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foto Elena Tarfanelli, esperta in turismo sportivo
30.03.2011

Turismo sportivo: il business del futuro

di Andrea Muzzarelli

Categorie: sport & fitness news, sport e turismo

Nonostante la crisi economica, negli ultimi due anni gli italiani hanno speso in turismo sportivo circa 7,3 miliardi di euro, un aumento del 18% rispetto all’anno precedente. Inoltre, i viaggi intrapresi per praticare attivamente una disciplina sportiva sono nettamente più numerosi di quelli fatti per assistere a eventi e manifestazioni (76% contro 24%).

Dal momento che il turismo e lo sport rappresentano per l’Italia una risorsa di importanza strategica, queste stime – diffuse dall’Osservatorio Econstat – non possono che infondere fiducia nello sviluppo di un settore dalle grandi potenzialità.

Nel volume Sport e turismo. Come fare business con il turismo sportivo, recentemente pubblicato da FrancoAngeli, l’autrice Elena Tarfanelli analizza in modo puntuale e dettagliato i principali aspetti di un fenomeno in forte espansione.

L'intervista

Nel suo volume, lei asserisce che “il turismo sportivo, se ben organizzato e gestito, ha delle potenzialità enormi e può diventare un prodotto davvero appetibile e proficuo”. Ci potrebbe dire quali sono le più importanti potenzialità da lei individuate?

Sport e turismo costituiscono un binomio vincente dalle grandi potenzialità. Mi riferisco soprattutto allo sviluppo non esclusivamente economico, ma anche sociale e culturale di un determinato territorio. Il turismo sportivo non è solo un ottimo prodotto, versatile e poliedrico, per incrementare il business di numerosi settori (dall’ospitale all’alimentare, dal manifatturiero all’industriale), ma è anche un potente mezzo per rivalutare il territorio e migliorare la qualità della vita degli stessi cittadini. Il turismo sportivo è, dunque, un catalizzatore in grado di innescare un circolo virtuoso che permette di promuovere una destinazione come meta turistica, attirare persone, migliorare l’offerta ricettiva, ristorativa e commerciale, riqualificare e valorizzare le aree meno sviluppate.

Cosa fa il mondo sportivo per valorizzare al meglio queste potenzialità?

Lo sport rappresenta una concreta prospettiva di crescita per tutte le economie del territorio e in varia misura può incentivare gli scambi locali, favorire lo sviluppo di piccole attività commerciali e la creazione di nuovi servizi e attrazioni, agevolare la riqualificazione di infrastrutture e di aree meno urbanizzate. Nel caso specifico del turismo, poi, lo sport – se ben gestito e indirizzato – può portare altri vantaggi concreti: garantisce la destagionalizzazione della domanda aumentando il tasso di occupazione anche nelle stagioni più critiche (basti pensare al ciclismo praticato in mesi “morti” come ottobre e novembre) e attira gli stranieri. Il clima mite e il territorio variegato del nostro Paese rendono infatti ideali le condizioni per praticare numerose attività all’aria aperta.

In che modo il turismo può a sua volta contribuire ad aumentare la pratica sportiva in Italia?

Come lo sport può fare da volano per l’economia del turismo, analogamente l’offerta turistica, e in particolar modo quella alberghiera, possono incentivare il flusso del segmento sportivo. Per questo genere di target, che viaggia spesso, è necessario predisporre un’accoglienza adeguata che spazi dalle strutture ricettive all’impiantistica, dall’organizzazione di eventi alle manifestazioni sportive.

Una strategia di marketing territoriale efficace permette di ripensare e promuovere un’area come destinazione sportiva: a tal fine devono essere valorizzate le condizioni di tutto il sistema locale, intervenendo su infrastrutture, risorse naturali, conoscenze e competenze degli operatori. Non bisogna infine dimenticare il ritorno in termini di visibilità, che può portare non solo clienti sportivi ma anche un concreto interesse da parte degli organizzatori delle manifestazioni di settore.

Quali sono le principali esigenze di un turista sportivo?

Parlare di “turista sportivo” è piuttosto generico, in quanto la domanda si declina in una serie di micro-segmenti con diverse caratteristiche ed esigenze peculiari. Il panorama è assai variegato: questo target, infatti, è sì uno dei più appetibili, ma è anche tra i più complessi in termini di aspettative. Ad esempio, coloro che praticano sport all’aperto vanno alla ricerca di territori particolari (mare, montagna a seconda della disciplina praticata) e di una natura incontaminata, di strutture ricettive attrezzate e di personale competente.

Diversamente, lo “sportivo spettatore” si attende impianti adeguati, un’organizzazione efficiente e funzionale dell’evento, efficienza e accoglienza da parte di tutti gli operatori coinvolti. Ancora, gli accompagnatori si aspettano attività culturali e di svago complementari all’offerta sportiva. A loro volta i praticanti, che siano ciclisti o sciatori, avranno diverse esigenze proprio in funzione dell’attività svolta: i primi avranno bisogno di un’officina attrezzata per le piccole riparazioni, di cartine dettagliate e di guide competenti lungo i percorsi; i secondi si aspetteranno impianti efficienti, un vano per riporre sci e scarponi, un centro benessere dove rilassarsi dopo lo sforzo fisico e trascorrere le ultime ore della giornata, un servizio navetta che li accompagni alle piste e così via.

Quali sono le discipline sportive oggi più richieste dai turisti?

La crisi economica sembra non aver inciso sui viaggi, soprattutto quelli con vocazione sportiva. Si è anzi assistito a un vero e proprio boom legato a determinate discipline come lo sci e gli sport acquatici. Da un recente studio della BTS (Borsa del Turismo Sportivo) è emerso che un italiano su quattro viaggia per sport o, comunque, pratica un’attività sportiva durante la propria vacanza.

Anche se lo sport non è certo esente da mode temporanee, è indubbio che diverse discipline abbiano nel nostro Paese un potenziale di sviluppo sorprendente proprio in virtù del clima e della conformazione morfologica del territorio: stiamo parlando del ciclismo, del trekking e delle attività legate al mare. Non bisogna poi dimenticare il golf: considerato fino a poco tempo fa un’attività d’élite, oggi sta conquistando un pubblico più ampio e diversificato, ed è diventato un prodotto di punta di molte località italiane oltre che un importante catalizzatore per il loro sviluppo turistico.

In che modo il settore alberghiero italiano soddisfa la domanda di turismo sportivo?

Esistono singole strutture specializzate nell’accoglienza degli ospiti sportivi che sono dotate di servizi studiati ad hoc per soddisfare le loro esigenze. Poi esistono i Club di Prodotto, consorzi di aziende che garantiscono il rispetto di standard di qualità ben precisi. Ad esempio, Italy Bike Hotels è un Club di Prodotto composto da strutture specializzate nell’ospitare i ciclisti garantendo loro tutta una serie di servizi personalizzati e studiati in base alle loro esigenze, dalla ristorazione con pasti frazionati, altamente energetici e salutisti.

Anche a livello di marketing e comunicazione molte strutture hanno compreso le potenzialità di questo segmento di mercato, indirizzando azioni promozionali specifiche su più fronti. Stiamo parlando delle sponsorizzazioni e delle partnership all’interno di eventi e manifestazioni sportive, delle inserzioni sulla stampa specializzata, della partecipazione alle fiere di settore e, soprattutto, delle sempre più numerose e diversificate azioni di web marketing.

Le figure professionali esistenti sono sufficienti a garantire servizi di alta qualità?

I professionisti impegnati in tale settore sono in crescita, ma c’è ancora un ampio margine di sviluppo in termini sia di quantità che di qualità. Il turismo sportivo offre infatti grandi prospettive occupazionali per guide turistiche, accompagnatori, allenatori, personal trainer, ma anche promotori di eventi e agenti di tour operator specializzati.

Si avverte inoltre la necessità di avere nuove figure professionali che siano in grado di integrare le competenze specifiche dell’accoglienza con quelle più tecniche delle singole discipline, senza contare la conoscenza approfondita del territorio. Sono professioni nuove, nelle quali non ci si può improvvisare perché il bisogno di professionalità è sempre più elevato. A tal proposito sono nati numerosi corsi per la formazione di personale specializzato e, addirittura, dei veri e propri master di laurea come quello in Marketing Sportivo e Strategie per il Business dello Sport di Treviso.

Che ruolo può svolgere il web nella promozione del turismo sportivo?

Le nuove tecnologie si rivelano un potente veicolo di messaggi e di informazioni per promuovere prodotti, servizi ed eventi. Oggigiorno il canale preferenziale per raggiungere il grande pubblico è il web e anche il turismo sportivo, come ogni altro settore, sfrutta la rete diversificando la comunicazione: dal sito ai portali, dai banner pubblicitari alla pagina sui social network, dal mailing all’e-commerce.

Quanto pensa possa crescere il settore in Italia e in Europa nel prossimo futuro?

Lo sviluppo del turismo sportivo è legato all’effettiva capacità di tutti i soggetti coinvolti di cooperare e fare sistema. Per l’Italia e l’Europa, ma anche per il resto del mondo, un’ottima forma di collaborazione è rappresentata dalle Sport Commission, istituti operativi che, avendo compreso le enormi potenzialità del comparto sport, cercano di trasferirle e declinarle al mondo del turismo utilizzando discipline e manifestazioni come propulsore per una serie di altre attività promozionali.

Nel futuro imminente c’è la viva necessità di riprogettare le dinamiche turistiche pensando e creando prodotti autentici e innovativi che tutelino le radici culturali sulle quali poggiano il turismo prima e lo sport poi. E si avverte la voglia di cooperare concretamente per creare un sistema integrato di offerta in grado di aumentare la competitività e raggiungere obiettivi ambiziosi.

VISTO DA VICINO

Elena Tarfanelli

Ricercatrice e responsabile editoriale di Teamwork, società di consulenza nel settore turistico e alberghiero. Per Franco Angeli, ha pubblicato di recente il volume Sport e turismo. Come fare business con il turismo sportivo.

 
 
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