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a cura di Davide Venturi
In Italia, alla fine del 2013 erano 5.000 i club dislocati sul territorio nazionale, frequentati da 4,7 milioni di persone, cifra che corrisponde al 7,8% della popolazione totale e al 9,1% della fascia dai 15 anni in su.
Ogni club era mediamente frequentato da 933 soci, contro i 823 stimati alla fine del 2012, variazione che indica un incremento del numero totale di iscritti pari al 13%.
Sono questi alcuni dei dati diffusi dal rapporto che riassume i risultati dello studio intitolato The European Health and Fitness Market , recentemente condotto, in collaborazione con Deloitte, da EuropeActive, fino a pochissimo tempo fa conosciuta come European Health & Fitness Association, sinteticamente EHFA.
Solo il 16,9% dei club italiani appartiene a una catena e appena il 3,4% è gestito nell’ambito di un franchising: due percentuali che risultano le più basse di tutti i paesi analizzati e che fotografano un mercato altamente frammentato, dominato da club indipendenti, in cui i maggiori operatori controllano appena il 3% del totale dei club.
Gran parte dei fitness/wellness club del Belpaese (circa il 70%) si svilupperebbe infatti su una superficie inferiore ai 1.000 metri quadrati – distinguendosi da tutti gli altri mercati oggetto del sondaggio – e sarebbero 70.000 gli addetti impiegati.
Il prezzo medio dell’abbonamento mensile è stato stimato a 57,9 euro, per un giro d’affari complessivo pari a 2 miliardi e 658 milioni, ma soltanto il 29% degli operatori italiani, nel 2013, è riuscito a incrementare le proprie entrate al di sopra della soglia del 2,5% rispetto all’anno precedente.
Lo studio condotto da EuropeActive e Deloitte analizza, oltre all'Italia, il mercato del fitness in tutta Europa. Se vuoi maggiori informazioni, leggi l'articolo pubblicato su FitnessTrend.
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