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30.09.2011

Piscine natatorie, quale futuro? La parola a Paolo Pettene

Categorie: piscine, piscine news, progettazione piscine, gestione piscine,

Intervista di Alice Spiga ad Arch. Paolo Pettene

"Le tendenze in atto nel mondo degli impianti natatori delineano una volontà di considerare la piscina non come organismo a sé stante, ma di collocarlo all'interno di un "percorso sportivo anche turistico integrato ad altri servizi", dove la convergenza di opportunità contribuisca a riscontri gestionali più favorevoli, con una conseguente migliore offerta del servizio stesso".

Queste parole riassumo il pensiero dell'architetto Paolo Pettene, un pensiero che deriva dalla sua  pluriennale esperienza nella progettazione e realizzazione di centri natatori ad uso pubblico.

Un'esperienza concreta, quella alle spalle di Paolo Pettene, che ci ha aiutato a mettere in luce non solo i cambiamenti in atto nel mondo delle piscine, ma anche le criticità legate all'impiantistica e alla gestione, trovando soluzioni adeguate che aprono le porte ai futuri "impianti natatori polifunzionali".

  1. Quali sono i principali cambiamenti avvenuti e attualmente in atto nel mondo delle piscine natatorie, ad uso pubblico?
  2. Ha accennato ai costi di gestione, definendoli molto onerosi. Può entrare nel dettaglio e specificare quale ruolo possano avere nella trasformazione degli impianti natatori da lei messa in luce?
  3. Alla luce dei cambiamenti in atto, quale evoluzione prevede per gli impianti natatori in un prossimo futuro?

1) Quali sono i principali cambiamenti avvenuti e attualmente in atto nel mondo delle piscine natatorie, ad uso pubblico?
In risposta alla domanda, occorre subito evidenziare che, a seguito dei cambiamenti della nostra società nel corso degli ultimi decenni e sulla spinta del modello cosiddetto privato nella gestione dei servizi di pubblico interesse, oggi si deve parlare non solo genericamente di “piscine” ma di “impianti natatori polifunzionali di nuova generazione”.

Da tempo, infatti, accanto a piscine tradizionali di dimensioni omologabili determinate da esigenze sportivo/agonistiche, si sono affiancate vasche di forma libera, con attrezzature tali da fornire all'utente nuovi interessi per "andare in piscina anche in città".

Inizialmente andare in piscina significava solo nuotare o imparare a nuotare. Nell’ultimo ventennio, grazie allo sviluppo del fitness in acqua con tutte le molteplici attività proposte, si è scoperto un modo nuovo e alternativo di avvicinarsi alla piscina.

Questa diversificazione di servizi offerti da parte dei gestori ha permesso di coinvolgere differenti fasce d’utenza, sia per età sia per attività sportiva svolta o semplicemente di benessere e relax-svago garantendo l’apertura di tali centri natatori per un periodo dell’anno maggiore, riuscendo così ad ammortizzare i costi fissi gestionali legati alla conduzione di una piscina, che risultano essere molto onerosi.

In quest’ottica, gli operatori e i tecnici specializzati hanno dovuto (e devono tutt’ora) esprimere una progettualità più adeguata alla domanda, proponendo anche soluzioni morfologiche delle piscine dalle tipologie meno scontate: materiali e rivestimenti particolari, luce e colore degli ambienti adeguati, dispositivi acquatici come onde getti d'acqua e idromassaggio, forme delle vasche più libere, pur garantendo le attività dell’avviamento al nuoto, il tutto in ambienti completamente rinnovati.

Non bisogna inoltre dimenticare come un’offerta sportiva variegata e orientata alle attività ludico ricreative in acqua possa rappresentare un’ottima integrabilità con strutture ricettive e turistiche, le quali attraggono sul territorio utenti provenienti da località non limitrofe e per i quali tale offerta sportiva può rappresentare un ottimo valore aggiunto.

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2) Ha accennato ai costi di gestione, definendoli molto onerosi. Può entrare nel dettaglio e specificare quale ruolo possano avere nella trasformazione degli impianti natatori da lei messa in luce?
La piscina è sicuramente un impianto tra i più complessi nel panorama impiantistico sportivo, costoso da mantenere come da gestire (in ragione degli innumerevoli adempimenti normativi prescritti per gli impianti aperti al pubblico nel rispetto delle norme igienico sanitarie e di sicurezza), ma è anche un impianto considerato sempre più indispensabile in una comunità moderna, anche per centri urbani minori, sfatando il mito di standard dimensionali ormai superati.

La piscina è anche, come noto, tra gli impianti sportivi quello che richiede il maggior dispendio energetico e ha un ciclo di funzionamento nel tempo sicuramente più usurabile e quindi un calendario manutentivo impegnativo, con sensibile ripercussione sui costi di esercizio e di manutenzione.

Le condizioni di benessere di una piscina dipendono infatti principalmente dall'impiantistica, che deve garantire dei requisiti microambientali per acqua e aria adeguati, senza sottovalutare i requisiti che influiscono sulle condizioni psicologiche degli utenti, come la forma degli ambienti e degli elementi in esso contenuti, il colore, la qualità della luce, la fruibilità degli spazi.

In questo senso, diventa dunque importante anticipare la presenza e la collaborazione del gestore già nelle fasi programmatorie, progettuali ed esecutive, per riuscire a coordinare le scelte in termini di convenienza economica, di riduzione dei costi di costruzione, dell'organizzazione gestionale soprattutto adesso che gli Enti locali sanno di poter trovare un partner privato, associazione sportiva o sodalizio, che si assumerà il compito della gestione e della qualità del servizio. L’intento è quello di garantire il cosiddetto "equilibrio economico", mantenendo un’elevata qualità del servizio.

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3) Alla luce dei cambiamenti in atto, quale evoluzione prevede per gli impianti natatori in un prossimo futuro?
Le nuove tendenze dell'attività negli impianti natatori, le generali difficoltà gestionali rilevabili negli impianti più tradizionali, spingono a promuovere il più ampio uso possibile della piscina durante ogni giorno dell'anno e a estendere l'offerta, ricercando un'utenza non solo sportivo/scolastica, ma proponendo lo svolgimento costante di attività e manifestazioni con carattere diverso, adatto a tutte le categorie di utenza.

Nel momento in cui l’attività natatoria si fa sempre più stile di vita è probabile che verrà mantenuta nel tempo dagli individui di tutte le fasce di età, cosicché sempre più utenti non più giovani, compatibilmente con il loro stato di salute, continueranno a praticare un’attività motoria, non solo per la maggiore consapevolezza della positiva influenza sullo stato di salute, ma anche per effetto di un progressivo invecchiamento delle generazioni che negli anni della loro formazione hanno fatto dello sport un elemento importante del proprio stile di vita.

Una seconda riflessione riguarda la localizzazioni di impianti natatori, che potranno ad esempio essere conglobate in poli tematici polisportivi con strutture di servizio comuni, con destinazione anche commerciale, del divertimento di tipo ricreativo, fieristico, interventi che hanno già da tempo una certa diffusione all'estero.

Per concludere, le tendenze in atto nel mondo degli impianti natatori delineano una volontà di considerare la piscina non come organismo a sé stante, ma di collocarlo all'interno di un "percorso sportivo anche turistico integrato ad altri servizi", dove la convergenza di opportunità contribuisca a riscontri gestionali più favorevoli, con una conseguente migliore offerta del servizio stesso. L’impianto natatorio in conformità con le tendenze della pratica sportiva dovrà caratterizzarsi come "centro erogatore di servizi differenziato ed integrato per il nuoto e l'acquaticità per tutti".

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Nella foto: la piscina olimpianica interna di Torino Trecate, uno degli ultimissimi progetti curati dallo Studio Pettene.

     

Visto da vicino

Paolo Pettene,
architetto, titolare dello Studio di Architettura Pettene

   

      

       

         

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L'articolo completo

Questa intervista fa parte di un articolo approfondito dedicato al futuro degli impianti natatori ad uso pubblico, pubblicato sul numero 5 di Sport Industry Magazine , in uscita a fine settembre. Registrati al portale e ricevi la rivista gratuitamente.

               

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