma non alle allenatrici.

 
 
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