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di Rita Cesarini

In passato gli studi medici relativi al collegamento tra il rischio di tumore e i raggi solari avevano riportato risultati sconfortanti per gli amanti della tintarella, in quanto era stata provata un’alta correlazione tra l’esposizione al sole e l’insorgere di tumori sia della pelle sia dei tessuti interni.

Un gruppo di scienziati del Karolinska Institut, coordinati dalla professoressa Elisabete Weiderpass, ha osservato per 15 anni (a partire dai primi anni Novanta) 49.261 donne di età compresa tra i 30 e i 49 anni proprio col fine di indagare il legame tra i raggi solari e il rischio di tumore.

Da questo studio, condotto in Svezia, si è evidenziato che il rischio di tumore al seno era ridotto del 44% nelle donne che si sottoponevano a sedute abbronzanti con lampade UV .

Questo risultato ha confermato gli esiti di un altro studio analogo, compiuto su un campione di 10.000 donne in territorio francese, durante il quale era emerso un calo del 43% del rischio di tumore al seno.

Il gruppo di ricerca ha registrato, inoltre, una riduzione del 30% della probabilità di insorgenza di tumore nelle donne che hanno trascorso almeno una settimana all’anno dedicandosi all’abbronzatura rispetto a quelle che invece non l’hanno mai fatto.

Riguardo a questa scoperta, il Sunlight Research Forum, organizzazione senza scopo di lucro che divulga i risultati delle recenti ricerche in campo medico e scientifico, ha dichiarato che “Questo studio mostra che i raggi UV hanno un effetto positivo sull’incidenza globale del cancro. È anche interessante notare che l’uso del solarium evidentemente porta a un minor rischio di sviluppare un tumore al seno. Di conseguenza esortiamo le donne affinché si espongano con moderazione ai raggi del sole, evitando le scottature”.

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