Stadi e arene

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23.12.2020

Lettera aperta al Governo per gli stadi italiani

CONI, FIGC e Lega Serie A hanno scritto una lettera al Governo nella quale non vengono richiesti fondi, bensì una serie di interventi mirati, volti a semplificare l’iter autorizzativo per la costruzione e l’ammodernamento degli impianti, in modo tale da ridurre le barriere presenti agli investimenti privati che mettono a grande rischio i possibili benefici sopra riportati.

Categorie: sport, news sport

A cura della redazione

                 

I Presidenti di CONI, FIGC e Lega Serie A, nella mattina del 19 dicembre, hanno inviato una lettera aperta (consultabile interamente in calce all'articolo) al Presidente Conte e ai Ministri Gualtieri, Spadafora e Franceschini nella quale viene evidenziato il difficile momento che sta vivendo il calcio italiano e lo stato di arretratezza delle infrastrutture sportive del nostro Paese rispetto al contesto europeo.

La comunicazione al Presidente Conte è stata accompagnata dal Rapporto Monitor Deloitte che propone le azioni ritenute fondamentali per avviare le necessarie opere di rinnovamento degli stadi in Italia, senza che vi sia alcuna richiesta di fondi per questi interventi, che invece servono proprio per ridurre le barriere agli investimenti privati.

Una nuova generazione di stadi porterebbe vantaggi immediati in termini occupazionali, una riqualificazione delle aree urbane interessate, nuove fonti di ricavo, entrate fiscali extra per lo Stato, un aumento della sicurezza con conseguente diminuzione degli episodi di violenza e una generale ricaduta positiva di immagine per lo sport italiano” sottolineano CONI, FIGC e Lega Serie A nella lettera.

In Italia il DL Semplificazione è intervenuto per agevolare la ristrutturazione degli impianti sportivi, ma permane un iter autorizzativo complesso e con troppi Enti Pubblici coinvolti, che rendono di fatto impossibile avviare i necessari processi di ammodernamento o costruzione di stadi di nuova generazione, come evidenziato dalle difficoltà che stanno incontrando alcune Società di calcio. Il rinnovamento degli stadi in Italia potrà comportare investimenti fino a 4,5 miliardi di euro per i prossimi 10 anni, con la creazione di 25 mila nuovi posti di lavoro e un gettito fiscale di 3,1 miliardi di euro che favoriranno l’economia reale”.

I Presidenti Malagò, Gravina e Dal Pino ritengono necessario attivare tempestivamente un confronto con il Governo volto a rivedere strutturalmente il processo autorizzativo, i ruoli e le responsabilità e la sostenibilità del progetto.

Nel dettaglio, si ritiene necessario comprimere il numero di fasi previste dall’ iter autorizzativo, attualmente 7, avvicinandosi anche in questo caso alle best practice europee (2 fasi in Germania) o alla media europea (di 4 fasi). Per quanto riguarda la riduzione delle autorità competenti coinvolte nel processo autorizzativo, attualmente presenti in un numero di 6, anche in questo caso si richiede un allineamento alle best practice di mercato, come ad esempio in Germania, dove vengono coinvolte 1/2 autorità a seconda dei casi. Infine, sarebbe opportuno rimuovere i vincoli legislativi relativi alla destinazione d’uso delle strutture, in particolare per quanto riguarda il divieto ex-ante di prevedere opere residenziali, un limite che è presente esclusivamente in Italia.

 
 
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