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pubblico sugli spalti allo stadio
08.02.2013

La sicurezza negli impianti sportivi: criticità e possibili soluzioni

Criticità e soluzioni in tema di cisurezza per il calcio, il basket, le piscine e le palestre

Categorie: sport e fitness news, impianti sportivi, stadi e arene polifunzionali, sicurezza negli impianti sportivi

articolo a cura di ESSECOME*

La sicurezza degli impianti sportivi è un tema analizzabile da numerosi punti di vista, data la diversità delle tipologie d'uso a cui gli impianti stessi sono destinati. Possono essere considerati luoghi ad alta frequentazione le strutture destinate agli eventi dello sport professionistico (p.e. calcio e basket in Italia), oppure impianti ad uso pubblico le piscine, le palestre, i campi di calcetto eccetera.

In entrambi i casi, i rispettivi responsabili devono garantire security e safety ai frequentatori, siano essi spettatori che utilizzatori, con grande attenzione per la responsabilità civile e penale che ricorre in capo al gestore pubblico e privato, anche alla luce delle più recente giurisprudenza.

Questi temi sono stati al centro di un Convegno ("Sicurezza negli impianti sportivi: applicazioni per la sicurezza con case-history e testimonianze del mondo del calcio e del basket") organizzato da ESSECOME in occasione di Security Exhibition (23-25 novembre 2013, Fiera Vicenza).

Temi di grande importanza che riportano l’attenzione sulle misure disponibili e utilizzabili per la prevenzione dei fatti accidentali e delle azioni dolose che possono avvenire a danno degli spettatori/utilizzatori degli impianti sportivi che, per la natura stessa dell’evento al quale partecipano, tendono a esasperare i comportamenti e gli effetti che ne derivano.

L’analisi delle best practices internazionali rappresenta il punto di partenza per adottare soluzioni efficaci ed efficienti. Negli USA, ad esempio, le società sportive della NBA si appoggiano a servizi esterni di stewarding facendo in modo che gli eventi siano costantemente monitorati, dal momento in cui gli sportivi entrano all'interno dell’impianto fino alla conclusione delle gare.

Come ricorda, in sede di Convegno, Marco Baldi, ex cestista che negli Usa ha vissuto a lungo e che ora lavora per NBA Europa, "In Italia, e in Europa in generale, manca questa cultura. Noi tutti vorremmo andare a un evento sportivo ed essere tranquilli, pensare a un momento di divertimento e nulla più. Bisogna invece constatare, soprattutto parlando di calcio, che ci sono persone tra il pubblico che non vanno allo stadio per assistere alla partita, ma per fare tutt’altro. Un'adeguata educazione del frequentatore dell’impianto nei confronti delle pratiche a tutela della sicurezza è fondamentale per salvaguardare la vera natura di un evento sportivo, cioè il suo essere spettacolo e divertimento".

A sostegno della figura dello steward, Bruno Cannizzaro, della Best Union, che in Italia sta sviluppando sempre più la propria specializzazione: “Le società sono tenute a preparare gli steward, tramite speciali corsi di formazione della durata minima di 20 ore, che va aumentando in base all’importanza dell’evento da gestire. La figura dello steward in Italia però non ha personalità giuridica e, quindi, si deve limitare ai controlli visivi, non potendo per esempio eseguire perquisizioni personali. Elementi importanti, ma non sufficienti, perché non è possibile controllare uno stadio da 80mila persone. Su questo punto si rende necessaria l'integrazione con la componente tecnologica”.

Il problema è che, spiega Alberto Bruschi, di Dallmeier, "In Italia la tecnologia viene ancora vista solo come una spesa per assolvere i requisiti minimi richiesti dalle questure, mentre con impianti adeguati si possono monitorare in tempo reale le curve degli stadi, gli ingressi e tutte le aree in cui possono esserci problematiche di sicurezza, per poter eventualmente intervenire. Si deve essere in grado di ricostruire gli eventi per capire che cos’è successo, come è successo, per riconoscere le persone coinvolte ed eventualmente migliorare il servizio di sorveglianza per gli eventi futuri".

Importante quindi risulta la combinazione di due fattori quali: la risoluzione delle immagini e la velocità di acquisizione delle immagini stesse, come Dallmeier ha realizzato di recente per alcuni stadi di calcio della Bundesligue.

In particolare, l’analisi video, come afferma Alberto Vasta di Mobotix, "Si compone di una serie di applicazioni che consentono di fornire, oltre alla videosorveglianza in diretta, la possibilità di lavorare su un video registrato per poter analizzare nei dettagli quanto accaduto, e che può essere sfuggita all’operatore che segue l’evento in tempo reale. Naturalmente la tecnologia su ip prevede anche una serie di funzioni di allarme che consentono di agire immediatamente grazie alle segnalazioni che giungono proprio dalle videocamere".

Completa il concetto Fulvio Baresi, di Informatica Lombarda: "Far comprendere all’individuo che, se fa una sciocchezza, si è in grado di vederlo in tempo reale ha un effetto deterrente. L’applicazione opportuna di tecnologie adeguate può dare grandi risultati in termini di sicurezza".

Le conclusioni sono essenzialmente due: la necessità di educare gli spettatori al rispetto della sicurezza e la necessità di integrare la componente umana con la componente tecnologica mediante l'impiego di soluzioni efficaci ed efficienti.

Conclusioni che si rivelano vere non solo negli stadi, ma anche in piscine e palestre, per fare in modo che venga scongiurato il pericolo di infortuni o comportamenti pericolosi.
            
*ESSECOME, mensile di informazione su tecnologie, applicazioni e problematiche della sicurezza

 
 
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