Impianti Sportivi

08.02.2019

Riforma "Sport e Salute": confermato un limite minimo a garanzia delle risorse

Approvata la riforma "Sport e Salute", presentata lo scorso 31 gennaio 2019: il tetto minimo per le risorse destinate allo sport italiano è stato fissato a 408 milioni annui.

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a cura della Redazione

Il Consiglio dei ministri ha approvato la riforma del sistema sportivo italiano "Sport e Salute", presentata lo scorso 31 gennaio 2019 al Centro di Preparazione Olimpica dell’Acqua Acetosa a Roma. Erano presenti all’incontro i sottosegretari Giancarlo Giorgetti e Simone Valente, il ministro della Salute Giulia Grillo e quello dell'Istruzione Marco Bussetti, il presidente del Coni Giovanni Malagò e il ministro dell’Interno Matteo Salvini.

La novità apportata, di maggiore spessore, è stata l’istituzione di un tetto minimo, fissato a 408 milioni annui, oltre il quale non si potrà scendere a salvaguardia delle risorse destinate allo sport italiano.
Abbiamo messo un limite minimo sotto il quale non si potrà andare ma potranno essere aumentate le risorse. Se il movimento si allarga e si sviluppa può arrivare di più” ha precisato il sottosegretario con delega allo sport Giancarlo Giorgetti.
Giorgetti, ha tenuto a precisare che “Questa riforma non nasce contro nessuno e per nessuno. Non facciamo le leggi ad personam, l’abbiamo fatto per fare bene allo sport italiano”.

Nella sostanza, la manovra punta a creare una nuova società, «Sport e Salute», che erediterà funzioni e finanziamenti della Coni Servizi, riorganizzandone la struttura così che possa supportare meglio le istituzioni sportive e rafforzare il proprio collegamento con le diverse realtà territoriali.
Io non condivido questo nome, Sport e Salute, e mi sono battuto per questo, perché molto usato e inflazionato - ha commentato Giovanni Malagò. “Sono temi che tutta la popolazione italiana condivide. Avrei fatto poi una società a parte, svuotando Coni servizi dei temi che devono rientrare nelle competenze di questo nuovo soggetto. Utilizzare il sistema Coni, due facce stessa medaglia, può avere una logica, io faccio il tifo che questo avvenga e ci siano dei risultati. Sono un ottimista, e sono uomo di sport e istituzioni e ho il compito di dare fiducia” conclude il presidente del Coni.

Alla domanda su quali fossero i punti cardine della riforma, Giorgetti ha risposto che “Il più importante è il meccanismo di autofinanziamento dello sport. Il gettito fiscale che genera lo sport moltiplicato per il 32% è la cifra destinata allo sport italiano, ma il minimo è fissato a 408 milioni”. E ha poi precisato che “Sport e Salute potrà lavorare per valorizzare ancora di più il marketing del Coni, che oggi mi sembra sia già molto efficiente”.
Non è uno svuotamento del Coni - conferma il sottosegretario Simone Valente -, che dovrà avvalersi di Sport e Salute. Quest’ultima dovrà sviluppare asset delle competenze del Coni”.

Vogliamo consentire, come scuola, di fare sport continuativo - ha spiegato ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca, Marco Bussetti - e che gli istituti diventino un riferimento contro l’abbandono dell’attività fisica. Nella scuola primaria, che da più di 60 anni attende un cambiamento del genere, introdurremo insegnanti di educazione motoria, per soddisfare i bisogni dei nostri ragazzi, spesso distratti dai device”. Un parere entusiasta, in accordo con il ministro della Salute Giulia Grillo che ha ricordato come “investire in attività fisica è fondamentale, noi in Italia siamo di sotto delle linee guida che arrivano dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. C’è un lavoro enorme da fare, stiamo ragionando su incentivi da proporre per invogliare tutti a fare attività fisica”.

 
 
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