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14.10.2014

In calo i tifosi negli stadi, ma non la passione per il calcio

Una ricerca condotta da Demos Coop sul tifo e sugli stadi in Italia

Categorie: sport, sport news, stadi e arene, mercato impiantistica sportiva,

a cura della redazione di Sport Industry

Torna a crescere il numero degli appassionati di calcio: dal 36% al 40%, quattro punti più del 2013, ma 12 in meno rispetto al 2010. Un'audience più ristretta, che conserva però il proprio calore; la componente dei “militanti” oggi coinvolge, infatti, quasi 4 tifosi su 10.

Non cambiano molto le modalità di fruizione dello sport nazionale, che certificano il primato della TV: in chiaro (63%) e a pagamento (54%). Il dato più interessante riguarda però il “ritorno” della radio (46%).

I new media (PC, tablet o smartphone) sono utilizzati da un quarto dei tifosi, mentre non arresta il suo declino il tifo da stadio (18%).

Questi, in estrema sintesi, i dati riportati da un sondaggio condotto da Demetra nel periodo 04 - 10 settembre 2014 per conto dell'Osservatorio sul Capitale Sociale realizzato da Demos & Pi in collaborazione con Coop (Ass. Naz. le cooperative di consumatori).

Alla ricerca, condotta su un campione rappresentativo della popolazione italiana con 15 anni e oltre per genere, età, titolo di studio e zona geopolitica di residenza, ha visto anche la partecipazione del LaPolis - Univ. di Urbino per la parte metodologica e di Medialab - Vicenza per quella organizzativa.
 

Tifo, passione e stadi

«Allo stadio ci va una minoranza, in calo rispetto agli ultimi anni - scrive Ilvo Diamanti, direttore dell'indagine - Così la "passione" si coltiva a distanza. Di fronte alla TV, ascoltando la radio (i giovanissimi, soprattutto). Sfruttando le infinite possibilità di connessione offerte da pc, tablet e smartphone.

Tuttavia, il tifo resta un sentimento diffuso. E, se ne osserviamo le distinzioni e gli orientamenti, incredibilmente stabile. D'altra parte, il tifo è alimentato da ragioni diverse: i campanilismi, l'attaccamento locale. E il risultato. Le vittorie.

Insieme producono e riproducono un senso di identità, che si rafforza attraverso le affermazioni della squadra. Almeno, per quel che riguarda le componenti più "tiepide" e meno militanti.

Per questo la geografia e la graduatoria del tifo, negli ultimi anni, non sono cambiate. Perché, da qualche tempo, la gerarchia del calcio in Italia appare stabile, quasi statica».
  

La fede calcistica non si cambia

La Juve resta infatti la più amata dagli italiani, con il 31% di sostenitori, seguita da Inter e Milan, entrambe con circa il 18% dei tifosi. Poi Napoli e Roma. E a seguire le altre. Queste 5 squadre, insieme, riassumono circa l'80% dei tifosi.

Dato interessante, come racconta Diamanti «Il tifo degli italiani, comunque, non si esaurisce in queste squadre. Tutte le città italiane, più o meno grandi, hanno una base di tifosi. Fedele. Come le città più piccole. Non a caso, quasi metà dei tifosi delle squadre maggiori afferma di seguire, in modo continuo, le partite dei campionati "minori" (ma solo nella gerarchia federale)».
   

Stranieri e razzismo

Dall'indagine svolta è emersa un'ampia approvazione verso uno dei possibili provvedimenti annunciati dalla Federcalcio: il tetto al numero di stranieri nelle squadre di club piace al 76% dei tifosi, che vede in misure di tipo “protezionistico” la possibilità di difendere il calcio made in Italy e rilanciare la Nazionale.

Accordo condiviso anche sugli interventi per contrastare il razzismo negli stadi, giudicato un problema grave da più di otto persone su dieci, che chiedono sanzioni più severe: il 64% invoca la sospensione delle partite, il 45% penalizzazioni per le squadre.
  

Per approfondire

Leggi l'indagine completa Il tifo calcistico - settembre 2014 , scaricabile anche in formato pdf con moltissime informazioni relative agli stadi, ai tifosi e al calcio italiano.

 
 
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