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13.02.2013

Sport e attività fisica in Italia: i numeri del Piano Nazionale per la Promozione dell’Attività Sportiva

Il Piano Nazionale ha diffuso l’analisi dei numeri della pratica sportiva in Italia differenziandoli per età, area geografica e genere

Categorie: sport e fitness, i numeri della pratica sportiva

di Silvia Bianchini

Il Piano Nazionale per la Promozione dell’Attività Sportiva, promosso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e dal Tavolo Nazionale per la Governance dello Sport, ha l’obiettivo primario di avvicinare le persone alla pratica dello sport. Alla sua prima edizione ha presentato un report in cui viene analizzata la pratica sportiva degli italiani.

Nel grafico a lato è mostrata la diffusione nel 2011 della pratica sportiva e dell’attività fisica in Italia: sono poco meno di 19 milioni le persone che hanno praticato sport, che corrispondono al 32,1% della popolazione italiana oltre i 3 anni di età. Tra questi il 21,9% vi si è dedicato continuativamente, mentre il 10,2% in modo saltuario. Sono il 27,7% della popolazione, invece, le persone che, pur non praticando sport, si dedicano a un’attività fisica e il 39,8% i sedentari che non svolgono né sport né attività fisica.

Per quanto riguarda le differenze territoriali, queste ricalcano la diversa disponibilità di strutture che varia da luogo a luogo. Le regioni con la quota inferiore di praticanti sportivi si trovano nel Sud Italia, in particolare sono Campania e Puglia a detenere le percentuali più basse (19,4% e 20,7% rispettivamente); mentre spiccano Sardegna e Abruzzo con quote più incoraggianti: 32,2% la prima e 30,3% il secondo. L’andamento dell’attività fisica rispecchia quello delle attività sportive: si incontrano più praticanti nell’area del Centro-Nord (29,8%) rispetto a quella del Centro-Sud (23,6%).

Circa le differenze di età, la figura accanto individua nei giovani fra i 6 e i 17 anni la fascia con il numero più elevato di praticanti sportivi, con picchi di oltre il 60% fra i ragazzi fra gli 11 e i 14 anni. A partire dall’adolescenza si registra quindi un interesse sempre più scarso verso la pratica dello sport che cala sempre più fino al raggiungimento della terza età.

L’analisi per differenza di genere mostra le donne meno attive dal punto di vista fisico: solo il 25,3% pratica un’attività sportiva anche solo saltuariamente, a fronte del 38,6% degli uomini. Questo divario resta in ogni classe di età, ad eccezione della fascia 3-5 anni dove il numero di maschi e di femmine che praticano attività fisica è praticamente analogo. Il divario massimo si trova fra i 20 e i 24 anni dove sono 24 i punti percentuali di differenza che diminuiscono col crescere dell’età.

L’analisi storica dei dati, comparando quelli del 2011 con altri meno recenti, si può osservare come le persone che praticano sport assiduamente sono cresciute del 3% dal 2001 al 2011. La percentuale di chi pratica sport saltuariamente è più instabile, restando però sempre attorno ai 10 punti percentuali; mentre la percentuale di chi non svolge per niente alcuna attività fisica o sportiva ha sempre oscillato attorno al 40%.

Un altro dato interessante è fornito dal CONI, in quanto osservatore privilegiato della pratica sportiva organizzata: nel 2011 sono stati rilevati 11 milioni di tesserati. In particolare le Federazioni Sportive Nazionali hanno registrato un trend positivo: in dieci anni sono incrementati del 36%, passando così da 3,3 milioni e 4,5 milioni di atleti.

Passando a livello europeo, i dati raccolti dal Piano Nazionale sono stati comparati con quelli di una ricerca condotta da Eurobarometer. Limitando il confronto con i paesi culturalmente affini, ovvero Spagna e Francia, si scopre che l’Italia resta notevolmente distante da loro e dalla media europea. Infatti mentre nel Bel Paese non si raggiunge il 30% dei praticanti sportivi, gli spagnoli sportivi sono il 39% della popolazione, mentre i francesi il 48%. Notevole è anche il distacco dalla media europea, che si assesta al 40%. La situazione è simile sia per quanto riguarda la pratica sportiva saltuaria e la diffusione dell’attività fisica non sportiva. Ciò implica che l’Italia mostra una sedentarietà superiore alla media europea in tutte le fasce d’età, in particolare fra i 15 e i 54 anni i sedentari italiani sono il triplo di quelli europei.

Per approfondire

Si rimanda alla lettura del report

 
 
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