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Intervista di Lucia Dallavalle
Giornalista sportivo e volto noto di Telemontecarlo e La7, il presidente di MySport, Enzo Barlocco, fa il bilancio di questo primo anno di conduzione della Sciorba e anche di altri impianti sportivi liguri. Con una riflessione sulle criticità comuni a molte strutture sportive, che si amplificano in impianti di ampia portata e complessità: i costi energetici, gli interventi per ridurli e il reperimento delle risorse necessarie.
La struttura si trova a Genova ed è nota come Sciorba, dal nome del ruscello che scorre nei dintorni. Imponente nelle dimensioni così come nellorganizzazione che richiede e nei relativi costi, limpianto comunale della Sciorba fu uno dei primi ad essere concepito, tra gli anni 80 e 90, con tecnologie allavanguardia che ne facevano una struttura versatile, idonea alle grandi competizioni di nuoto e pallanuoto, allallenamento e alla pratica agonistica, ma fruibile anche per le tante altre attività acquatiche proposte dalle numerose società che gravitavano e gravitano tuttora sulle sue piscine:
Larchitetto Pino Zoppini, che progettò allora limpianto, lo dotò delle tecnologie più innovative: basta schiacciare un pulsante per trovarsi a nuotare a cielo aperto o trasformare la vasca coperta da 50 m in due distinte piscine, con diversa lunghezza e profondità (in una di queste, la profondità è regolabile).
Persino la gradinata è telescopica e rientra completamente nella parete. Il complesso è dotato anche di palestra collegata direttamente alle piscine, pista di atletica, campo di calcio con tribune e una struttura di arrampicata tra le più importanti a livello nazionale.
Il consorzio My Sport, formato da otto società sportive dilettantistiche, con una lunga esperienza e tradizione, da un anno da febbraio 2013 gestisce la zona vasche dellimpianto, affidato in concessione per dieci anni dal Comune, in seguito a gara.
Della società sportiva consortile dilettantistica fanno parte: Genova Nuoto, Anpi 2000, Foltzer, Fratellanza Pontedecimo, Centro Nuoto Sestri, Gruppo Sportivo Aragno, Rari Nantes Camogli, Sysport Gym.
Lesperienza gestionale del consorzio non è limitata alla sola Sciorba, ma si estende all'impianto polisportivo Comunale di Lago Figoi, a Genova Borzoli, in concessione alla società consortile My Sport 2, di cui My Sport è azionista di maggioranza.
La struttura comprende una piscina coperta di m 33x21, una palestra-palazzetto omologata per basket e pallavolo, con gradinata per 600 posti a sedere e palestra di arrampicata. La scorsa estate anche la piscina comunale del porticciolo di Nervi è stata affidata a My Sport, esperienza che potrebbe ripetersi nellanno in corso.
A guidare il consorzio è una figura molto nota nel mondo dello sport italiano, e genovese in particolare, per il passato agonistico e per la lunga attività giornalistica, che lha portato a seguire, per Telemontecarlo e LA7, i principali eventi sportivi nazionali e internazionali di calcio, nuoto e pallanuoto.
Avevo assunto da poco la presidenza del Genova Nuoto, quando mi sono trovato a fronteggiare questa situazione: il Comune stava ponendo in liquidazione SportinGenova, lorganismo che gestiva gli impianti sportivi genovesi, quelli maggiori perlomeno, e stava per proporre un bando di gara per la gestione della Sciorba.
Ci siamo trovati di fronte alleventualità di chiudere oppure tentare di galleggiare: se fosse intervenuto qualche altro soggetto, le società che già operavano nellimpianto, come Genova Nuoto e lAnpi, sarebbero sparite.
Pur con molte perplessità, ho deciso di partecipare alla gara. Il passo successivo è stato quello di coinvolgere una serie di società, perché la gestione di un impianto di quel genere comporta molti impegni e soprattutto richiede professionalità che noi allinterno non avevamo.
Infatti, il consorzio è formato da otto società sportive di cui cinque (Foltzer di Rivarolo, Centro Nuoto Sestri, Fratellanza Pontedecimo, Aragno di Bra, Rari Nantes Camogli) gestiscono impianti sportivi, quindi avevano la possibilità di mettere in comune le loro esperienze. Questo è stato fondamentale.
Teniamo conto, poi, che essendo tutte società sportive dilettantistiche non posseggono né fondi né risorse per poter tentare unimpresa del genere.
In generale, a Genova e in Liguria, si dice che per fare una società una persona è poca e due sono troppe, quindi cercare di mettere daccordo otto società non è facile.
Devo dire, però, che abbiamo trovato terreno fertile: erano tutte realtà ben conosciute, qualcuna con più di cento anni di attività, quindi si sapeva già che avremmo avuto un modo simile di ragionare.
Il punto nodale è stato quello di creare un consorzio che dimostrasse che si possono gestire anche grandi impianti con dei buon risultati, senza spese eccessive, e che il contributo del Comune deve bastare.
È evidente però che se il Comune dà i contributi in ritardo e se consegna gli impianti in condizioni tali per cui si devono spendere un sacco di soldi per metterli a norma, allora le cose si complicano
Sciorba ha presentato subito una serie di vizi occulti che ci hanno obbligato a spendere in questi mesi parecchi soldi circa 270.000 euro per poter mettere limpianto in condizione di funzionare.
Per fare un esempio, delle otto pompe in dotazione (ricordo che questo è un impianto molto tecnologico e complicato, non è una piscina normale) ne funzionava una sola. Facciamo anche lesempio del tetto, enorme e complesso perché copre una vasca da 50 m ed è una copertura telescopica: per prima cosa abbiamo dovuto revisionare limpianto, in modo tale che si possa aprire e chiudere con il telecomando in un minuto e mezzo, ma poi presenta anche delle falle, tanto che, quando ci sono giornate piovose, sulla vasca un po di acqua entra
Poi, lingresso, che è il biglietto da visita della piscina: abbiamo chiesto dei preventivi per la sua sistemazione e il Comune ci ha confermato che gli compete, ma intanto fatelo ci hanno detto e quindi noi abbiamo dovuto iniziare a spendere dei soldi, per far sì che limpianto fosse presentabile.
Limpianto sul Lago Figoi ha subito danni due anni fa, per lalluvione (è diventata ricorrente); questo ha fatto sì che il Comune abbia messo mano a una serie di restauri, per cui, quando ci è stato consegnato, era in condizioni direi quasi ottimali.
In bando di gara, per Sciorba abbiamo assunto un impegno di spesa di tre milioni e 100 mila euro, di cui un milione e 300 mila sono per il rifacimento e linstallazione di nuove strutture tecnologiche per il risparmio energetico.
Laltro milione e 800 mila, invece, è destinato a lavori cosiddetti di manutenzione straordinaria; il che significa per esempio che, volendo installare un centro medico sportivo con studi di riabilitazione, dobbiamo adattare le strutture esistenti per queste esigenze; poi dobbiamo iniziare perché ci siamo impegnati a farlo a mettere mano a spogliatoi e altri spazi, per renderli più moderni e fruibili.
Questi sono gli interventi che ci piacciono di più: costano tanto, ma il ritorno è immediato quanto a risparmio energetico; quindi, se spendiamo di meno, linvestimento rientra, a differenza di altri interventi, che rappresentano solo delle spese. Sono innovazioni tecnologiche che vanno dal solare termico al fotovoltaico, dalla cogenerazione alle caldaie a condensazione fino allautomazione che ci consente d controllare, in tempo reale, tutti i consumi. Portano risparmi garantiti.
Lo storico che ci aveva fornito SpotinGenova, che gestiva limpianto prima di noi, era di 750.000 euro, con sprechi enormi e tariffe pesanti.
Il primo risparmio labbiamo raggiunto cambiando gestore e poi abbiamo messo sotto controllo tutti i consumi. Abbiamo dovuto sostituire i contatori: quelli che abbiamo installato ci consentono di controllare meglio i flussi. Siamo riusciti a regolare laria calda allinterno del pallone.
Abbiamo installato uno strumento che ha rifasato completamente il consumo di energia e lo contiene in quello che è stato stabilito contrattualmente, così non sforiamo più e non paghiamo più quei 12.000-15.000 euro allanno che si spendevano per questo motivo, nella gestione precedente
(Il dato sui costi delle utenze della Sciorba nel 2013 si aggira sui 452.00 euro per acqua, elettricità e gas, un dato importante, ma viziato dallinsolita chiusura invernale della vasca con copertura pressostatica danneggiata da un atto vandalico e ripristinata solo di recente e quindi dal suo mancato riscaldamento, ndr).
A fine dicembre abbiamo avuto la notizia che la nostra richiesta era stata accolta. Su Sciorba abbiamo proposto 350.000 euro di lavori, che sono una parte di quel milione e 300 mila, di cui abbiamo parlato: la Regione ci ha assegnato 98.000 euro, quasi il massimo previsto.
Le dirò che abbiamo avuto la soddisfazione, platonica naturalmente, che il Lago Figoi sia stato il primo impianto in graduatoria, e Sciorba il secondo. Per Figoi è stato chiesto meno perché, come le ho detto, ha minori necessità: abbiamo ottenuto un contributo a fondo perduto di 55.000 euro, su una richiesta di 200.000 circa.
Cè un altro bando, in scadenza, la coda di un bando regionale del 2009, riaperto la scorsa estate: noi abbiamo partecipato e siamo in attesa di altri contributi.
Abbiamo fatto una richiesta al Credito Sportivo e siamo in attesa della risposta; abbiamo avuto tutta una serie di contatti, ma finora la situazione è ancora complicata.
La burocrazia è farraginosa, complessa ed è sempre difficile arrivare in fondo, però il problema che sorge in questi casi è quello delle garanzie (mi riservo di parlarne anche alla tavola rotonda di ForumSport ).
È utile che le amministrazioni facciano dei bandi, che cerchino di trasformare le società sportive che già operano negli impianti in gestori, ma se non si trova la possibilità di aiutarle nelle garanzie
Mi spiego: trattandosi di società sportive dilettantistiche, ogni dirigente praticamente deve fornire delle garanzie personali! Il fatto che oltre a fornire un servizio, si debbano fornire anche garanzie personali mi sembra un po azzardato. È un problema da risolvere.
Noi stiamo percorrendo la strada del Credito Sportivo, come le ho detto, ma tentiamo di percorrere vediamo se ci riusciremo anche unaltra strada, regionale. La Filse, Finanziaria Ligure per lo sviluppo economico, che agisce di fatto come una banca, aprirà a breve un bando per finanziamenti fino a due milioni: finanzieranno il 70 per cento della richiesta, allo 0,50%. Ma anche lì ci scontreremo con il problema delle garanzie.
La nostra battaglia è quella di capire come si può fare. Noi sappiamo che il contributo che riceviamo dal Comune, ampiamente superiore nei dieci anni di gestione a quello che chiediamo come finanziamento, può essere, per una certa parte, posto a garanzia dei mutui che stipuliamo.
Non ci siamo inventati niente, abbiamo visto che in alcuni Comuni questo era stato fatto, con atti notori, ma finora non siamo ancora arrivati al dunque
In pratica, cosa significa? Che il contributo può essere utilizzato in caso di insolvenza. Il Comune comunque si ritrova limpianto fatto, è chiaro però che a quel punto escluda dalla gestione linsolvente. Stiamo ragionando su questa opportunità, però sfondare il muro della burocrazia è una cosa veramente complicata.
Lamministrazione comunale, sicuramente. Abbiamo fatto già diversi incontri tra Credito Sportivo e Comune; in un primo momento sembrava che la risposta fosse assolutamente negativa, adesso sembra che ci siano delle aperture, ma non siamo ancora arrivati al dunque.
Nel frattempo, vedremo di trovare altre linee di credito, ma per ora ci muoviamo su queste due strade, la finanziaria regionale e il credito sportivo.
Enzo Barlocco sarà presente al Palazzo dei Congressi di Bologna il 21 febbraio 2014 alla tavola rotonda "Ordinarie (e straordinarie) storie di gestione. Quali modelli nel futuro degli impianti sportivi?"
Modera: Roberto Ghiretti
Intervengono: Enzo Barlocco (My Sport), Claudio Magni (IN Sport), Gino Santi (So.Ge.Se), Sergio Tosi (Sport Management).
Scarica il programma completo di ForumSport Congress.