Norme e leggi per l'impiantistica sportiva

Impianti acquatici Italia
14.02.2018

Gli impianti acquatici in Italia (e non solo)

Categorie: piscine, piscine news, costruzione piscine, gestione piscine, normative,

A cura di Rita Cesarini

          

La rivista Piscine Oggi, da alcuni mesi, sta dando spazio a un approfondimento sulla situazione degli impianti acquatici nel mondo, partito dalla Francia e approdato successivamente in Canada, per poi arrivare, nell'ultimo numero pubblicato, in Italia.

Agli impianti acquatici, presentati soffermandosi sulle loro caratteristiche e qualità più innovative, sono state affiancate interessanti interviste rivolte a diversi professionisti del settore, interpellati per fare chiarezza riguardo alla situazione di queste strutture nel loro Paese di provenienza e mettendole a confronto con la situazione nel resto del mondo.

     

Foto di Shai Gil, Emerald Hilss Leisure Centre (Canada), progetto MJMA Architects.

          

Gli impianti acquatici in Italia: tra istituzioni e norme

La realizzazione di nuovi impianti, o la riqualificazione di strutture esistenti, in Italia è guidata da norme emesse da diverse istituzioni, ad esempio dal Coni che, così come per gli impianti sportivi, ha previsto una serie di parametri anche per quelli acquatici, parametri che si intendono validi sia per le strutture agonistiche, sia per quelle di semplice esercizio.

Passando alle norme FINA, nel documento relativo al periodo 2013/2017, è presente una premessa il cui incipit recita “Le Norme per gli Impianti hanno lo scopo di fornire il miglior ambiente possibile per l’uso e l’allenamento agonistico”. Le norme proseguono poi con una serie di distinzioni tra le diverse tipologie di piscine e le differenti varietà di impiego, ciascuna delle quali abbinata a indicazioni ben precise circa le dimensioni e le profondità da adottare.

Non dobbiamo però dimenticare la Norma UNI 10637 – 1997, relativa ai requisiti degli impianti di circolazione, trattamento, disinfezione e qualità dell’acqua di piscina, il cui scopo è quello di garantire igiene, estetica e sicurezza sia in vasca, sia a bordo vasca. E non va tralasciato nemmeno l’Atto d’Intesa tra Stato e Regioni, relativo agli aspetti igienico-sanitari riguardanti la costruzione, la manutenzione e la vigilanza delle piscine a uso natatorio.

Le normative, come potete immaginare, non si esauriscono qui, ma proseguono, rappresentando, a volte, un deterrente per chi magari desidera avvicinarsi al mondo dell’impiantistica acquatica, allontanando anche possibili investitori (e investimenti) che non potrebbero fare altro che bene al settore.

La Federazione Italiana Nuoto, che si propone come punto di riferimento per tutti coloro che lavorano alla progettazione, alla costruzione e alla gestione di una piscina, ha dato vita al “Settore Impianti”, una guida per tutti i soggetti che necessitano di consulenza e di collaborazione, nonché di supporto tecnico, in appoggio anche all’attività della Commissione Impianti (composta da tecnici esperti, svolge le attività di consulenza nella progettazione, costruzione e gestione degli impianti natatori, ed è rivolta a tutte le società affiliate e, su richiesta, agli Enti locali, Amministrazioni Pubbliche e privati).

       

Doc. Myrtha Pools, Aquagranda (Livigno)

      

Strutture ingessate

Tutti gli aspetti normativi e “filosofici” introdotti in questo paragrafo sono sicuramente salienti e ben impostati, ma la realtà dei fatti spesso ci mostra impianti abbandonati a se stessi o dai tratti spartani e privi di cura, e anche le nuove realizzazioni peccano di una ridotta quantità di estro creativo e progettuale che, invece, abbiamo facilmente trovato all’estero.

I motivi di questa “tendenza” italiana possono essere individuati in mere difficoltà burocratiche, piuttosto che ingessamenti a livello normativo, nonché una cultura di base che fatica ancora ad aprirsi alla concezione di impianto acquatico che, al suo interno, offre molto più che un semplice incontro con l’acqua.

Non possiamo che auspicare un superamento di queste barriere, poiché così come il settore dei centri benessere è stato testimone di un grande aumento di frequentatori e appassionati, il bacino potenziale di utenti degli impianti natatori è presente, e potremmo immaginarlo come bloccato in un limbo in attesa della realizzazione (o riqualificazione) delle strutture giuste, attraverso le quali soddisfare il suo bisogno di attività natatorie, siano esse semplici lezioni di nuoto, corsi di fitness in acqua, momenti di svago a bordo vasca o esperienze ludiche e didattiche per introdurre il contatto sicuro con l’acqua nella propria vita in modo costruttivo e continuativo.

Abbiamo discusso di questi, e altri aspetti, con importanti figure del settore italiano, ovvero l'ingegnere Annalisa Colletto ( Piscine Castiglione ), l'architetto Pino Zoppini e l'architetto Paolo Pettene, le cui interviste integrali sono presenti nel numero 181 di Piscine Oggi. Su Piscine Oggi 180, invece, è stata data voce all'architetto Ted Watson dello studio MJMA (Toronto, Canada), mentre su Piscine Oggi 179 è stata riportata un'intervista all'architetto Stefan Niese, dello studio Auer Weber (Stoccarda, Germania).

             

Foto di Aldo Moretti, centro acquatico Sourcéane (Francia), progetto Auer Weber.

         

Per maggiori informazioni:

Piscine Oggi 181

  

      

 
 
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