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16.07.2014

I campioni sportivi impegnati nella promozione dello sport di base: tre esempi

Perché la passione per lo sport si può trasmettere, basta comunicarla nel modo giusto

Categorie: sport, sport news, promozione sport, marketing sportivo,

a cura della redazione di Sport Industry

Lo sport è, prima di ogni cosa, un modello di vita, un modo di crescere, un eterogeneo insieme di valori positivi. I grandi campioni imparano che non esiste vittoria senza sacrificio, che non ci si può aspettare risultati senza sforzo e senza sudore, imparano che nella vittoria si gioiesce, ma che dalle sconfitte s'impara e si diventa più forti.

Chi dello sport ha fatto una professione ha tanto, tantissimo, da trasmettere alle nuove generazioni, soprattutto può contagiarli, perché la passione per lo sport è qualcosa che si può anche trasmettere, basta saperla comunicare.

Ecco quindi che oggi vogliamo mostrarvi tre bellissimi esempi di campioni impegnati nella promozione dell'attività sportiva, amatoriale come agonistica, perché lo sport fa bene, è divertente, è coinvolgente e più i bambini vengono coinvolti e più cresceranno generazioni sane e attive.

1) L’oratorio in ritiro con il baket di Serie A

Prima della partita di Campionato svoltasi il 28 aprile tra Cimberio Varese e Vanoli Cremona (delicata e importante per la classifica), un gruppo di ragazzi della squadra dell’oratorio di Pantigliate, Campionato CSI di Milano, ha vissuto un’esperienza incredibile, potendo condividere tutta la giornata insieme ai propri campioni:

  • hanno partecipato alla "segretissima" riunione tecnica nello spogliatoio;
  • hanno partecipato all’allenamento di riscaldamento della mattina e hanno pranzato con il coach Bizzozi.
  • nel pomeriggio hanno partecipato all'allenamento con i loro coetanei del Cimberio Varese (gemellaggio di amicizia) e si sono gustati la partita contro Cremona da bordo campo.

Vero artefice di quanto accaduto a Varese è stato il coach Stefano Bizzozi, che non ha esitato un attimo nell’accogliere la proposta del presidente del CSI. "Ospitare i ragazzi del CSI non è stato un fastidio. Anzi. – ha spiegato il coach di Dolo. Sono convinto che queste esperienze siano indimenticabili per i ragazzi, ma facciano bene anche ai campioni".

2) L'esperienza dell'Happy Meal Sport Camp 2014

Un'estate all'insegna dello sport per oltre 10.000 bambini in 25 città su tutto il territorio nazionale. Questo il progetto Happy Meal Sport Camp 2014, campi estivi multidisciplinari composti da laboratori di edutainment e feste dello sport in piazza, dove l’Happy Meal Sport Team porterà la sua testimonianza.

Che cos'è l’Happy Meal Sport Team? È un gruppo formato da grandi campioni che prestano la loro immagine per la promozione dello sport di base, dei valori olimpici, della sana attività fisica e di un’alimentazione equilibrata ai bambini che partecipano al progetto.

La squadra olimpica di McDonald’s è formata da Carlotta Ferlito (ginnasta), Edwige Gwend (judoka) e Alessandro Fabian (triatleta), che si stanno preparando per realizzare il sogno di approdare alle Olimpiadi di Rio del 2016, sotto la guida del capitano del team, Massimiliano Rosolino, oro olimpico a Sydney nel 2000 e già testimonial del progetto Happy Meal Sport Camp dal 2013.

Ognuno di loro, oltre a raccontare la propria esperienza e a condividerne i valori, ha tenuto e terrà lezioni ai bambini nella propria specialità, facendo comprendere come lo sport possa essere un gioco, ma anche un momento per imparare regole e comportamenti.

“Sono molto contenta di accompagnare i bambini lungo un percorso di conoscenza dello sport di base e dei suoi valori” – ha detto la Ferlito. “La ginnastica a questa età è tra gli sport più praticati e se qualcuno tra le bambine e i bambini che ho incontrato oggi seguissero il mio percorso ne sarei lusingata, ma l’importante è che scelgano di fare attività fisica, qualunque essa sia, perché la passione e l’impegno nello sport sono tra i valori più importanti”.

“Il percorso di un atleta verso le Olimpiadi è fatto di impegno e passione” – spiega Alessandro Fabian. “Spero di poter trasmettere ai bambini il mio entusiasmo nei confronti dello sport in generale, che mi ha portato a scegliere il Triathlon, che comprende ben tre discipline sportive diverse.”

"Sono molto felice di partecipare in veste di capitano dell’Happy Meal Sport Team" - ha dichiarato Massimiliano Rosolino. "E soprattutto di aver partecipato all’inaugurazione della nuova piscina comunale di Sassuolo. Il problema della carenza dell’impiantistica italiana è risaputa, per cui l'esempio dell’impegno dell’amministrazione e del gestore di questa struttura spero possano essere seguiti da altri. Un maggior numero di strutture dedicate all’attività fisica è la base per continuare a educare i nostri i bambini all’importanza della pratica sportiva e una vita attiva”.

Importante, infine, il coinvolgimento dei genitori nel progetto, grazie a incontri con nutrizionisti e sportivi che hanno fornito loro utili consigli per un’alimentazione varia e uno stile di vita attivo.
 

3) Lo sport? Si insegna nelle scuole

Salvatore Sanzo, ex campione olimpico di scherma, oggi Presidente del CONI Toscana, ha firmato un Protocollo d’Intesa con la Regione Toscana, l’Università degli Studi di Firenze e l’Ufficio Scolastico Regionale per la Toscana per rilanciare la presenza dello sport all'interno della formazione scolastica.

Un accordo che permetterà di individuare un determinato numero di laureati o laureandi dal Corso di Laurea in Scienze Motorie Sport e Salute, provenienti dalle Università Toscane, che possa svolgere il proprio tirocinio obbligatorio o mettere a disposizione la propria esperienza professionale nell’ambito delle scuole primarie pubbliche della Toscana.

In questo modo, i soggetti individuati cureranno la diffusione dei principi sanciti dalla Carta Etica dello Sport Toscana, rivolta agli alunni e alle loro famiglie, oltre alla valorizzazione degli aspetti salutistici (per prevenire problemi come obesità, sovrappeso, sedentarietà precoce e malattie ipercinetiche) e delle caratteristiche attraverso le quali lo sport può fungere da strumento di integrazione interculturale.

Il progetto si rivolge direttamente ai ragazzi tra i 6 e gli 11 anni, ma anche, indirettamente, ai docenti, agli operatori e ai genitori, ai quali saranno rivolti momenti d’incontro inerenti l’importanza dell’attività motoria nello sviluppo psico-fisico del ragazzo.

Per approfondire

Questi tre esempi fanno parte delle attività organizzate, promosse e sostenute dallo Studio Ghiretti e Associati, che ringraziamo per le preziose segnalazioni.

 
 
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