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18.05.2012

InSport: sviluppi e prospettive nella gestione degli impianti sportivi in Lombardia e Veneto

Intervista a Claudio Magni, amministratore della società di gestione In Sport. Di Lucia Dallavalle

Categorie: sport&fitness, news sport, impianti sportivi, gestione impianti sportivi,

In Sport, srl sportiva dilettantistica costituita nel 1990, ha mosso i primi passi nel settore della conduzione degli impianti sportivi con un’attività legata prevalentemente alle piscine, poi ampliatasi fino a comprendere, nei centri gestiti, molti altri servizi sportivi e ricreativi.

L’attenzione al cliente, alla pulizia e alla formazione del personale sono dei capisaldi nella filosofia di gestione della società, il cui marchio ha ormai acquisito notorietà nelle aree di diffusione, tra Lombardia e Veneto.

Dal 1992, data della ristrutturazione, ampliamento e acquisizione in gestione globale di un centro sportivo scolastico, la società si è sviluppata fino a guidare oggi sette impianti in altrettanti comuni della Lombardia (Concorrezzo, Linate, Bollate, Trezzano sul Naviglio, Arcore, Cesano Maderno e Vimercate), ai quali si è aggiunta nel 2009 una struttura a Verona: il centro sportivo comunale "Golosine", dove In Sport si è occupata anche della realizzazione di un lido estivo con piscina.

Claudio Magni, amministratore della società, illustra gli sviluppi, i risultati e le prospettive di un percorso iniziato venti anni fa grazie a un proficuo dialogo con le amministrazioni comunali.

L' intervista, qui riportata in forma integrale, fa parte di un articolo sui modelli di affidamento in gestione delle strutture sportive comunali, pubblicato su Sport Industry Magazine n°8.

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L'intervista

Può fare un bilancio dell’andamento di In Sport in questi ultimi anni?
“In sport ha consolidato il suo posizionamento sul mercato con il mantenimento e il miglioramento degli impianti già gestiti da anni, e con l’acquisizione di nuovi impianti ritenuti strategici, per posizione rispetto agli impianti già gestiti o interessanti per caratteristiche e potenzialità. Contemporaneamente è cresciuta la dimensione aziendale, ma si è puntato a mantenere sempre alto il livello qualitativo del servizio, delle proposte e del personale, con un forte riconoscimento nello slogan aziendale “Allenati a star bene” e un orientamento del servizio non solo sportivo, ma anche sociale e educativo. Credo che i margini di miglioramento siano ancora notevoli, ma posso concludere di essere soddisfatto del posizionamento e dell’evoluzione raggiunti. Attualmente abbiamo in gestione 8 impianti, con un fatturato di quasi 7 milioni di euro, con circa 900.000 frequenze.”

Quali sono gli obiettivi di crescita e di bilancio dei prossimi mesi?
“Oggi siamo principalmente concentrati sugli ultimi impianti acquisiti, che prevedono investimenti economici importanti, e sulla qualità del servizio reso al cliente, che rimane centrale nelle scelte aziendali. Altri obiettivi di crescita sono elevare costantemente il livello di preparazione del nostro staff e l’individuazione di figure professionali di profilo manageriale, da fidelizzare e formare per il futuro. Ciò detto, siamo sempre attenti a valutare le opportunità che il mercato offre. Per i prossimi mesi, come del resto dall’inizio dell’anno, l’obiettivo di bilancio è “consolidare” i ricavi. Inoltre, abbiamo iniziato ad effettuare studi che dovrebbero prevedere ulteriori investimenti sul fronte delle energie rinnovabili, per contenere i costi di utenze ed energia, ma con un attenzione anche all’aspetto ecologico: oggi, ad esempio, acquistiamo solo energia elettrica “verde” proveniente da fonti rinnovabili.”

Prevedete di espandervi in altre regioni?
“Lo abbiamo già fatto (siamo a Verona dal 2009), ma nell’ottica di impianti che sono ritenuti interessanti per caratteristiche e potenzialità.”

Che tipo di convenzioni avete attivato con le varie amministrazioni comunali e, concretamente, cosa prevedono?
“Sono varie, quindi è difficile rispondere senza analizzare singolarmente ogni convenzione, poiché ciascuna ha caratteristiche e condizioni diverse. Cercando, però, di rispondere in senso generale, posso riassumere che molte prevedono il controllo delle tariffe, in particolare per certe fasce sociali; l’entità del canone o del contributo comunale è normalmente in funzione della presenza di lavori da effettuare o meno, nel senso che più si investe in lavori, più basso è il canone richiesto o addirittura è previsto un contributo comunale; viceversa se i lavori sono di modesta entità, più elevata è la richiesta del canone. Le spese per le utenze sono in genere a carico del concessionario come del resto la manutenzione ordinaria; quella straordinaria può rimanere a carico del concedente, nel caso di nuove costruzioni. Le convenzioni prevedono normalmente impegni obbligatori verso alcune categorie di utenti a tariffa agevolata (scuole, disabili, servizi sociali ecc.).”

Quali sono, a suo parere, le maggiori criticità di un sistema fondato sulle convenzioni con gli enti locali? E le possibili soluzioni?
“La convenzione di per sé è un utile strumento, per l’amministrazione pubblica, di ottimizzare il servizio e mantenere e/o migliorare il patrimonio; spesso, tuttavia, è concepito come strumento troppo sbilanciato per condizioni e vincoli, soprattutto tariffari, a favore dell’amministrazione, con evidenti problemi poi di corretta gestione a discapito del servizio. Ritengo che quando l’amministrazione ottenga, oltre al mantenimento del patrimonio, una tariffa agevolata solo per le fasce sociali protette, lasciando libera iniziativa al gestore (e al mercato) si ottiene un giusto equilibrio. Ovviamente, parliamo di impianti che hanno ragione di esistere nel contesto in cui si trovano, in base al bacino di utenza e alla concorrenza esistente”.

Avete valutato anche ipotesi alternative alle convenzioni utilizzate?
“Lo strumento della concessione di costruzione e gestione, anche ai fini della ristrutturazione e dell’ampliamento di centri sportivi, lo abbiamo applicato fin dall’inizio della nostra attività, nel 1992, ancor prima che si parlasse di project financing."

Su quali nuovi servizi e strategie di marketing punterete per consolidare e, se possibile, migliorare il vostro posizionamento?
“Stiamo cercando di dotare gli impianti di servizi multipli, ovviamente in funzione degli spazi a disposizione e delle condizioni contrattuali, nel senso che un’offerta poli- sportiva e di servizi accessori – non prettamente sportivi, ma anche ricreativi, sociali ed educativi – nel medesimo centro sportivo porta a una fidelizzazione importante ed evita la ricerca, da parte dell’utente, di opportunità all’esterno. Come detto, puntiamo, ma questo da sempre, all’attenzione al cliente, alla pulizia e alla formazione del personale. Sul fronte della comunicazione, il sito web è in costante evoluzione e aggiornamento e le campagne d’informazione sono ormai standardizzate: siamo riusciti nel tempo a comunicare esclusivamente un messaggio semplice, affiancato dal nostro logo ormai riconosciuto.”

In quali aree della gestione prevedete di investire?
Fitness e wellness, servizi rivolti alla prima infanzia, attività ricreative.”

Sono previsti investimenti anche sulla componente strutturale e impiantistica, in accordo con le amministrazioni comunali?
"Sì, in base alle convenzioni in essere e per le iniziative di risparmio energetico, per un importo di circa 3 milioni di euro."

Quali strategie adottate per programmare, controllare e ottimizzare i costi di gestione delle strutture?
Lavoriamo con budget preventivi e analisi programmate per centri di costo”.

Da destra, in senso antiorario: la piscina comunale di Cesano Maderno (MB), la piscina comunale di Arcore (MB) e il campo da calcio comunale di Bollate (MI). La foto principale ritrae invece la piscina comunale di Linate (MI). Tutte strutture sportice gestite da In Sport

 

 

         

 
 
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