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23.09.2011

Arrampicata sportiva: mercato e praticanti

di Alice Spiga

Un'attività sportiva affascinante, che in Italia si sta guadagnando uno spazio sempre più ampio, allontanandosi sempre di più dalla sua condizione di attività sportiva giovane e di "nicchia".

Ci riferiamo all'Arrampicata Sportiva, una disciplina entrata nel nostro paese circa 25 anni fa, conquistandosi in poco tempo ampie fasce di popolazione.

Per comprendere le potenzialità di sviluppo di questa affascinante disciplina, abbiamo rivolto alcune domande ad Antonio Ungaro, Segretario Generale F.A.S.I., che ci ha regalato una panoramica esclusiva  sulle attività di promozione della Federazione, sul successo di questa disciplina, sul numero di strutture e sul mercato.

  1. Quali sono le opere di promozione intraprese dalla vostra Federazione che hanno permesso all’arrampicata sportiva di diventare un fenomeno sempre più diffuso?
  2. E quale è, secondo la sua opinione, il "segreto" del sempre maggiore successo di questa pratica sportiva?
  3. Proprio quest'anno, l'Italia è stata scelta per ospitare i Campionati Mondiali di Arrampicata Sportiva. Quali pensa siano le cause di tale importantissimo risultato, e quale ruolo avete svolto come Federazione per ottenerlo?
  4. In tema di numeri, quale è il numero di strutture dedicate all'arrampicata sportiva in Italia (palestre, centri fitness, location)?
  5. È una pratica diffusa più al nord o più al sud Italia? Per quali motivi?
  6. Ha dei dati di fatturato relativi al mercato dell'arrampicata sportiva in Italia negli ultimi due/tre anni?

1) Quali sono le opere di promozione intraprese dalla vostra Federazione che hanno permesso all’arrampicata sportiva di diventare un fenomeno sempre più diffuso?
La Federazione da tempo punta sul concetto che l’arrampicata è uno sport che fa bene, rispondendo ad una delle esigenze primarie dei bambini, ovvero quella di arrampicarsi. Ci si arrampica, da piccoli, sugli alberi, sui muri, su scale e… armadi! Arrampicarsi permette di sviluppare il coordinamento, la concentrazione, aiuta lo sviluppo armonico del corpo, contribuisce al movimento (combattendo così l'obesità) e allarga la mente (ampliando gli orizzonti).

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2) E quale è, secondo la sua opinione, il "segreto" del sempre maggiore successo di questa pratica sportiva?
LArrampicata non è solo propedeutica all'alpinismo. La mossa vincente di questo sport è stata quella di staccarsi dalle falesie (pareti naturali di roccia) per sposare convintamente le pareti artificiali, che possono essere installate in ogni palestra, in città, in riva al mare, in villaggi vacanze... addirittura sulle navi da crociera. Ma altri elementi concorrono al successo dell'arrampicata: è divertente, sano, il più delle volte a contatto con la natura.

Logicamente bisogna rispettare le fondamentali regole di sicurezza, che soltanto un’attività consapevole e con istruttori esperti può garantire, come accade presso tutte le nostre società. Ultimo elemento di successo riguarda la spettacolarità delle competizioni. Una gara di arrampicata, sia essa velocità, boulder o difficoltà, rappresenta un momento di grande coinvolgimento, con atleti in grado di sfidare pendenze apparentemente impossibili, attraverso un’armonica e affascinante danza verticale.

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3) Proprio quest'anno, l'Italia è stata scelta per ospitare i Campionati Mondiali di Arrampicata Sportiva. Quali pensa siano le cause di tale importantissimo risultato, e quale ruolo avete svolto come Federazione per ottenerlo?
Bisogna risalire alla storia dell’Arrampicata Sportiva per capire il peso che ricopre l’Italia a livello internazionale. Da noi, a Bardonecchia, nel 1985, si svolse la prima gara di arrampicata sportiva. Dal 1987, ogni anno, ad Arco di Trento si celebra il Rock Master, definito, per prestigio e tradizione, la Wimbledon dell’arrampicata.

Inoltre la Federazione Internazionale ha sede ha Torino, ha un presidente italiano e l’Italia occupa, per la competenza dei propri rappresentanti e per i motivi di cui sopra, un posto privilegiato nelle scelte internazionali. Inoltre il nostro passato, recente e lontano, è costellato di campioni del mondo. Insomma, con una punta di presunzione sarebbe da chiederci semmai come mai l’Italia non aveva ancora organizzato un Campionato del Mondo…

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4) In tema di numeri, quale è il numero di strutture dedicate all'arrampicata sportiva in Italia (palestre, centri fitness, location)?
Risposta difficilissima. Impossibile rispondere con esattezza. La Federazione conta circa 200 società sportive; quasi tutte hanno una parete dove svolgono la propria attività. Poter censire tutte le strutture esistenti in Italia sarebbe un lavoro che impiegherebbe troppe risorse per questa Federazione, impegnata invece, come da statuto, nella promozione e nell’attività agonistica.

Uno studio Nielsen ormai datato (2006) ci ha rivelato che circa 200.000 persone sono interessate dal fenomeno dell’Arrampicata Sportiva. Sono molte di più di quante ruotano attorno alla FASI (15.000 tesserati nel 2010), ma io sono convinto che sono meno del numero reale. Questo perché è un dato di fatto che molte palestre di arrampicata non sono tesserate con la Federazione e molte altre possono contare un numero decisamente superiore di avventori rispetto ai tesserati.

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5) È una pratica diffusa più al nord o più al sud Italia? Per quali motivi?
Il nord fornisce il maggior numero di tesserati, con una buona tenuta anche delle regioni del centro (Lazio e Abruzzo in particolare). Questo perché la montagna rappresenta ancora un elemento determinante per la promozione. Dal punto di vista culturale le zone di tradizione alpina hanno potuto godere di un traino superiore e per questo hanno un numero di praticanti maggiore. Sono zone che prevedono anche l’arrampicata tra le proprie offerte turistiche. Per capirci, nessuno trova strano trovare una parete artificiale nella piazza principale di un centro dolomitico, perché quest’attività è considerata propedeutica a quanti vanno in parete o a fare trekking. In realtà, poi, sulla stessa parete si arrampicano molti turisti e scoprono il fascino di questo sport.

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6) Ha dei dati di fatturato relativi al mercato dell'arrampicata sportiva in Italia negli ultimi due/tre anni?
Parlando di questo sport, ci sono diversi tipi di mercati da “monitorare”. C’è il mercato delle pareti artificiali, che vede l’Italia paese leader in Europa grazie all’attività di due grandi aziende, entrambe sponsor della Federazione. C’è poi il mercato dell’abbigliamento, delle scarpe e dell’attrezzatura, collegato al più ampio mercato degli oggetti montagna-outdoor. Anche in questo caso è per la Federazione difficile avere un quadro, anche se molti marchi che operano in Italia sono leader nei rispettivi settori.

Dal punto di vista della pratica, per poter svolgere attività in sicurezza servono un paio di scarpe con prezzi oscillanti dai 50 euro in su, e un imbrago, anch’esso dai 40/50 euro. Infine c’è il mercato degli sportivi, ovvero il costo per l’accesso in palestra e di tesseramento. La Federazione, alfine di incentivare la pratica, ha previsto costi di tesseramento che premiano società con grandi numeri. Pertanto si va da un costo singolo per tessera di 60 € l’anno ad un costo cumulativo di 6 €. L’iscrizione alle palestre, invece, varia a seconda della grandezza e delle offerte collaterali, in media è compreso tra i 20 e 60 euro mensili."

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Nella foto: Ariano Amici, Presidente F.A.S.I., e Antonio Ungaro, Segretario Generale F.A.S.I.

   

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L'articolo completo

Questa intervista fa parte di un articolo approfondito dedicato all'arrampicata sportiva, pubblicato sul numero 5 di Sport Industry Magazine, uscito a fine settembre. Registrati al portale e ricevi la rivista gratuitamente.

                  

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