News

intervista, Daminano Cori, marketing, sport, social media marketing,
17.03.2014

Nuove frontiere per il marketing sportivo - intervista a Damiano Cori

Categorie: sport, sport news, gestione impianti sportivi, sport e tecnologia, marketing sportivo e social media,

Intervista di Alice Spiga

Con questa intervista diamo il via a una serie di articoli dedicati al marketing sportivo in Italia, con l'intento di approfondirne i vantaggi e le opportunità per un sistema sportivo, quello italiano, che ha bisogno di trovare nuovi modi per avvicinare, coinvolgere, emozionare, oltre che fidelizzare, un pubblico di appassionati.

Perché è questo il cardine: lo sport è il più potente veicolo di emozioni, di passioni e di condivisioni , ed è vitale che i gestori di impianti sportivi imparino a fare leva su questo fattore.

Dopo questa indispensabile premessa, lasciamo la parola a Damiano Cori, specializzato in Marketing e Social Media Marketing nel settore sportivo e nautico, collaboratore della Federazione Italiana FootGolf, Guerrilla Sport, Pagano Sport Marketing, IuSport e SailBiz.

Da pochi giorni è inoltre autore dell'ebookLa nuova frontiera dello sport marketing - Marketing non convenzionale & Social Media integrati come strumenti per la comunicazione e la sponsorizzazione" che illustra le nuove possibilità del marketing sportivo per i club e le società sportive (in vendita su Lulu e su Amazon).

    
Le interviste in programma nelle prossime settimane?

Quindi continuate a seguirci!

L'intervista
1) Quali sono i vantaggi e le nuove opportunità che il marketing non convenzionale potrebbe apportare allo sport in Italia?

"Il marketing non convenzionale crea e fortifica il sentimento di appartenenza alla tribù, genera viralità, passaparola e condivisione di informazioni, è un’esperienza da ricordare e tramandare.

Oggi i mercati sono conversazione, ambienti sociali 2.0. Il cliente/tifoso è consapevole, critico e partecipativo, per questo bisogna variare le tecniche di approccio al mercato: non esistono target ma persone, non si parla più di consumer ma di cliente.

Credo fortemente che il guerrilla marketing unito al mondo social media (che negli ultimi anni è una materia che ho approfondito con studi e ricerche personali) possa essere un modo per raggiungere il Social Engagement per qualsiasi società, una leva di business B2B, oltre che B2C".

2) Esistono esempi di marketing sportivo non convenzionale in Italia? Se sì, quali risultati stanno dando?

"Esistono, ma in casi che non riguardano società sportive professionistiche tali da arrivare alla ribalta. Su guerrillasport.it ne abbiamo pubblicati alcuni, come il flash mob dei mondiali di beach volley del 2011 oppure le azioni di diversi brand di abbigliamento sportivo o di alcune strutture sportive (come gli "Zombie" allo stadio Olimpico di Roma, che ha colto di sorpresa e divertito gli spettatori della tribuna Monte Mario) o ancora di giornali nazionali (come la campagna "Tutti il rosa della vita" de La Gazzetta dello Sport). Restano perlopiù casi isolati, senza una strategia continuativa".


  


  

3) Si trovano moltissimi esempi di marketing sportivo all'estero, e pochissimi in Italia, perché? Perché uno strumento così fondamentale è ancora così poco sfruttato?

"Il motivo è che il marketing sportivo in Italia è, ahimè, ancora di concezione primordiale, degli anni '80 per capirci, cioè quando si iniziava a mettere sulle maglie delle squadre i loghi dei brand. Ma il marketing sportivo non è solo ricerca di sponsor. Soprattutto in questo momento di congettura economica, il marketing dovrebbe essere sfruttato per dare valore alla propria società, per offrire servizi innovativi e prospettive di selling. Questo sia per avere più appeal nei confronti dei brand, sia per avvicinare maggiormente i tifosi e gli appassionati".

4) Quindi, come fare per raggiungere i tifosi e gli appassionati di sport?

"Prima di tutto bisogna comprendere che, oggi, gli appassionati di sport cercano le informazioni sul web. Prima di tutto nel sito del club - un ottimo punto di partenza per informare i tifosi - e poi sui social network, che più che informare dovrebbero essere un veicolo per coinvolgere, interagire e collaborare.

L'obiettivo chiave di una strategia di social media è infatti di fornire ulteriori, coinvolgenti ed esclusivi contenuti per i tifosi/clienti e di costruire relazioni virtuose con i siti, con i blog e i forum già esistenti online. Certo, i club possono comunicare anche tramite i mass media o il marketing diretto, ma nessuno può offrire la stessa penetrazione della piattaforma web".

5) Il ruolo del social media marketing nel mondo dello sport. Qualche esempio eccellente di squadra, associazione, ente del mondo dello sport che sta utilizzando nel migliore dei modi i social network in Italia?

"Per ogni società sportiva oggi è importante guardare oltre la propria area di interesse e il proprio paese per il collegamento con i fan, (mentre prima era la sola partita che occupava la fetta più grande della torta). Questo cambiamento nelle strategie di marketing e di vendita non fa che accelerare la messa a punto dei social media di ciascun club.

Tuttavia, molte società sportive applicano un approccio piuttosto wait and see verso le nuove tecnologie e oggi molti di loro non vedono il bisogno, né il beneficio dei social network e nemmeno perché il club dovrebbe impegnarsi ulteriormente con i propri tifosi.

Esempi eccellenti in Italia di squadra sportive? Non vedo l’ora che avvengano..."
  

Visto da vicino

Damiano Cori
Laureato in Economia dei Beni Culturali e della Comunicazione all'Università di Roma Tor Vergata, è appassionato di Marketing e Social Media, specializzato nel settore sportivo e nautico. Oggi collabora con Federazione Italiana FootGolf come responsabile marketing e comunicazione strategica, con Guerrilla Sport come marketing manager ed editore, con Pagano Sport Marketing come responsabile new media & social networking, con IuSport come sport marketing manager e presso SailBiz come marketing & social media manager.

 
 
Torna indietro