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a cura della redazione di Sport Industry
Sono ufficialmente iniziate le selezioni per decidere la città organizzatrice dei Giochi della XXXIII Olimpiade. Per la decisione definitiva dovremmo aspettare il 2017. Tra pareri anche molto discordanti e molteplici polemiche, alla fine Roma ha presentato la candidatura.
La città non ospita i Giochi dal 1960, si è candidata per le Olimpiadi del 2004 dove è arrivata al secondo posto, mentre la candidatura per le Olimpiadi del 2020, come tutti sanno, è stata ritirata dal governo Monti perché troppo costosa per il paese e per la mancanza di strutture adeguate.
Al momento attuale, come riporta a LaRepubblica l'assessore Alessandra Cattoi, coordinatrice della Cabina di Regia di Roma Capitale, «Sono almeno una decina le zone dove potrebbe sorgere l'eventuale Villaggio Olimpico, compresa quella di Tor di Quinto, già inserita nel dossier preparato per la candidatura del 2020. Stiamo studiando per valutare quali luoghi possono essere idonei e quali no, tenendo conto dei vincoli e delle esigenze della città. Credo che alla fine resteranno in piedi due o tre ipotesi e allora la scelta sarà più facile».
"Non vogliamo altre cattedrali nel deserto, ma infrastrutture che servano alla città - ci tiene a puntualizzare nel citato articolo del LaRepubblica il coordinatore della maggioranza Fabrizio Panecaldo - C'è la consapevolezza che le risorse sono poche e vanno spese al meglio. Pensiamo ad Olimpiadi low cost ed ecosostenibili».
A noi non resta che attendere e vedere che cosa accadrà, nella speranza e nel timore che la sfida delle Olimpiadi sia una sfida tutta italiana e che possa rappresentare una grande occasione per un rilancio in grande stile dell'impiantistica sportiva.
Per il momento, figurano:
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