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a cura della redazione di Sport Industry
Due appuntamenti all'anno durante i quali i giovani potranno presentare le proprie start up legate al mondo dello sport e cercare di convincere gli investitori della validità delle loro idee.
Questo, in estrema sintesi, WyLab: il primo Sports Tech Business Incubator in Italia, incubatore digitale interamente dedicato alla sviluppo della tecnologia nello sport. I progetti migliori potranno rimanere per 12 mesi all'interno dell'incubatore, in vista dell'ingresso sul mercato.
«È importante avere buone intuizioni - ha spiegato il presidente dell'Entella, Antonio Gozzi, principale animatore e finanziatore del progetto -, ma ancora più importante è saperle trasformare in realtà. Le condizioni ci sono, grazie a questo investimento e a questa struttura. Ora dobbiamo avere capacità di relazione, attrazione, tutoraggio e protezione verso i ragazzi che hanno un sogno e non sanno come realizzarlo».
All'inaugurazione del progetto era presenti tutte le principali istituzioni sportive - CONI, FIGC, lega serie B, ecc. - a dimostrazione dell'importanza che questo progetto ha nel mondo dello sport in Italia.
«C'è bisogno di più tecnologia nel calcio - ha detto il presidente della Lega B, Andrea Abodi - che aiuti a migliorare la preparazione, la gestione, l'analisi, il racconto e la comprensione di una partita. Nell'immaginario collettivo e nella generale interpretazione giornalistica la tecnologia nel calcio è rappresentata sostanzialmente dalla moviola, io credo invece alla radicale differenza tra loro: la tecnologia, nello specifico effetto sul campo di gioco, deve aiutare a prendere decisioni giuste nell'immediatezza rispettando, come ho detto le caratteristiche distintive del calcio, deve aiutare a interpretare, a raccontare e a comprendere meglio una partita e i suoi momenti più significativi».