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Tra mille polemiche, appelli e petizioni, il Decreto Romani sulle energie rinnovabili, di recepimento della Direttiva Europea, è stato approvato.
Rispetto alle bozza iniziale, nel Decreto Legislativo approvato non compare la contestatissima soglia, 8 Gw di potenza installata, oltre la quale sarebbero cessati gli incentivi per i proprietari di impianti fotovoltaici, ovvero il Conto Energia.
Il Governo ha fatto sapere che, con un successivo provvedimento, saranno rimodulate le tariffe incentivanti per il fotovoltaico con un sistema decrescente, a scaglioni. Il nuovo sistema sarà valido per gli impianti allacciati alla rete elettrica nazionale successivamente al 31 Maggio 2011.
Il nuovo decreto dovrà dunque determinare "un limite annuale di potenza elettrica cumulativa degli impianti fotovoltaici che possono ottenere le tariffe incentivanti", a loro volta individuate "tenuto conto della riduzione dei costi delle tecnologie e dei costi di impianto e degli incentivi applicati negli Stati membri dell'Unione europea" nonché differenziate "sulla base della natura dell'area di sedime''.
Sui terreni agricoli, specifica la norma, sarà possibile produrre al massimo 1 MW di energia fotovoltaica e utilizzare non più del 10% del terreno coltivabile per gli impianti di produzione.
Importante novità introdotta del Decreto riguarda invece tutti i cittadini: entro il 2017, infatti, nei nuovi edifici o in caso di ristrutturazioni, sarà obbligatorio fare ricorso all'energia verde, almeno per il 50%, per i consumi di acqua calda sanitaria, riscaldamento e 'raffrescamento'.
Negli allegati, poi, si specificano i vari passaggi che, con differenze modalità e scadenze, porteranno all'obbligo del 50% entro il 2017: infatti gli impianti di produzione di energia termica 'devono essere realizzati in modo da garantire il contemporaneo rispetto della copertura del 50%, mediante specifiche percentuali, indicate nella norma, per i consumi di acqua calda sanitaria, riscaldamento e raffrescamento.
Il mancato rispetto di tali obblighi, rimarca il decreto, ''comporta il diniego del rilascio del titolo edilizio''.