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a cura di Alice Spiga
Riportiamo di seguito un interessantissimo articolo pubblicato da Colleen McKenna sul Portale d'informazione Athleticbusiness.com. L'articolo apre una finestra sulla situazione attuale dei campus ricreativi all'interno delle Università e sulle loro possibilità di sviluppo in un prossimo futuro.
Pur essendo consapevole che la realtà italiana è ben diversa da quella dei Campus universitari americani, questo articolo si dimostra, a mio avviso, di grande utilità perché affronta un caso che i gestori dei nostri impianti sportivi conoscono molto bene: il momento in cui la struttura non è più adatta alle necessità dell'Università (nel nostro caso della città, del paese o del territorio) in cui è inserito.
In parole povere, il campus cresce nel tempo, gli impianti dedicati allo sport devono crescere assieme a lui, così da rimanere adeguati.
La soluzione prospettata è, all'apparenza, molto semplice: demolire una parte dell'impianto per poterlo ingrandire, adeguandolo alle nuove esigenze. "Questo è proprio il caso dell'Università della California Polytechnic State San Luis Obispo - si legge nell'articolo - dove una ristrutturazione è stata completata nel 2012.
L'impianto originario occupava 95.000 dei metri quadrati di pertinenza della scuola, costruita nel 1993, ormai non più adatto alle esigenze di una popolazione studentesca in crescita.
Anche se l'edificio scolastico era del 1993, l'impianto ricreativo risaliva al 1980 ed era stato concepito senza uno sguardo al futuro, soprattutto per mancanza di reperibilità di fondi.
A causa delle limitazioni del sito, il piano di espansione ha previsto la demolizione di quasi 30.000 metri quadrati, per consentire la costruzione di ulteriori 108.000 metri quadrati e la ristrutturazione di 45.000 metri quadrati di spazio esistente.
Il risultato finale è una struttura di 165.700 metri quadrati che unisce in un unico edificio vecchio e nuovo, senza soluzione di continuità".
Quindi? Come pianificare la futura espansione di un centro ricreativo? Tutto dipende, come è specificato nell'articolo, dalle risorse a disposizione e dalla tipologia di impianto su cui si vuole intervenire.
Il consiglio che vale per tutti è: prima si comincia a pianificare l'espansione futura del centro e più è probabile che il progetto venga portato a compimento.
"Non ci si può aspettare che tutto accada in una sola notte - si legge nell'articolo. Se il campus è in espansione e la domanda di sport cresce, è solo una questione di tempo prima di dover intervenire espandensosi". Quindi più si resta fermi a guardare e più sarà difficile intervenire.
Da che parte inziare?
In America come in Italia, costruire negli anni '70/'80 era oggettivamente più facile. Come ammette Jim Turman, direttore delle attività sportive presso l'Università del Minnesota. "C'è molta più pressione e molto più controllo oggi. Per giustificare l'esigenza di un'espansione, bisogna presentare studi di fattibilità, piani di investimento sostenibili e dati reali.
E a volte non bastano nemmeno; tutto può cambiare in un istante, basta un nuovo presidente, un nuovo donatore, nuove priorità o fluttuazioni nella destinazione delle risorse. E la situazione può complicarsi ancora se è richiesta anche l'approvazione del corpo studentesco, da richiedere se è previsto un aumento delle tasse universitarie per reinvestire il capitale nell'espansione".
Quindi, se il progetto fallisce? Come comportarsi? "Il progetto è morto solo quando la gente smette di parlarne", dice Turman. "Una buona comunicazione è essenziale. Parlate della vostra visione con gli studenti, con i docenti, con il personale, in modo che tutti siano istruiti e in grado di condividere le informazioni in modo efficace con gli altri, amplificando la notizia decine e decine di volte".
Il consiglio finale, che crediamo valga anche per chi oggi gestisce impianti sportivi in Italia, è continuare a crederci. Può essere scoraggiante investire tempo, fatica e impegno in un progetto che non potete mettere in pratica in un futuro immediato, ma non dovete desistere.
Portate avanti il vostro progetto comunque, continuate a parlarne, a cercare nuove fonti di investimento, partner, sostenitori, persone con cui condividere il vostro "piano", metteteci tutta la passione e tutta la fiducia di cui siete capaci.
E per quanto sia difficile il percorso che vi porterà alla realizzazione del nostro progetto, una volta che la struttura sarà aperta e perfettamente funzionante, tutti potranno vedere e capire il valore di quello che avete creato.
Leggi l'articolo completo (in lingua inglese) pubblicato da Colleen McKenna su Athleticbusiness.com
Nella foto: la squadra dell'Università della California Polytechnic State San Luis Obispo