Primo Piano

intervista, enzo barlocco, impianti sportivi, piscine, gestione,
05.02.2014

La gestione sostenibile degli impianti sportivi, tra finanziamenti e risparmi

Intervista a Enzo Barlocco, presidente del consorzio MySport

Categoria: sport, sport news, impianti sportivi, energie rinnovabili e impianti sportivi, finanziamenti e bandi, gestione piscine, gestione impianti sportivi,

Intervista di Lucia Dallavalle

Giornalista sportivo e volto noto di Telemontecarlo e La7, il presidente di MySport, Enzo Barlocco, fa il bilancio di questo primo anno di conduzione della Sciorba e anche di altri impianti sportivi liguri. Con una riflessione sulle criticità comuni a molte strutture sportive, che si amplificano in impianti di ampia portata e complessità: i costi energetici, gli interventi per ridurli e il reperimento delle risorse necessarie.

L’impianto della Sciorba

La struttura si trova a Genova ed è nota come “Sciorba”, dal nome del ruscello che scorre nei dintorni. Imponente nelle dimensioni così come nell’organizzazione che richiede e nei relativi costi, l’impianto comunale della Sciorba fu uno dei primi ad essere concepito, tra gli anni ‘80 e ‘90, con tecnologie all’avanguardia che ne facevano una struttura versatile, idonea alle grandi competizioni di nuoto e pallanuoto, all’allenamento e alla pratica agonistica, ma fruibile anche per le tante altre attività acquatiche proposte dalle numerose società che gravitavano e gravitano tuttora sulle sue piscine:

  • una vasca di m 50x21, con copertura telescopica, fondo e parete mobile, dotata di gradinata con 1000 posti a sedere;
  • un’altra vasca olimpionica scoperta, sfruttabile in inverno grazie al pallone pressostatico;
  • una vasca giochi esterna con scivolo;
  • una “vaschetta” neonatale;
  • una vasca coperta “di scioglimento”, di m 25x6x1,20.

L’architetto Pino Zoppini, che progettò allora l’impianto, lo dotò delle tecnologie più innovative: basta schiacciare un pulsante per trovarsi a nuotare a cielo aperto o trasformare la vasca coperta da 50 m in due distinte piscine, con diversa lunghezza e profondità (in una di queste, la profondità è regolabile).

Persino la gradinata è telescopica e rientra completamente nella parete. Il complesso è dotato anche di palestra collegata direttamente alle piscine, pista di atletica, campo di calcio con tribune e una struttura di arrampicata tra le più importanti a livello nazionale.
 

Il consorzio My Sport

Il consorzio My Sport, formato da otto società sportive dilettantistiche, con una lunga esperienza e tradizione, da un anno – da febbraio 2013 – gestisce la zona vasche dell’impianto, affidato in concessione per dieci anni dal Comune, in seguito a gara.

Della società sportiva consortile dilettantistica fanno parte: Genova Nuoto, Anpi 2000, Foltzer, Fratellanza Pontedecimo, Centro Nuoto Sestri, Gruppo Sportivo Aragno, Rari Nantes Camogli, Sysport Gym.

L’esperienza gestionale del consorzio non è limitata alla sola Sciorba, ma si estende all'impianto polisportivo Comunale di Lago Figoi, a Genova Borzoli, in concessione alla società consortile My Sport 2, di cui My Sport è azionista di maggioranza.

La struttura comprende una piscina coperta di m 33x21, una palestra-palazzetto omologata per basket e pallavolo, con gradinata per 600 posti a sedere e palestra di arrampicata. La scorsa estate anche la piscina comunale del porticciolo di Nervi è stata affidata a My Sport, esperienza che potrebbe ripetersi nell’anno in corso.

A guidare il consorzio è una figura molto nota nel mondo dello sport italiano, e genovese in particolare, per il passato agonistico e per la lunga attività giornalistica, che l’ha portato a seguire, per Telemontecarlo e LA7, i principali eventi sportivi nazionali e internazionali di calcio, nuoto e pallanuoto.

1) Dott. Barlocco, com’è approdato alla gestione degli impianti e alla presidenza di My Sport?

“Avevo assunto da poco la presidenza del Genova Nuoto, quando mi sono trovato a fronteggiare questa situazione: il Comune stava ponendo in liquidazione SportinGenova, l’organismo che gestiva gli impianti sportivi genovesi, quelli maggiori perlomeno, e stava per proporre un bando di gara per la gestione della Sciorba.

Ci siamo trovati di fronte all’eventualità di chiudere oppure tentare di galleggiare: se fosse intervenuto qualche altro soggetto, le società che già operavano nell’impianto, come Genova Nuoto e l’Anpi, sarebbero sparite.

Pur con molte perplessità, ho deciso di partecipare alla gara. Il passo successivo è stato quello di coinvolgere una serie di società, perché la gestione di un impianto di quel genere comporta molti impegni e soprattutto richiede professionalità che noi all’interno non avevamo.

Infatti, il consorzio è formato da otto società sportive di cui cinque (Foltzer di Rivarolo, Centro Nuoto Sestri, Fratellanza Pontedecimo, Aragno di Bra, Rari Nantes Camogli) gestiscono impianti sportivi, quindi avevano la possibilità di mettere in comune le loro esperienze. Questo è stato fondamentale.

Teniamo conto, poi, che essendo tutte società sportive dilettantistiche non posseggono né fondi né risorse per poter tentare un’impresa del genere.”

2) Condurre impianti sportivi attraverso un consorzio presenta sicuramente dei vantaggi. E gli svantaggi?

“In generale, a Genova e in Liguria, si dice che “per fare una società una persona è poca e due sono troppe”, quindi cercare di mettere d’accordo otto società non è facile.

Devo dire, però, che abbiamo trovato terreno fertile: erano tutte realtà ben conosciute, qualcuna con più di cento anni di attività, quindi si sapeva già che avremmo avuto un modo simile di ragionare.

Il punto nodale è stato quello di creare un consorzio che dimostrasse che si possono gestire anche grandi impianti con dei buon risultati, senza spese eccessive, e che il contributo del Comune deve bastare.

È evidente però che se il Comune dà i contributi in ritardo e se consegna gli impianti in condizioni tali per cui si devono spendere un sacco di soldi per metterli a norma, allora le cose si complicano…”

3) Entriamo allora nel merito delle emergenze con le quali vi siete dovuti confrontare fin dall’inizio nella gestione di questo impianto.

“Sciorba ha presentato subito una serie di “vizi occulti” che ci hanno obbligato a spendere in questi mesi parecchi soldi – circa 270.000 euro – per poter mettere l’impianto in condizione di funzionare.

Per fare un esempio, delle otto pompe in dotazione (ricordo che questo è un impianto molto tecnologico e complicato, non è una piscina normale) ne funzionava una sola. Facciamo anche l’esempio del tetto, enorme e complesso perché copre una vasca da 50 m ed è una copertura telescopica: per prima cosa abbiamo dovuto revisionare l’impianto, in modo tale che si possa aprire e chiudere con il telecomando in un minuto e mezzo, ma poi presenta anche delle falle, tanto che, quando ci sono giornate piovose, sulla vasca un po’ di acqua entra…

Poi, l’ingresso, che è il biglietto da visita della piscina: abbiamo chiesto dei preventivi per la sua sistemazione e il Comune ci ha confermato che gli compete, ma “intanto fatelo” ci hanno detto e quindi noi abbiamo dovuto iniziare a spendere dei soldi, per far sì che l’impianto fosse “presentabile”.”

4) E per la struttura di Lago Figoi?

“L’impianto sul Lago Figoi ha subito danni due anni fa, per l’alluvione (è diventata ricorrente); questo ha fatto sì che il Comune abbia messo mano a una serie di restauri, per cui, quando ci è stato consegnato, era in condizioni direi quasi ottimali.”

5) Sotto il profilo economico, quali sono gli impegni che avete assunto con il Comune, proprietario della Sciorba?

“In bando di gara, per Sciorba abbiamo assunto un impegno di spesa di tre milioni e 100 mila euro, di cui un milione e 300 mila sono per il rifacimento e l’installazione di nuove strutture tecnologiche per il risparmio energetico.

L’altro milione e 800 mila, invece, è destinato a lavori cosiddetti di manutenzione straordinaria; il che significa per esempio che, volendo installare un centro medico sportivo con studi di riabilitazione, dobbiamo adattare le strutture esistenti per queste esigenze; poi dobbiamo iniziare – perché ci siamo impegnati a farlo – a mettere mano a spogliatoi e altri spazi, per renderli più moderni e fruibili.”

6) La riqualificazione energetica è uno dei tratti salienti della vostra gestione. Quali sono gli obiettivi che vi siete posti per la Sciorba e gli interventi previsti?

“Questi sono gli interventi che ci piacciono di più: costano tanto, ma il ritorno è immediato quanto a risparmio energetico; quindi, se spendiamo di meno, l’investimento rientra, a differenza di altri interventi, che rappresentano solo delle spese. Sono innovazioni tecnologiche che vanno dal solare termico al fotovoltaico, dalla cogenerazione alle caldaie a condensazione fino all’automazione che ci consente d controllare, in tempo reale, tutti i consumi. Portano risparmi garantiti.”

7) Ci sono però anche piccole modifiche, capaci di ridurre i costi energetici in pochi mesi….

“Lo “storico” che ci aveva fornito SpotinGenova, che gestiva l’impianto prima di noi, era di 750.000 euro, con sprechi enormi e tariffe pesanti.

Il primo risparmio l’abbiamo raggiunto cambiando gestore e poi abbiamo messo sotto controllo tutti i consumi. Abbiamo dovuto sostituire i contatori: quelli che abbiamo installato ci consentono di controllare meglio i flussi. Siamo riusciti a regolare l’aria calda all’interno del pallone.

Abbiamo installato uno strumento che ha “rifasato” completamente il consumo di energia e lo contiene in quello che è stato stabilito contrattualmente, così non “sforiamo” più e non paghiamo più quei 12.000-15.000 euro all’anno che si spendevano per questo motivo, nella gestione precedente

(Il dato sui costi delle utenze della Sciorba nel 2013 si aggira sui 452.00 euro per acqua, elettricità e gas, un dato importante, ma “viziato” dall’insolita chiusura invernale della vasca con copertura pressostatica – danneggiata da un atto vandalico e ripristinata solo di recente – e quindi dal suo mancato riscaldamento, ndr).
    

8) La Sciorba e l’impianto di Lago Figoi sono tra le strutture che beneficeranno dei finanziamenti a fondo perduto stanziati dalla Regione Liguria, per migliorare l’efficienza energetica degli impianti sportivi. Quanti fondi avete ottenuto?

“A fine dicembre abbiamo avuto la notizia che la nostra richiesta era stata accolta. Su Sciorba abbiamo proposto 350.000 euro di lavori, che sono una parte di quel milione e 300 mila, di cui abbiamo parlato: la Regione ci ha assegnato 98.000 euro, quasi il massimo previsto.

Le dirò che abbiamo avuto la soddisfazione, platonica naturalmente, che il Lago Figoi sia stato il primo impianto in graduatoria, e Sciorba il secondo. Per Figoi è stato chiesto meno perché, come le ho detto, ha minori necessità: abbiamo ottenuto un contributo a fondo perduto di 55.000 euro, su una richiesta di 200.000 circa.

C’è un altro bando, in scadenza, la coda di un bando regionale del 2009, riaperto la scorsa estate: noi abbiamo partecipato e siamo in attesa di altri contributi.”

9) A quali altre linee di credito siete ricorsi per finanziare l’ambizioso progetto di riqualificazione della Sciorba o per l’altro impianto?

“Abbiamo fatto una richiesta al Credito Sportivo e siamo in attesa della risposta; abbiamo avuto tutta una serie di contatti, ma finora la situazione è ancora complicata.”

10) Quali sono i problemi principali con cui vi siete scontrati?

La burocrazia è farraginosa, complessa ed è sempre difficile arrivare in fondo, però il problema che sorge in questi casi è quello delle garanzie (mi riservo di parlarne anche alla tavola rotonda di ForumSport ).

È utile che le amministrazioni facciano dei bandi, che cerchino di trasformare le società sportive che già operano negli impianti in gestori, ma se non si trova la possibilità di aiutarle nelle garanzie

Mi spiego: trattandosi di società sportive dilettantistiche, ogni dirigente praticamente deve fornire delle garanzie personali! Il fatto che oltre a fornire un servizio, si debbano fornire anche garanzie personali mi sembra… un po’ azzardato. È un problema da risolvere.”

11) Quello delle garanzie è un problema che ostacola l’accesso al credito anche nei rapporti con altri Istituti?

“Noi stiamo percorrendo la strada del Credito Sportivo, come le ho detto, ma tentiamo di percorrere – vediamo se ci riusciremo – anche un’altra strada, regionale. La Filse, Finanziaria Ligure per lo sviluppo economico, che agisce di fatto come una banca, aprirà a breve un bando per finanziamenti fino a due milioni: finanzieranno il 70 per cento della richiesta, allo 0,50%. Ma anche lì ci scontreremo con il problema delle garanzie.”

12) Come superare questo ostacolo?

“La nostra battaglia è quella di capire come si può fare. Noi sappiamo che il contributo che riceviamo dal Comune, ampiamente superiore – nei dieci anni di gestione – a quello che chiediamo come finanziamento, può essere, per una certa parte, posto a garanzia dei mutui che stipuliamo.

Non ci siamo inventati niente, abbiamo visto che in alcuni Comuni questo era stato fatto, con atti notori, ma finora non siamo ancora arrivati al dunque

In pratica, cosa significa? Che il contributo può essere utilizzato in caso di insolvenza. Il Comune comunque si ritrova l’impianto fatto, è chiaro però che a quel punto escluda dalla gestione l’insolvente. Stiamo ragionando su questa opportunità, però sfondare il muro della burocrazia è una cosa veramente complicata.”
 

13) Ma chi deve dare una risposta sulla percorribilità di questa strada? L’amministrazione comunale?

“L’amministrazione comunale, sicuramente. Abbiamo fatto già diversi incontri tra Credito Sportivo e Comune; in un primo momento sembrava che la risposta fosse assolutamente negativa, adesso sembra che ci siano delle aperture, ma non siamo ancora arrivati al dunque.

Nel frattempo, vedremo di trovare altre linee di credito, ma per ora ci muoviamo su queste due strade, la finanziaria regionale e il credito sportivo.”
  

Incontra Enzo Barlocco!

   
Enzo Barlocco sarà presente al Palazzo dei Congressi di Bologna il 21 febbraio 2014 alla tavola rotonda "Ordinarie (e straordinarie) storie di gestione. Quali modelli nel futuro degli impianti sportivi?"

Modera: Roberto Ghiretti

Intervengono: Enzo Barlocco (My Sport), Claudio Magni (IN Sport), Gino Santi (So.Ge.Se), Sergio Tosi (Sport Management).

Scarica il programma completo di ForumSport Congress.

   

 
 
Torna indietro