Questa intervista è inserita in piscine news, sicurezza negli impianti sportivi
Abbiamo incontrato Enrico Muccioli ed Enrico De Nardellis, rispettivamente responsabili della sicurezza di Aquafan e Aqualand del Vasto. A loro abbiamo chiesto quali sono i punti di maggiore criticità nella gestione della sicurezza di un acquaparco che conta migliaia di presenze contemporanee.
Dottor Muccioli, qual è la vostra esperienza in un parco come Aquafan che conta sino a 10.000 presenze giornaliere nei momenti di picco?
Nella nostra struttura, il pericolo più frequente lo si riscontra nell’utilizzo delle attrazioni: per fronteggiarlo noi lavoriamo molto sulla formazione del personale con procedure che a breve certificheremo e che prevedono anche momenti di verifica delle competenze acquisite. Ogni piscina ha norme di utilizzo che devono essere conosciute da tutto il personale.
L’altro importante strumento a nostra disposizione è la segnaletica: comunica le norme di comportamento da adottare, deve essere ben presente e visibile, inoltre abbiamo anche personale che istruisce l’utente all’uso delle attrazioni poiché spesso ci si scontra con malcostume e presunzione.
Questo, abbiamo notato, aiuta a prevenire incidenti. Il nostro personale è composto da figure con diverse responsabilità: addetti al controllo attrazione, specializzati nel controllo di utilizzo e conoscenza delle norme tecniche di funzionamento dello scivolo affinché siano in grado di individuare tempestivamente eventuali problematiche tecniche che potrebbero provocare incidenti.
Se, ad esempio, si nota meno acqua lungo lo scivolo può voler dire che ci sono i filtri intasati e ciò si traduce nel rischio di minor potere frenante. La procedura che si attua prevede la chiusura dell’attrazione e l’immediata manutenzione tecnica, una procedura che può avviarsi solo se vi è un attento controllo da parte di personale adeguatamente preparato.
Come si attua il controllo sui comportamenti degli utenti?
Il personale deve vigilare sul comportamento degli utenti non solo durante l’utilizzo delle attrazioni ma anche durante l’intera permanenza nel parco. Il personale è formato su diversi fronti, sul primo pronto soccorso, emergenza incendi ecc, con certificazioni rilasciate dalla questura. I comportamenti delle persone in queste strutture a volte sono imprevedibili, tendenzialmente i nostri utenti non sono molto rispettosi delle regole, non rispettano le file e, nel caso dei più giovani, abbiamo rilevato che vivono la giornata al parco come “la giornata della vita”.
La squadra addetta alla sicurezza deve quindi presidiare l’area con calma, cercando di sensibilizzare al rispetto della regola. Per questo, lo ripeto, puntiamo molto sulla formazione del personale con procedure scritte e verifiche periodiche. Prima dell’apertura del parco ovviamente si verifica la perfetta funzionalità di tutte le attrazioni. Un altro aspetto critico relativo al comportamento degli utenti riguarda i genitori che non vigilano sui figli.
Anche in questo caso non abbiamo altri strumenti oltre alla formazione del personale e alla cartellonistica, il nostro obiettivo è cercare di sensibilizzare i genitori ad un maggior controllo. Il nostro personale è composto da oltre 200 addetti di cui 80 per la sicurezza, come previsto per legge è sempre presente un medico e un’infermiera (il parco non apre se il medico non è presente nel parco). Ogni area del parco è presidiata da un operatore che ha una radio in collegamento con la direzione, gli addetti alla sicurezza conoscono la classificazione degli infortuni e, in base alla chiamata del codice, si attivano una serie di procedure.
Dott. De Nardellis, qual è la vostra esperienza in tema di sicurezza?
Il nostro parco, Aqualand del Vasto, ha dimensioni più ridotte rispetto Aquafan ma può arrivare comunque ad una capienza di 5000 presenze nei giorni di punta. La mia esperienza in Aqualand ha avuto inizio come progettista di questo parco che, dunque, conosco molto bene dal punto di vista tecnico. La prima considerazione riguarda la location del parco, che influisce sul tipo di clientela: mentre Aquafan è frequentato da molti giovani che fanno “la giornata della vita” noi abbiamo presenze soprattutto di famiglie che fanno la gita fuoriporta. Questo comporta un diverso approccio al parco e alle sue attrazioni: è importante conoscere innanzitutto la tipologia di cliente per cercare di identificare e prevenire quelli che potrebbero essere i comportamenti a rischio.
Dal punto di vista procedurale anche noi attuiamo la verifica preventiva degli impianti prima di aprirli, personalmente fotografo tutto, ogni giorno, per creare una documentazione dello stato delle attrazioni, dei percorsi, delle aree verdi ecc., sia prima sia dopo l’uso, a chiusura dell’impianto. Ovviamente anche per noi vale l’obbligo di presenza del medico prima dell’apertura del parco. Il nostro team è composto da 120 addetti circa e, in base alla mia esperienza, anch’io reputo che ci sia necessità di un’adeguata formazione del personale.
È estremamente difficile determinare le caratteristiche fisiche e psichiche dell’utente nel tentativo di anticiparne le intenzioni: se individuiamo utenti che non sono in grado di fare certe attrazioni, cerchiamo di parlagli e sensibilizzarli al rispetto della regola.
Quali misure adottate per individuare elementi di rischio?
Per cercare di prevenire gli incidenti, ogni giorno facciamo un’analisi ponderata del rischio, in tutte le aree del parco, sulla base della casistica di infortuni verificatisi. Ad esempio, una problematica rilevata di frequente era l’urto del tallone sul fondo della vasca, a seguito della scivolata: abbiamo modificato il fondo della piscina introducendo un tappeto morbido e il risultato è stato la diminuzione da 8 a 1 di incidenti annuali.
Un altro fattore di rischio è la scivolosità dei pavimenti: abbiamo analizzato la rugosità delle nostre pavimentazioni con una ditta specializzata e l’adozione di una polvere di gomma cosparsa sulla pavimentazione ci ha fatto ottenere buoni risultati. Quando invece si verifica un incidente, oltre ad attivare le classiche misure di soccorso, noi abbiamo istituito anche una figura che non fa parte del team di soccorso ma che è incaricata di osservare le dinamiche relazionali tra l’infortunato e i suoi amici/parenti, da qui otteniamo utili informazioni per la gestione generale dell’evento.
Poiché sappiamo che, tra le varie attrazioni, la discesa su gommoni è potenzialmente la più rischiosa, ci stiamo attrezzando anche con telecamere che riprendono la scivolata per verificare se l’incidente è causato da utilizzo improprio e comportamento errato. Per quel che riguarda la presenza di bambini, anche noi abbia verificato che si tratta di un’utenza potenzialmente critica: spesso i genitori, sapendo che nel parco c’è il controllo degli addetti, ritengono che non sia necessario vigilarli e questo, ovviamente, è errato. Per evitare situazioni di rischio il nostro regolamento prevede il divieto di entrata ai minori di 12 anni non accompagnati da adulti.
(L'articolo è tratto dalla sessione "La gestione della sicurezza nelle piscine pubbliche e nei parchi acquatici: esperienze a confronto" condotta da Lionello Ambrosi, Enrico Muccioli e LucianoDe Nardellis a ForumPiscine Congress 2011)
Enrico Muccioli
Laureato in Giurisprudenza e abilitato alla professione di Avvocato, da giugno 2010 è Direttore della società Idrorama S.r.l., società di gestione del parco acquatico Aquafan . Dal 2006 ha ricoperto il ruolo di Responsabile del Personale e membro del gruppo di lavoro della Comunicazione & Marketing.
Luciano De Nardellis
Laureato in ingegneria meccanica, nel 1992 ha progettato e realizzato il parco acquatico Aqualand del Vasto, di cui è amministratore dal 1995. Ricopre importanti e qualificanti incarichi nell’ambito dell’associazionismo legato al turismo, membro del direttivo nazionale di Unionparchi, presidente provinciale di Federturismo.
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