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10.10.2018

L’altra faccia dello sport: il turismo

Ogni anno lo sport fattura all'incirca 25 miliardi di euro. E se lo si pensasse come nuovo business del turismo?

Categorie: Sport, Sport News, Sport e turismo

a cura di Pamela Valerio

Secondo i dati discussi durante la tavola Rotonda “Il turismo sportivo tra impresa e sviluppo” presentata da Federturismo Confindustria e CSAIn (Centri Sportivi Aziendali e Industriali) all’interno del WST Show, la prima Fiera del Turismo Sportivo e Accessibile, lo sport in Italia genera un giro d’affari pari a circa 25 miliardi di euro.

Aspetto non sottovalutabile è che i viaggiatori per sport siano più di 11 milioni e 60 sono i milioni spesi per il pernottamento.

Se ne deduce che, se sfruttato a dovere, lo sport potrebbe rappresentare un punto di forza per la competizione turistica di una località ma, ad eccezione di regioni come Trentino Alto Adige, Veneto e Emilia Romagna che ne fanno una risorsa vantaggiosa, l’Italia non ha ancora dedicato la giusta attenzione al business che ruota attorno al turismo sportivo.

Grazie allo CSAIn, Ente di Promozione Sportiva, vengono coinvolte annualmente sui territori nazionale e internazionale circa 500.000 persone in attività sportive, culturali e ricreative. I campionati europei EFCS (European Federation for Company Sport) di Cortina 2016 e i Giochi estivi di Riccione 2015 hanno richiamato oltre 7.000 visitatori da tutta Europa.

Il turismo sportivo, dunque, si presenta come una grande occasione, non adeguatamente sfruttata, anche per le stesse agenzie di viaggio: non solo eventi di carattere internazionale, ma quotidiane e regolari attività benefiche. Fare dello sport un fattore d’impresa si traduce nell’offerta di servizi qualitativamente alti e, di fatto, unici per il cliente. Un’offerta che punta sull’elitario target di spettatori di eventi, gruppi di atleti e corporate: un mondo in continua crescita e, di conseguenza, un insospettato asso nelle manica che potrebbe sbaragliare la concorrenza.

 
 
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