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“In un impianto natatorio l’acqua è l’elemento fondamentale e il mantenimento della sua buona qualità è la condizione essenziale da rispettare”. Così esordisce Valter Rapizzi, perito industriale in Energia Nucleare, oggi consulente tecnico e formatore in merito a progettazione, esecuzione e gestione degli impianti di trattamento dell’acqua, nel suo contributo pubblicato nel volume Architettura degli impianti acquatici dell’arch. Paolo Pettene.
"Si tratta, all’apparenza, di un concetto semplice e scontato, ma non è così", continua Rapizzi. "Per ottenere questo risultato sono necessari una sinergia e un coordinamento di tutte le fasi, dalla progettazione, inderogabile punto di partenza, fino ad arrivare alla gestione, passando dalla costruzione dell’opera e dalla programmazione della manutenzione.
Questo significa che, nelle piscine, indipendentemente dal volume, dalla forma e dal tipo d’utenza, l’acqua deve mantenere costantemente, nel corso di tutta l’attività, delle caratteristiche idonee alla balneazione.
I requisiti per soddisfare tale idoneità sono riportati nella normativa di riferimento e il loro obiettivo è di evitare ai bagnanti il rischio di incorrere in infezioni o in altre patologie durante l’attività in acqua.
L’apporto di materiale organico in vasca da parte dei bagnanti, e, per le piscine scoperte, dall’ambiente, può diventare un potenziale veicolo d’infezione. Tenere sotto controllo questa criticità è necessario e possibile, grazie a un adeguato sistema di trattamento e circolazione dell’acqua.
Gli elementi essenziali per un corretto dimensionamento dell’impianto di trattamento e circolazione dell’acqua sono riportati dalla norma tecnica UNI 10637 e sono riconducibili ai seguenti concetti.
Per progettare un sistema di trattamento e circolazione dell’acqua di una vasca, prevedendone le criticità, si devono valutare forma, volume e tipologia d’utenza alla quale è destinata.
Gli elementi da definire sono:
Le soluzioni sono molteplici, di massima riconducibili a un sistema di dosaggio dei prodotti con i relativi stoccaggi, normalmente due, il disinfettante e il regolatore di pH, oltre al sistema di controllo e regolazione.
Di fatto, è l’elemento dell’impianto di trattamento che, in fase di utilizzo della piscina, richiede le maggiori attenzioni, sia in termini di sicurezza sia in termini gestionali. Per questi motivi è utile, in fase di progettazione, valutarne la scelta con chi dovrà occuparsi della gestione.
Nei casi in cui, in fase di progetto, si verifichi la presenza di situazioni critiche, potranno essere valutati sistemi ad integrazione all’impianto di disinfezione, quali produttori di Ozono in impianti ad UVC per la riduzione delle cloroammine".
Valter Rapizzi
Perito industriale in Energia Nucleare, oggi consulente tecnico e formatore in merito a progettazione, esecuzione e gestione degli impianti di trattamento dell’acqua. Collabora come consulente specialistico esterno per la società SdiA, Studio di Architettura, di Paolo Pettene.
Questo articolo è tratto dal capitolo 3 del volume "Architettura degli impianti acquatici" dell'arch. Paolo Pettene. Il libro approfondisce nel dettaglio le linee guida per la progettazione, la realizzazione e la gestione dei moderni impianti polifunzionali.
Nelle immagini: disegni dell'arch. Paolo Pettene