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06.04.2016

La strategia OMS per promuovere lo sport in Europa

Un convegno per presentare i dati - allarmanti - sull'inattività fisica e la strategia dell'OMS per promuovere lo sport

Categorie: sport, sport news, promozione sport, studi e ricerche, istituzioni sportive,

a cura della redazione di Sport Industry

«L’inattività fisica è divenuta tra i principali fat­tori di rischio per la salute: in Europa l’inatti­vità è ritenuta responsabile ogni anno di un milione di decessi (il 10% circa del totale) e di 8,3 milioni di anni persi al netto della disabilità (fonte Disability-adjusted life years, DALY).

Si stima che all’inattività fisi­ca siano imputabili il 5% delle affezioni coronariche, il 7% dei diabeti di tipo 2, il 9% dei tumori al seno e il 10% dei tumori del colon. Inoltre, molti paesi della regione hanno visto le percentuali relative al numero di persone sovrappeso e obese aumentare negli ultimi decen­ni.

I dati sono allarmanti: in 46 paesi (l’87% della Regione), oltre la metà degli adulti sono sovrappeso od obesi, ed in diversi casi si arriva a sfiorare il 70% della popolazione adulta».

Questi i dati diramati dall'OMS Europa questa mattina in occasione del Convegno “Per una salute da costruire insieme” organizzato a Roma da Uisp-Unione Italiana Sport Per tutti.

Il convegno è stata l’occasione per presentare l’edizione italiana della “Strategia per l’attività fisica OMS-Organizzazione Mondiale della Sanità 2016-2020” per l’Europa, la cui edizione e traduzione è stata curata, su concessione, dalla Uisp stessa.

Dal convegno è emersa la necessità di politiche pubbliche integrate per salute, urbanistica, ambiente e sport, solo in questo modo può cambiare il volto delle città e lo stile di vita delle persone.

Lo hanno chiesto Regioni, Comuni, Asl e terzo settore: «Promuovere la buona salute per tutti e per tutte le fasce di età attraverso la cultura del movimento, secondo le abilità di ciascuno, coniugando attività fisica, educazione, ambiente, benessere e diritti di cittadinanza».

Alcuni dati dal Convegno
  • I costi collettivi dell'inattività
    «A livello collettivo, l’inattivi­tà non solo ha un pesante impatto negativo in forma di costi diretti per il sistema sanitario, ma ha anche un elevato costo indiretto in termini di aumento dei congedi per malattia, delle inabilità al lavoro e delle morti precoci. Si calcola che per una popolazione di dieci milioni di persone per metà insufficientemente attive, il costo dell’inattività sia di 910 milioni di euro l’anno».

  • La situazione tra i giovani
    «L’aumento della sedentarietà di bambini e ado­lescenti desta allarme. Solo il 34% degli adolescenti europei di età compresa tra 13 e 15 anni è fisicamente attivo ai livelli consigliati dal­le presenti linee guida. Quasi il 50% dei bambini di otto anni di età sono sovrappeso e oltre il 25% è obeso, soprattutto tra le fasce socioeconomi­che più deboli.». Fonte Childhood Obesity Surveillance Initiative.

Come migliorare la situazione?

Nel documento OMS vengono presentati alcuni ambiti prioritari, obiettivi e strumenti di intervento, ad esempio:

  • gli interventi di pianificazione a livello urbana nonché di edifici scolastici, ambienti di lavoro, modalità di tra­sporto e spazi per il tempo libero;
  • gli incentivi fiscali per incoraggiare l’attività fisica o scoraggiare i comportamenti sedentari;
  • il finanzia­mento di interventi di p romozione dell’attività fisica in diversi settori e per differenti gruppi di popolazione;
  • il coordinamento delle politiche tra i diversi rami e livelli di governo, nonché il coordinamento tra pub­blica amministrazione, società civile e settore privato;
  • la sensibiliz­zazione dei singoli individui e delle realtà organizzate circa i livelli di attività fisica consigliati, nonché il ricorso a strumenti adeguati per promuovere l’esercizio fisico.

   

Per approfondire

Guarda il video-commento del ministro Beatrice Lorenzin, intervenuta nel corso del Convegno.

 
 
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