Trattamento acqua

02.07.2012

Piscine ad uso pubblico: norme per un corretto dimensionamento

di ing. Flavio Bianco

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Secondo quanto imposto dalla norma UNI 10637, attualmente in fase di revisione, il dimensionamento dell’impianto di trattamento di una piscina è da stabilirsi in funzione del volume d’acqua.

L'ing. Flavio Bianco, progettista di piscine di lunga data, entra nel merito della questione, proponendo che l’impianto di trattamento debba essere dimensionato in base alla superficie della piscina e non in base al volume.

Pubblichiamo, dunque, questo interessante contributo, invitando chi fosse interessato a intervenire nel dibattito, inviando alla nostra redazione pareri, commenti o articoli in merito, che valuteremo per la pubblicazione nel canale Piscine di www.sportindustry.com.

L'intervento dell'ing. Flavio Bianco

"Quando si parla di una piscina, la caratteristica cui si fa automaticamente riferimento è la superficie del pelo libero dell’acqua contenuta dalla vasca; d’altra parte è la superficie dell’acqua che costituisce l’elemento di collegamento con l’ambiente circostante e di contatto con i corpi esterni.

Ed è attraverso la superficie che si realizza qualsiasi tipo di scambio fra questi elementi; sia i bagnanti, sia l’ambiente esterno apportano sostanze inquinanti che l’impianto di trattamento deve poi rimuovere, per mantenere costanti le caratteristiche chimiche e fisiche dell’acqua.

È naturale, quindi, che il carico inquinante apportato dall’ambiente circostante risulti proporzionale alla superficie della piscina, dato particolarmente significativo per le piscine scoperte.

D’altro canto, è ovvio che la frequenza dei bagnanti ammessa in vasca sia proporzionale alla superficie della piscina; infatti, ogni bagnante, per poter esplicare una qualsiasi attività di balneazione, ha la necessità di occupare una porzione di superficie della piscina e questo vale per la maggior parte delle tipologie di piscina contemplate dalla norma UNI in funzione dell’uso della stessa.

Considerato, poi, che ogni bagnante apporta sostanze inquinanti all’acqua della vasca, è evidente che anche il carico inquinante degli utenti risulta proporzionale alla superficie della vasca.    

Da queste considerazioni non si può che dedurre che il carico inquinante da rimuovere dall’acqua di piscina è proporzionale alla superficie della stessa, e quindi, salvo particolari tipologie di vasche, come si è già detto, l’impianto di trattamento dovrebbe essere dimensionato in base alla superficie della piscina e non in base al volume.

Esaminiamo dunque quali sono i problemi prodotti da tale impostazione.

Consideriamo ad esempio due piscine pubbliche, appartenenti quindi alla stessa classe, destinate entrambe allo stesso tipo di attività (vasche nuoto) e aventi la stessa superficie: per entrambe il numero massimo di bagnanti ammesso sarà uguale e, di conseguenza, anche il carico inquinante sarà lo stesso.

Ora, se una delle due vasche ha una profondità maggiore dell’altra, anche il volume della stessa risulta maggiore; per la norma UNI, la portata richiesta per l’impianto di trattamento sarà anch’essa maggiore, essendo proporzionale al volume della vasca.

In realtà, il fatto di avere un volume maggiore a parità di superficie, comporta che il carico inquinante venga “diluito” a una concentrazione minore; e se si osservano i parametri riportati nella tabella A dell’Accordo, si può notare che per qualsiasi tipo di inquinante presente nell’acqua di piscina, viene prescritto un valore massimo della concentrazione ammessa. La logica vorrebbe che la portata richiesta per la vasca con maggior volume avesse un valore non maggiore dell’altra.

Il caso considerato non è affatto puramente teorico, ma può essere verificato confrontando due vasche olimpiche con profondità diversa, di cui una adatta per attività di pallanuoto.

                                                                     

dimensioni A h V t Q
m m h m³/h
vasca nuoto I 50,00 x 21,00 1.050,50 1,35 1.417,50 4 361
vasca nuoto II 50,00 x 21,00 1.050,50 2,00 2.100,00 4 530

               

  

La portata dell’impianto per la vasca II corrisponde al 147% di quella della vasca I.

La tesi secondo cui il dimensionamento della piscina debba essere condotto in base alla superficie, anziché al volume, è applicata dalla norma DIN; nel caso esaminato la tabella sopra riportata diventa:

  

                                                     

dimensioni A a Q
m m²/bagnante m³/h
vasca nuoto I 50,00 x 21,00 1.050,50 4,5 467
vasca nuoto II 50,00 x 21,00 1.050,50 4,5 467

         

Già dal numero di colonne nelle due tabelle sopra riportate si intuisce anche visivamente la semplificazione apportata al calcolo. Anche secondo la norma SIA, applicata in Svizzera, il dimensionamento delle due piscine è particolarmente semplice:

Q = 0,40 • A = 420 m³/h (3)

Semplificando, per le principali tipologie di vasca, entrambe le norme DIN e SIA prescrivono che la portata dell’impianto di filtrazione e ricircolo di una piscina venga determinata moltiplicando la superficie della vasca per un “fattore di portata” f, espresso in m/h:

Q = f • A  (4)

Nella tabella seguente vengono riportati i valori di f per le tipologie più importanti di piscina secondo DIN e SIA, utile per confrontare i risultati a cui essi portano.

                                               

TIPOLOGIA VASCHE FATTORE DI PORTATA DIN FATTORE DI PORTATA SIA
vasca nuotatori 0,44 0,40
vasca non nuotatori 0,74 0,67
vasca bambini 0,60 0,70
vasca tuffi 0,44 0,60

                                       

    

Nel caso della vasca bambini, la norma DIN distingue due intervalli di profondità; il valore f = 0,60 vale per profondità comprese fra 0,30 e 0,60 m, mentre per h ≤ 0,30 m, la portata viene calcolata in funzione del volume della vasca. La norma SIA introduce una ulteriore semplificazione, fissando il valore f = 0,70 per qualsiasi profondità compresa 0,00 e 0,60 m.

Si nota una sostanziale equivalenza per le prime due tipologie di vasca, con uno scostamento del 10% in più per le DIN, mentre i valori divergono sensibilmente per le altre due, mentre sembra eccessivo il valore indicato per la SIA nel caso di vasca tuffi (f = 0,60 contro 0,40 per la vasca nuoto).

Non sembra affatto adeguato il valore 0,60 per la vasca bambini secondo DIN, soprattutto se confrontato con il valore 0,74 per la vasca non nuotatori; parrebbe molto più razionale adottare un valore quantomeno uguale, meglio maggiore di quello corrispondente alla vasca non nuotatori.

A parte le varie considerazioni svolte, non vi è dubbio che una semplificazione del genere faciliterebbe notevolmente il dimensionamento di una piscina, rendendolo immediato, senza introdurre le distorsioni segnalate sopra".

foto da www.sxc.hu
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Scarica il pdf allegato, che contiene un estratto delle NORME UNI 10637 (revisione 2006), NORME UNI 10637 (versione 1997) e delle NORME DIN 19643.

 
 
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