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03.01.2013

L'attività sportiva in Veneto: analisi attuale e futuri sviluppi

Un'analisi sullo stato dello sport nella Regione Veneto che sfocerà nella creazione di un Libro Bianco per lo sport

Categorie: sport e fitness, i numeri della pratica sportiva,

In uno scenario che, dati alla mano, stima un PIL sportivo di circa 25 miliardi, pari all'1,6% del totale, e una produzione direttamente o indirettamente attivata dallo sport di 53,2 miliardi, il Veneto contribuisce in maniera significativa ad alimentare l'industria sportiva italiana.

Ma qual è la reale fotografia dello sport Veneto al giorno d'oggi? E quali le prospettive future? Il governatore Zaia e il presidente del CONI regionale Bardelle hanno proposto un programma di analisi finalizzato proprio a rispondere a questi interrogativi e giungere così alla stesura di un Libro Bianco dello Sport che definisca lo stato dell'arte e tracci le prossime linee di sviluppo.

Il progetto è ideato dalla Regione Veneto e dal Comitato Regionale CONI Veneto, con il contributo della Direzione Regionale della Scuola dello Sport e la collaborazione di Studio Ghiretti & Associati.

Una regione attiva

Tra i dati confortanti, il numero dei praticanti pone il Veneto al terzo posto assoluto in Italia con il 41,3%, e al primo tra le regioni a Statuto ordinario, ben al di sopra della media nazionale ferma al 32,23%.

Significativi anche i dati che arrivano dalla percentuale di sedentari nel periodo 2001-2011: mentre su scala nazionale il tasso rimasto praticamente invariato, circa al 40%, il Veneto ha registrato un positivo calo di oltre 15 punti.

A livello di tesserati a Federazioni Sportive e Discipline Associate i riscontri per il Veneto sono positivi: sesta posizione nazionale con quasi 10mila tesserati ogni 100mila abitanti. Questo si traduce in una significativa permeazione del territorio sviluppata dalle società sportive di base, oltre 8.784, che, raffrontata ad un popolazione di 4.578.000 residenti, garantiscono un punto di offerta sportiva ogni 541 abitanti (contro una media nazionale di uno ogni 631).

Rischi e anomalie

A far da contrappeso a questo scenario nel complesso positivo, alcuni aspetti di natura congiunturale e politica dimostrano quali rischi è necessario studiare e affrontare onde evitare l'insorgere di crisi profonde.

Le società sportive di vertice, seppur corrispondenti ancora oggi al 10,14% di quelle totali italiane (15 su 148), risultano in calo di oltre due punti percentuali rispetto al 2010 quando è stato toccato il culmine del decennio di 19 su 152.

A questo campanello d'allarme si aggiungono altri due indicatori che testimoniano la necessità di investire di più nei rapporti lobbistici con il sistema di governance del politica sportiva.

Gli ultimi due bandi destinati all'assegnazione di finanziamenti governativi per i Grandi Eventi Sportivi (bando POGAS 2007 e 2010) hanno riguardato 95 eventi in tutta Italia, per un totale di 22milioni d'investimento: di questi solo 4 hanno riguardato il territorio veneto, per un budget complessivo di 412mila (2% del totale).

La causa potrebbe non essere legata alla limitata rappresentanza dei dirigenti veneti nelle stanze decisorie, ma è evidente che 2 soli membri sui 76 componenti, il Consiglio Nazionale del CONI rappresenti un'anomalia, soprattutto alla luce dei numeri sopraccitati.

Per maggiori informazioni

Si consiglia la lettura del comunicato pubblicato sul sito di Studio Ghiretti & Associati

Foto da Sxc.hu

 
 
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