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Bullismo sport
22.05.2017

Bullismo, Aics e Telefono Azzurro: “La lotta alle violenze comincia dallo sport”

Bullismo, violenze, molestie: secondo Aics e Telefono Azzurro, la lotta contro questi fenomeni, in aumento in Italia secondo i dati raccolti dall’Istat, parte dallo sport.

A cura della redazione di Sport Industry

Categorie: sport, sport news,

Coinvolgere i ragazzi, vigilare, e soprattutto promuovere il dialogo, mai il silenzio. E’ questa la ricetta offerta da Telefono Azzurro e Aics per combattere il bullismo, a scuola come in palestra, sui campi da calcio, oltre una rete da pallavolo. “Lo sport, fra tutti – spiegano le associazioni, promotrici della campagna antibullismo #Insiemesipuò, presentata alla Camera lo scorso 18 maggio – è l’ambito migliore nel quale far crescere gli anticorpi a ogni forma di violenza e abuso, grazie alla promozione dei valori sportivi e della condivisione, ma servono preparazione e nessuna sottovalutazione del fenomeno”.

Un fenomeno in crescita, quello del bullismo, spesso aggravato dal cyberbullismo. Secondo l’ultimo rapporto pubblicato dall’Istat sul tema, infatti, “nel 2014, poco più del 50% degli 11-17enni ha subìto qualche episodio offensivo, non rispettoso e/o violento da parte di altri ragazzi o ragazze nei 12 mesi precedenti. Il 19,8% è vittima assidua di una delle “tipiche” azioni di bullismo, cioè le subisce più volte al mese. Per il 9,1% gli atti di prepotenza si ripetono con cadenza settimanale”. Che non si verifica solo tra i banchi di scuola. Anzi, spiegano le associazioni, “il tema degli abusi nel mondo dello sport occupa spesso le pagine della cronaca nazionale e internazionale. Fatti che ci mostrano come in alcuni casi, anche negli ambienti sportivi, più o meno organizzati, a fianco dei notevoli benefici si verificano una serie di episodi negativi e dannosi per il benessere psico-fisico dei minori”.

In una ricerca inglese, ad esempio, il 29% dei soggetti intervistati riferiva di aver subito molestie sessuali, sia di tipo fisico che verbale. E per quanto concerne l’Italia, il 10% dei ragazzi intervistati da Telefono Azzurro e Doxa Kids in un’indagine condotta nel 2017 fra i ragazzi delle scuole italiane è stato vittima di bullismo in ambienti sportivi. “Episodi in cui non sempre la vittima trova supporto psicologico e morale da parte dei genitori. Infatti sempre secondo la stessa indagine il 12% degli adulti ritiene che il bullismo sia sempre esistito e non sia un problema così grave”.

Scene di bullismo, spiegano Telefono Azzurro e Aics, che non di non di rado sfociano nei pre-adolescenti e adolescenti in forti disagi, sofferenza e autolesionismo, espressione dirompente della rabbia, aggressività nei confronti di se stessi e degli altri, abuso di droghe e di alcol: “Cogliere tali segnali permette di attivare tempestivamente una rete per la diagnosi e la successiva presa in carico”.

Nel 2016, i casi di abuso sessuale e pedofilia gestiti da Telefono Azzurro attraverso la linea 1.96.96, il 114 Emergenza Infanzia e la chat sono stati 301. In 1 caso su 10 il responsabile è un estraneo.

“Sono pochi ed eccessivamente frammentari gli interventi di formazione sulle tematiche dell’infanzia e dell’adolescenza diretti a chi lavora nei movimenti sportivi dilettantistici – spiega Ernesto Caffo, professore ordinario di Neuropsichiatria infantile presso l’Università di Modena e Reggio Emilia e presidente di Telefono Azzurro Onlus - oltre alla sottoscrizione di un dettagliato codice di comportamento gli operatori dovrebbero essere in grado di conoscere i segnali di disagio che i bambini e i ragazzi manifestano più o meno esplicitamente. Lavorare nella cornice della protezione significa anche comprendere che alcuni bambini, più vulnerabili per una serie di caratteristiche, sono più a rischio di violenze, maltrattamenti ed abusi. Occorre quindi costruire una rete virtuosa per diffondere formazione nel contesto agonistico e costruire azioni di contrasto. In questo ambito nasce il rapporto di collaborazione con AICS, che più in generale porta la nostra esperienza nell ’intero mondo dello sport”.

“E’ arrivato il momento – sottolinea il deputato Bruno Molea, presidente di Aics, ente di promozione sociale e sportiva, e di Csit, la Confederazione mondiale dello sport amatoriale - in cui il movimento sportivo, le famiglie e le scuole, in collaborazione con le istituzioni e le associazioni, creino sinergie per offrire una risposta immediata ai disagi. La proposta di Aics è quella di istituire percorsi formativi per i nostri dirigenti e tecnici, per sviluppare competenze atte a promuovere i valori dello sport e saper cogliere i segnali del disagio giovanile, attuare iniziative di coinvolgimento diretto di ragazzi e ragazze nell’analisi del problema e nell’individuazione delle soluzioni, istituire prassi che gestiscano in anticipo il rapporto privilegiato individualizzato tra un adulto e un minore. In Italia, nel 2014, l’Istat ha contato quasi 500 denunce di abusi su minore: una volta su 10, chi infligge violenza è una persona nota alla vittima. Ciò si sconfigge con preparazione e prevenzione. Lo sport è l’ambiente che offre le occasioni migliori per superare il disagio, grazie al dialogo, alla condivisione, al valore sportivo dell’impegno comune. E’ da qui che dobbiamo cominciare”.

Per ulteriori informazioni:

Telefono Azzuro

Aics – Associazione Italiana Cultura e Sport

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