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02.05.2011

Campi da calcio: presente e futuro dell’erba artificiale

Categorie: sport, news sport, superfici sportive, impianti sportivi,

di Lucia Dallavalle

Dalle virtù dell’“erba naturale rinforzata” – ultima frontiera tecnologica sul versante dei manti erbosi per lo sport – alla regolamentazione dei campi da calcio e a quella, prossima, dei campi da calcetto, in un’intervista a tutto tondo con il presidente della Lega Nazionale Dilettanti, Carlo Tavecchio (nella foto).

Presidente Tavecchio, come Lega Nazionale Dilettanti avete testato nei vostri impianti e approvato l’erba di ultima generazione, con intaso organico. Quali sono i vantaggi di questo materiale?

“È dal giugno 2006 che vengono realizzati campi in erba artificiale con intaso prestazionale composto da un mix di “fibre organiche naturali vegetali” e granuli di “elastomero termoplastico vergine”, per cui esente da inquinanti. I vantaggi sono di due tipi: il primo riguardante l’aspetto tossicologico, ovvero il rispetto dell’ambiente e la difesa della salute dell’individuo; il secondo riguardante l’aspetto del gradimento da parte dei giocatori, ovvero la sensazione di calcare una superficie di gioco simile all’erba naturale, per cui giocano con maggiore naturalezza.
Dal 2010 disponiamo anche dell’intaso composto da un mix di sole “fibre organiche naturali vegetali” quindi privo di “elastomeri termoplastici”. Il mercato ha risposto in modo particolarmente positivo: ogni anno, del totale dei campi realizzati, il 75% circa è con intaso in “fibre organiche naturali vegetali”.”

Come e dove proseguirà la sperimentazione di questo tipo di erba mista, denominata “erba naturale rinforzata”?

“La denominazione “erba naturale rinforzata” definisce una superficie totalmente nuova che evidentemente rientra nella categoria delle superfici sportive miste, ma con una notevole differenza rispetto alle altre immesse sul mercato da parte di alcune aziende produttrici.
Infatti, il nostro studio non è partito da una superficie di gioco in erba naturale per rinforzarlo con elementi artificiali e/o prodotti di sintesi, ma è partito da una regolare superficie in erba artificiale (per regolare si intende un campo in erba artificiale rispondente ai requisiti prestazionali del regolamento “FIFA 2 Stelle” e del regolamento “LND Professional” e quindi un regolare campo da giuoco sia come realizzazione che come rispondenza al giuoco) nella quale si è provveduto alla semina di specifiche tipologie di erba naturale destinate allo sport, e scelte anche in base alla situazione climatica della zona dove viene realizzato il campo da calcio.
Siamo particolarmente fieri di questa realizzazione, che permette di poter giocare nel periodo invernale senza che si verifichino i noti problemi che purtroppo si presentano sistematicamente nei campi da calcio in erba naturale. Inoltre, le ore di giuoco, senza che si deteriori la superficie di gioco, sono tali da sostenere tre partite la settimana e relativi allenamenti. I risultati di questo nostro studio (condotto unitamente all’Università di Pisa) rappresentano oggi la sola soluzione che risolve realmente i noti problemi dei campi in erba naturale della “Serie A” e della “Serie B”. Per i campi della nostra Lega rappresenta una ulteriore innovazione nelle caratteristiche dei componenti utilizzati per la realizzazione di un manto in erba artificiale, ai fini di una maggiore resistenza all’usura e quindi alla vita del campo in erba artificiale.
La sperimentazione è stata portata a termine, per cui potranno esserci nel corso degli anni eventuali migliorie in base anche alle necessità di nuovi aspetti di utilizzo.”

Sarà istituita una Commissione della Figc sull’erba naturale rinforzata? Con quali obiettivi?


“La Commissione Federale per l’erba artificiale è già stata costituita e naturalmente si occuperà anche delle superfici in “erba naturale rinforzata”. Gli obiettivi sono costituiti dal dovere di tendere sempre al miglioramento della superficie sportiva, utilizzando monitoraggi specifici ed indicazioni provenienti dai giocatori, elementi che determineranno la necessità di intraprendere altrettanti specifici studi.”

L’erba naturale rinforzata è una tecnologia tutta italiana. Altri istituti di ricerca e/o aziende estere hanno messo a punto superfici che si basano su principi e tecniche simili?

“È con orgoglio che confermo che lo studio e la conseguente industrializzazione è stata effettuata solo ed esclusivamente da Enti Italiani: studio e ricerca da FIGC –LND ed Università di Pisa – CERTES, per l’industrializzazione del progetto dall’industria italiana LIMONTA SPORT ITALIA. Come precisato in precedenza, altre aziende hanno messo a punto in questi ultimi quindici anni sistemi di manti in “erba naturale rinforzata”, ma con principi e tecniche nettamente diverse da quelle nostre ed anche con risultati diversi e notevolmente distanti dai nostri, ovvero inferiori per ore di utilizzo e per eliminazione solamente parziale dei problemi invernali dei campi in erba naturale.”

Dal punto di vista delle omologazioni, l’erba “mista” ha già ricevuto il lasciapassare della lega nazionale dilettanti. A che punto siamo, invece, con il campionato italiano di serie A e B e con le competizioni internazionali?

“Prego di non definire il nostro studio “erba mista” poiché, come spiegato in precedenza, l’atleta gioca esclusivamente su una superficie in erba naturale. Infatti l’erba artificiale rimane al di sotto e la funzione è quella di proteggere la parte vitale delle piantine che così non vengono assolutamente in contatto con i tacchetti delle scarpe dei giocatori e quindi non può verificarsi la morte delle piantine stesse.
L’azione meccanica del gioco produce esclusivamente l’eventuale taglio di foglie (è come se venissero falciate con un tosaerba). Il nostro manto di “Erba Naturale Rinforzata” è stato già accettato dalla UEFA e dalla FIFA ed è già stato utilizzato anche per partite internazionali quali quelle svolte nello stadio della Federazione Calcio di San Marino. In “Serie A” saranno realizzati due campi per la prossima stagione agonistica.
In “Serie B” stanno pensando a questa nostra realizzazione due Società Sportive; anch’esse potrebbero decidere di utilizzarla nella prossima stagione agonistica. Un campo sarà realizzato nel Centro Tecnico di Coverciano per la Nazionale Italiana.
Un altro campo è in corso di realizzazione per una squadra professionistica svizzera. Per quanto riguarda la LND, abbiamo dato la possibilità di realizzazione, ma per i nostri campionati riteniamo che siano più pratici i campi in erba artificiale, viste le elevate ore di giuoco alle quali vengono sottoposti e, non ultimo, il costo di realizzazione, che ovviamente è superiore ad un semplice campo in erba artificiale.”

Riguardo ai regolamenti e all’omologazione dei campi in erba artificiale per così dire tradizionali, qual è l’attuale scenario di riferimento?

“Per quanto riguarda i campi tradizionali in erba artificiale, sia con intaso prestazionale composto da granuli di elastomeri e comunque con prodotti di sintesi, che con intaso prestazionale composto da fibre organiche naturali vegetali, come ho appena detto, rappresentano per i nostri campionati le superfici di gioco più adatte alle nostre esigenze. Continueremo a svolgere studi e ricerche per migliorare i componenti e, conseguentemente, le prestazioni, tenendo sempre presente il rispetto dell’ambiente e la sicurezza della salute dell’individuo. Vi è ancora molto lavoro da fare, lavoro che svolgeremo anche su richiesta della FIFA e dell’UEFA.”

Il recente schema di decreto sui campi da calcetto in erba artificiale pone di nuovo sul tappeto il problema della sicurezza dei campi dove sono stati utilizzati materiali gommosi. Quali sono le tipologie di campi che richiedono interventi sostitutivi?

“I campi da calcetto ed i campi a 7 oppure 9 giocatori non sono mai stati normati, in quanto non fanno parte delle categorie di gioco della FIGC e quindi la loro realizzazione non segue alcun regolamento. Noi stiamo pensando di prenderci a carico la regolamentazione di questi campi e quindi applicare l’utilizzo dei componenti che vengono impiegati per i nostri campi a 11 giocatori.
Dal momento in cui ciò avverrà i campi che saranno costruiti dovranno seguire una precisa procedura e le superfici sportive saranno certamente sicure sia nel rispetto dell’ambiente che nella difesa della salute dell’individuo.
Per i campi costruiti fino al momento dell’eventuale nostro intervento si dovrà procedere all’esame di ciascuno di essi per accertare che i componenti siano in linea non solo con gli aspetti dell’impatto ambientale e la salute dell’individuo, ma anche con i risultati prestazionali per la difesa dei giocatori.”

Rimanendo su questo tema, ritiene che siano molte le realtà a rischio che dovranno cambiare la tipologia di manto?


“Non abbiamo mai svolto dei controlli su questi tipi di campi da gioco, per cui non abbiamo idea dell’effettiva situazione. Noi ci auguriamo che abbiano seguito l’andamento dell’evolversi dei nostri regolamenti ed in tale caso la situazione non dovrebbe essere difficile.”

Tornando all’erba naturale rinforzata, ritiene che sia la soluzione per i campi da calcio?

“Sicuramente ritengo che ad oggi sia la sola soluzione a livello europeo per i campi da calcio per i professionisti, potendo gli atleti operare su una reale superficie di gioco in erba naturale, con una resistenza all’usura che non si può avere su una superficie di gioco in erba naturale pura, per i motivi spiegati in precedenza, ed anche per il fatto che su questo nostro tipo di superficie non si può formare fango (non essendoci terra) e non possono avvenire stacchi di zolle d’erba.”

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