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02.12.2014

Minipiscine idromassaggio: il mercato negli USA

Numeri, trend e prospettive di crescita e profitto del mercato delle minipiscine idromassaggio in America

Categorie: wellness, wellness news, attrezzature benessere, mercato benessere, ricerche e studi scientifici,

Di Lucia Dallavalle

Grazie a una ricerca condotta da IBISWorld, negli Stati Uniti, sul settore delle minipiscine fornite di jet per l’idromassaggio siamo in grado di offrirvi un’approfondita analisi di questo mercato e delle sue dimensioni, dei trend e delle prospettive di crescita e profitto per un periodo di cinque anni, a partire dal 2013, anno di pubblicazione dello studio.

Un mercato che, durante il periodo di recessione, ha subito un drastico calo di fatturato, di imprese produttrici e di marchi, ma dal 2014 ci si aspetta una ripresa del settore, soprattutto con l’affermarsi di una mentalità sempre più orientata al benessere e al mantenimento dello stato di salute, che favorisce il successo delle attrezzature per l’idroterapia.

Prima e dopo la recessione

Sebbene il numero di famiglie ad alto reddito, target primario di questo settore, sia moderatamente aumentato, tale incremento non è stato sufficiente a impedire un calo cospicuo del fatturato durante la recessione.

Il 2011 è stato senza dubbio l’anno nero, con ricavi stimati intorno a 865 milioni di dollari, in netto calo rispetto ai 3.1 miliardi di dollari del 2007, secondo quanto riferito dagli analisti di IBISWorld.

Nel corso del 2014, però, e nei successivi quattro anni, l’industria americana di Spa e Hot Tub – questo il termine maggiormente in voga negli States, anche se più propriamente indica le sole strutture portatili – tornerà a crescere.

La ripresa economica (o almeno la sua stabilizzazione) determinerà, infatti, una maggiore disponibilità di reddito e sosterrà la fiducia del consumatore, stimolando una nuova ondata di acquisti di Hot Tub; nel 2013 se ne contavano 6 milioni solo nel bacino residenziale, stando ai dati di uno studio condotto dalla società americana P.K. Data.

A livello internazionale, la ricerca stimava una crescita del fatturato del 7% per il 2013, arrivando a prevedere un indice non inferiore al 13% nel periodo di anni fino al 2018.

Canada e Messico sono ancora i mercati top trade per gli Stati Uniti, ma le grandi aziende contano, nonostante le attuali debolezze, anche sul mercato europeo, da qualche operatore ritenuto ancora “immaturo” e quindi con interessanti opportunità di sviluppo, come si evidenzia in un articolo pubblicato nel sito www.poolspanews.com.

Le richieste degli utenti

È la stessa fonte a rivelare quali siano i modelli più venduti: i prodotti di fascia media e alta, tra i 5000 e i 10.000 dollari sono quelli per cui già si notano evidenti segnali di crescita.

In particolare, si rileva un maggiore apprezzamento per gli articoli di classe elevata; secondo il sito www.poolspamarketing.com, si prevede che anche i fattori demografici e culturali, con un progressivo aumento del numero di anziani e con l’affermarsi di una mentalità sempre più orientata al benessere e al mantenimento dello stato di salute, favoriscano il successo delle attrezzature per l’idroterapia. Non più, quindi, o non solo, la spa come segno di prestigio.

È però dalla generazione dei baby boomer , perfetta intersezione di interesse e capacità di reddito, che – con la ripresa economica – si attende una risposta molto positiva in termini di acquisti.
 

Le imprese del settore: quante e dove

L’industria dei produttori di Hot Tub negli Stati Uniti è stimata avere un basso livello di concentrazione, con le quattro compagnie al top che hanno meno del 40 per cento delle quote di mercato.

Dal 2013, i due maggiori player dell’industria del settore (Jacuzzi Brands Inc. e Masco Brands Inc.) sono però in grado di competere con i piccoli produttori regionali e locali.

La concentrazione è aumentata in questi ultimi cinque anni, a causa della chiusura di alcune aziende e dell’accorpamento di altre per incrementare i margini di profitto nel pieno della recessione.

Di conseguenza, soltanto 56 produttori di spa sono operativi al momento negli States, un numero quasi dimezzato dai 100 che si contavano nel 2006, quando l’industria ha raggiunto il suo picco, secondo quando nota lo studio effettuato da IBISWorld.

Non sono molti i produttori e sono pochissimi i brand, nota un manager intervistato da poolspanews, che sottolinea come gli accorpamenti consentano di sviluppare prodotti migliori per il consumatore finale e di incrementare la redditività per il fornitore.

La California, anche grazie al forte sviluppo del turismo, che indirizza verso hot tub e spa la domanda di hotel e resort, e all’aumento considerevole della popolazione di età sopra la media, detiene il primato del più alto numero di imprese presenti sul territorio, con un 32,2% del totale (Los Angeles da sola ne ospita una porzione considerevole).

Foto in apertura da Freeimages.com

 
 
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