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Giunta al suo secondo anno, la campagna sulla sicurezza in piscina lanciata nella primavera 2011 da UPI (Ufficio Prevenzione Infortuni), swimsports.ch, Società Svizzera di Salvataggio SSS, Associazione Svizzera dei maestri bagnini AMB e altri numerosi partner. La campagna, grazie al messaggio "Bambini sempre sottocchio. I più piccoli a portata di mano", ha un obiettivo ambizioso ma realistico: in Svizzera i bambini non devono più rimanere vittime di annegamento.
Le numerose tappe della campagna si svolgeranno nelle piscine pubbliche della Svizzera, con l'intento di richiamare l’attenzione dei genitori e degli accompagnatori sul fatto che spetta a loro sorvegliare i bambini, non ai bagnini. Capita troppo spesso infatti che i bambini anneghino o subiscano danni irreversibili dopo essere caduti in acqua perché non sufficientemente sorvegliati dagli adulti che lo accompagnano.
Si pensi che l'annegamento è la seconda causa di morte dei bambini dopo gli incidenti stradali; in Svizzera ogni anno annegano mediamente cinque bambini tra gli zero e i nove anni. A questi si aggiungono 270 incidenti non mortali che possono comportare cause spesso molto gravi con danni irreversibili per i bambini.
Nella categoria dei bambini fino ai 9 anni, molti annegamenti sono dovuti a cadute accidentali in acqua, che possono verificarsi anche fuori da piscine e altri luoghi di balneazione. Sott’acqua un bambino può perdere l’orientamento e lasciarsi prendere dal panico, anche se sa nuotare.
Per insegnare loro a trarsi in salvo in queste situazioni, la campagna promuove il Controllo della Sicurezza in Acqua (CSA) che nel frattempo è stato introdotto in numerose scuole. In alcuni Cantoni è persino diventato obbligatorio. Diversamente dai corsi di nuoto tradizionali, il CSA insegna ai bambini a stare in acqua senza paura e a portarsi in salvo da soli.
Una campagna di prevenzione da prendere a esempio, proponendola anche nelle piscine italiane.
Per maggiori informazioni, si può leggere la campagna integrale al sito Water Safety e seguirne le tappe.