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La notizia non è nuova, ma letta insieme ad altre che riguardano il settore delle Terme e del benessere fotografa una situazione in movimento che induce a pensare positivo, a dispetto della crisi generale e delle performance poco brillanti del comparto termale nel 2013 e nei primi mesi del 2014 in Italia, che resta comunque uno dei Paesi più avanzati al mondo in questo settore.
Ci riferiamo al rapporto internazionale Hydroglobe, presentato a marzo dello scorso anno presso il Ministero della Salute, con il titolo "Definizione di un quadro complessivo mondiale per lIdroterapia", con cui si intende luso dellacqua a differenti condizioni fisiche e con diverse composizioni chimiche, mediante lapplicazione di varie metodologie, per curare e prevenire problemi di salute.
Il progetto, firmato FoRST, Fondazione per la ricerca scientifica termale costituita da Federterme, è stato sostenuto da partner internazionali, come FEMTEC (Federazione Mondiale di Idroterapia e Climatoterapia), ISMH (Società Internazionale di Idrologia Medica), e lOrganizzazione Mondiale della Sanità.
Proprio grazie a studi scientifici come quello avviato da FoRST, nel segno della crescita e dellevoluzione dei trattamenti idroterapici a livello mondiale, lOMS-WHO ha inserito a pieno titolo lidroterapia tra le strategie e gli obiettivi della medicina tradizionale e complementare per il 2014-2023.
Un traguardo importante, il riconoscimento da parte dellOMS, ma anche una carta da giocare per rilanciare il concetto di percorso termale sia come cura sia come «insieme di pratiche di benessere che non escludono il termalismo terapeutico, ma lo comprendono in senso preventivo», spiega il prof. Marco Vitale, Coordinatore Scientifico FoRS.T.
«In questottica prosegue Vitale le terme moderne andrebbero intese come una componente organizzata e già utilizzabile della welfare
community, in grado di esprimersi positivamente in campo terapeutico e preventivo, includendo percorsi di corretta alimentazione e attività motoria».
Tornando ai dati Hydroglobe. Un enorme sforzo d'indagine, tramite interviste e questionari a circa 2700 strutture termali in 10 nazioni, è allorigine della ricerca che ha fotografato la situazione della medicina termale mondiale; sono stati coinvolti 1300 stabilimenti in Russia, 400 in Italia, 300 in Cina, 250 in Francia, i restanti in Romania, Ungheria, Polonia, Tunisia, Portogallo e Cuba.
Le Thermae nella versione più aggiornata 3.0, per usare il linguaggio informatico oggi sono ben decise a recuperare il proprio ruolo terapeutico e di promozione della salute e del benessere, in chiave rigorosamente scientifica e professionale, ha commentato il presidente di Femtec, Umberto Solimene, ritenendo lo studio un importante strumento sia scientifico sia di governance del sistema termale.
Tra i diversi aspetti presi in considerazione dallo studio troviamo:
Ne è emerso un sistema al quale fanno ricorso milioni di persone nel mondo, ma ancora privo di standard internazionali comuni. Grazie a questo studio, però, è stato possibile tratteggiare la mappa dellidroterapia nel mondo, individuando tre aree distinte:
Per quanto riguarda le acque termali più usate sono quelle ricche di calcio, magnesio o sodio, sulfureo-saline e sulfuree e carbonate; gli ambiti principali di utilizzo sono la cura di problemi dellapparato muscolo scheletrico (il 40% delle patologie trattate con lidroterapia, su scala mondiale), la cura delle affezioni respiratorie e quelle dellapparato digerente.
Si consiglia la lettura della notizia pubblicata sul sito della fondazioneforst.it