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27.09.2011

Arrampicata sportiva: verso le Olimpiadi

di Alice Spiga

Svoltisi quest'estate, i Campionati Mondiali di Arrampicata Sportiva , che hanno visto al centro dei riflettori un paese italiano di 18000 abitanti: Arco di Trento. Un paese scelto al posto di Parigi e Mosca.

Per comprendere appieno le motivazioni che hanno visto la scelta dell'Italia in generale e di Arco in particolare, abbiamo posto alcune domande al Direttore Campionato del Mondo di Arrampicata Arco 2011: Angelo Seneci, che ci regala un quadro puntuale non solo sui Mondiali (investimenti, numeri, innovazioni), ma anche sul passato, presente e futuro dell'arrampicata sportiva.

  1. Quest’anno, l’Italia è stata scelta per ospitare i Campionati Mondiali di Arrampicata Sportiva, quali sono le premesse, dal punto di vista storico e impiantistico, che hanno permesso questo risultato?
  2. A Mondiali conclusi, quale è stata dunque l’influenza che essi hanno avuto a livello economico e di prestigio sull’Italia e su Arco?
  3. Secondo la sua esperienza, quale è in definitiva il segreto del successo sempre maggiore riscontrato da questa pratica sportiva?
  4. Considerati i passi compiuti sinora, quale futuro attende l’arrampicata sportiva, anche dal punto di vista impiantistico?

1) Quest’anno, l’Italia è stata scelta per ospitare i Campionati Mondiali di Arrampicata Sportiva, quali sono le premesse, dal punto di vista storico e impiantistico, che hanno permesso questo risultato?
Tanto per iniziare, l’Italia è stata la prima nazione a ospitare i Campionati Mondiali di Arrampicata Sportiva nel 1985, a Bardonecchia. Un primato di cui andiamo ovviamente fieri. Dall’anno dopo, e per ogni anno, si è svolta Sport Roccia, ben presto ribattezzata Rock Master, un nome più adatto a delineare l’evento. Si tratta infatti di un vero master a invito, una gara in cui si confrontano i migliori climber del mondo. L’unica gara sportiva che dura ancora oggi, a distanza di 25 anni, ponendosi come l’evento più longevo in Italia. È stata principalmente questa gara a permettere ad Arco, paese di appena 18.000 abitanti, di diventare la Capitale Europea dell’Arrampicata, con influssi notevoli sul turismo outdoor (con un incremento del 6/7 %) e sull’economia della cittadina. E di essere dunque scelto per ospitare i Campionati Mondiali di Arrampicata (svoltisi dal 15 al 24 luglio 2011), vincendo su Parigi e Mosca.

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2) A Mondiali conclusi, quale è stata dunque l’influenza che essi hanno avuto a livello economico e di prestigio sull’Italia e su Arco?
L’evento ci ha permesso di investire quasi 1 milione e mezzo di euro per la ristrutturazione e la costruzione degli impianti e delle strutture correlate all’evento, non solo pareti o palestre, ma anche tutte le strutture dedicate all’ospitalità e agli eventi di promozione.

E a Campionato concluso, posso affermare che ne è valsa la pena. I Mondiali sono andati anche meglio di quello che speravamo, richiamando 700 atleti (l’ultimo mondiale, erano circa 400), provenienti da 56 nazioni e da tutti i continenti, compreso un’atleta dal Sudafrica e uno dal Burkina Faso, mai successo nelle precedenti edizioni. Senza contare che, per la prima volta in un Campionato sportivo, nelle medesime date si sono svolti anche i Mondiali di Paraclimbing, che hanno visto la partecipazione di 9 nazioni e 50 atleti (uno anche dal lontano Giappone).

Si pensi che i Mondiali hanno richiamato circa 25000 appassionati e sono stati trasmetti in diretta TV su Rai Sport e su 30 televisioni nazionali. Numeri importanti, che rappresentano bene la nostra volontà di dare un segnale forte, investendo dal punto di vista umano e finanziario, per promuovere al massimo questa disciplina che, secondo il nostro parere, merita la fiamma olimpica. E infatti abbiamo dato il via ai giochi con un’apertura spettacolo, con fuochi, musica, danze, in perfetto stile Olimpico. Alcuni ci hanno persino detto che questo mondiale ha posto l’asticella talmente in alto che sarà difficile creare un evento in grado di superare Arco 2011!

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3) Secondo la sua esperienza, quale è in definitiva il segreto del successo sempre maggiore riscontrato da questa pratica sportiva?
L’arrampicata sportiva è un’attività che costa poco, è uno sport di prossimità che si può svolgere anche a contatto con la natura (sono moltissime ormai in natura le falesie naturali attrezzate per l’arrampicata), è uno sport individuale e più “libero”, con un approccio molto diverso dalle altre attività. Piace agli adulti come ai bambini e, se praticata con coscienza (è uno sport che richiede attenzione e concentrazione), non comporta più rischi di qualsiasi altra attività fisica o sportiva. Non è infatti come l’Alpinismo, che si svolge in un ambiente pieno di rischi e di imprevisti.

È uno sport che punta molto in alto, e che vuole dare spazio a tutte le fasce di popolazione. Solo per citare un esempio: stiamo lavorando, insieme con la Federazione, a un progetto che riguarda l’inserimento dell’arrampicata sportiva nei programmi scolastici ministeriali. In alcune scuole italiane l’attività viene già svolta, ma di solito ci si appoggia a una palestra vicina; mentre il nostro obiettivo è di far inserire nelle palestre scolastiche una parete per arrampicata, adatta per dimensioni ai bambini e ai ragazzi, e istituire corsi di formazione per gli insegnanti di educazione fisica, in modo da avvicinare i bambini a questa salutare attività già in età scolare.

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4) Considerati i passi compiuti sinora, quale futuro attende l’arrampicata sportiva, anche dal punto di vista impiantistico?
Nel nostro paese, siamo ancora indietro rispetto al resto dell’Europa. Solo per fare un esempio, in Germania le pareti di arrampicata sono inserite all’interno di grandi centri polifunzionali, che rappresentano veri luoghi di aggregazione. Solo a Monaco ci sono 6/7 centri come questi, in grado di ospitare anche 400 persone alla volta. Mentre in Italia di centri così grandi se ne conteranno forse un paio.

Tra questi, un posto di rilievo spetta alla nuovissima parete per arrampicata Salewa Cube, inaugurata di recente. È di sicuro la più bella in Italia e una delle migliori al mondo, soprattutto il concept dello Studio Zucchi, con apertura dell’edificio ad hangar, è davvero unico. Una struttura che concretizza molto bene la voglia di crescere di questa disciplina che, se anche non sarà ammessa alle Olimpiadi, continuerà comunque a prosperare e a crescere.

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Nell'immagine: una delle pareti di arrampicata realizzate per il Campionato del Mondo di Arrampicata Arco 2011.

    

Visto da vicino

Angelo Seneci,
Direttore Campionato del Mondo di Arrampicata Arco 2011 e responsabile commerciale di Sintroc & Ecogrips.

         

     

         

Per approfondire

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L'articolo completo

Questa intervista fa parte di un articolo approfondito dedicato all'arrampicata sportiva, pubblicato sul numero 5 di Sport Industry Magazine, uscito a fine settembre. Registrati al portale e ricevi la rivista gratuitamente.

                

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