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Il ritardo nell'emanazione del decreto applicativo sulle certificazioni mediche e sugli apparati salva vita negli impianti sportivi (come nelle piscine, nei centri fitness e benessere, nelle palestre, ecc.) produce fughe in avanti da parte delle Regioni.
Dopo la Lombardia, anche la Toscana, con legge regionale 8 maggio 2013 n. 22 in B.U. n. 21 del 15 maggio 2013, ha previsto l'anticipata attivazione dell'obbligo della installazione dei defibrillatori in ogni centro sportivo.
La legge prevede che la dotazione di defibrillatori, a carico del gestore dell'impianto, sia requisito per l'apertura del medesimo. In caso di pluralità di fruitori, l'obbligo può essere unificato sulla base di quanto sarà previsto da un regolamento di attuazione, che dovrebbe essere approvato entro 90 giorni dalla entrata in vigore della legge.
La formazione degli operatori incaricati dai soggetti gestori è a carico delle aziende sanitarie ed è a carattere gratuito. Le funzioni di controllo sono a carico dei Comuni.
L'inosservanza dell'obbligo comporta la chiusura dell'impianto fino all'adempimento. La momentanea assenza del personale abilitato all'uso comporta invece una pena pecuniaria da un minimo di euro 2.500 ad un massimo di euro 5.000.
La mancata manutenzione periodica dei defibrillatori comporta a carico dei soggetti gestori la sanzione amministrativa pecuniaria di una somma da un minimo di euro 1.000 a un massimo di euro 2.000.
Scarica il testo integrale della legge regionale 8 maggio 2013 n. 22 in B.U. n. 21 del 15 maggio 2013
Un articolo completo, a firma dell'avv. Guido Martinelli, sarà pubblicato sul numero 13, luglio-settembre, di Sport Industry Magazine.
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