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A cura di Rita Cesarini
Il tema della biosicurezza sta dando benefici a diversi settori, tra i quali anche quello della gestione delle acque, dell'igiene degli alimenti e degli ambienti di vista e di lavoro, della qualità degli impianti per lo sport e per le attività motorie, nonché ricreative e riabilitative.
Nello specifico, le tecniche di metagenomica hanno aperto nuove prospettive nello studio delle microflore, permettendo così di identificare e caratterizzare specie microbiche e interi microbioti su matrici quali aria, acqua, suolo, sedimenti o superfici di materiali innovativi. In questo modo si sono aperte nuove prospettive per l'epidemiologia e per la prevenzione dei rischi infettivi.
Alcuni ambiti della ricerca di base e della clinica hanno già beneficiato di alcuni vantaggi legati alle conoscenze sui microbiomi, ma la sanità pubblica e la prevenzione ambientale impongono un approccio diverso e richiedono strumenti dedicati, a partire dalla conoscenza e dall'applicazione dei metodi bioinformatici.
I nuovi metodi e le risorse a disposizione hanno una possibilità di utilizzazione ancora fortemente limitata, non solo dalla ridotta disponibilità di strumenti bioinformatici dedicati, in grado di consentire una corretta interpretazione dei dati, il confronto delle procedure, l'adozione dei protocolli ottimizzati, ma soprattutto dalla mancanza di percorsi formativi dedicati alla qualificazione di operatori esperti e professionisti qualificati in tale settore avanzato.
L'Università degli Studi di Roma “Foro Italico”, in collaborazione con l'Istituto Zooprofilattico Sperimentale (IZS) dell'Abruzzo e del Molise e altri Enti, propone un piano formativo dedicato a quanti vogliono sviluppare le competenze necessarie per conoscere e utilizzare tecniche di bioinformatica e approfondire aspetti emergenti in biosicurezza, igiene dello sport e dei luoghi di vita e di lavoro, nonché prevenzione ambientale.
Le persone coinvolte nel settore delle biotecnologie e della bioinformatica devono confrontarsi costantemente con la rapidità di evoluzione che caratterizza le tecnologie avanzate, nonché la necessità di aggiornarsi per seguire la continua introduzione di innovazioni, con i conseguenti limiti e potenzialità.
Il Corso di “Bioinformatica e biotecnologie in Sanità Pubblica”, arrivato alla terza edizione, è stato rinnovato e finalizzato ad alcuni aspetti tecnici specialistici e si propone di fornire le basi concettuali e tecniche della bioinformatica nel contesto di problematiche di interesse per l'Igiene e la Sanità Pubblica.
Il Corso “Bioinformatica e Biotecnologie in Sanità Pubblica”, del quale il Professor Romano Vincenzo Spica è responsabile scientifico nonché uno dei docenti, si svolgerà in tre giornate, dal 13 al 15 settembre 2018 nella sede dell’Università degli Studi di Roma “Foro Italico”. Gli iscritti avranno la possibilità di formarsi su una serie di tematiche di rilevante importanza, dalle applicazioni della bioinformatica all'igiene di acque termali e sanitarie all'ecologia microbica, dalla valutazione dei rischi sulla base delle caratteristiche genetiche di virulenza e resistenza all'uso dei dati genomici nelle indagini su tossinfezioni alimentari, con un caso studio specifico. Questi, insieme a molti altri, saranno gli argomenti del corso, le cui lezioni si alterneranno a esercitazioni applicative individuali e di gruppo, nonché discussioni per una familiarizzazione diretta con il linguaggio e gli strumenti bioinformatici, sperimentando limiti e potenzialità nella soluzione di problemi di attualità in sanità pubblica. Al termine del corso è prevista una prova finale per la valutazione dell'apprendimento, valida ai fini del conferimento dei crediti ECM.
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