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23.10.2014

Watercube: da stadio del nuoto a parco acquatico

Un esempio di utilizzo degli impianti sportivi dopo le Olimpiadi

Categorie: piscine, piscine news, costruzione piscine,

di Sara Lisa Di Mario
foto Grischa Rueschendorf

Nel 2008, lo stadio del nuoto Watercube, a Pechino, riscosse grande successo e divenne in breve tempo l'emblema della più innovativa architettura in tema di piscine.

Ve lo ricordate? La caratteristica struttura a cubo creata per simulare la struttura molecolare dell’acqua grazie all’accostamento di 4000 cuscinetti, gonfiati continuamente da una pompa a bassa potenza e costituiti da una doppia membrana plastica in Efte, un materiale in fluoro polimeri simile al Teflon.

Il rivestimento in Efte permette di riscaldare non solo gli interni del complesso, ma anche l’acqua delle piscine, usufruendo della sola energia solare. Rispetto al vetro, questo materiale consente una maggiore penetrazione di luce e calore, catturando il 90% dell'energia solare, con una conseguente diminuzione del 30% sui costi energetici.

Durante il giorno, inoltre, questo materiale permette di sfruttare al meglio l’illuminazione naturale, riducendo del 55% i consumi di elettricità. Un impianto di recupero delle acque piovane, posto sul tetto dell’edificio, permette di riciclare e di riutilizzare l’80% dell’acqua raccolta.
  

Per le Olimpiadi 2008 era uno stadio del nuoto
             

  

Oggi è un parco acquatico

Da stadio del nuoto oggi si presenta come un parco acquatico indoor: l'Happy Magic Watercube, costruito su progetto del team canadese Forrec. Il primo obiettivo di questo parco acquatico indoor era la creazione di un’ambientazione assolutamente unica.

All’interno predomina il tema della creazione di un mondo sottomarino utilizzando elementi astratti, forme colorate che fluttuano nello spazio come fossero presenze vive e dinamiche, perfettamente integrate con le forme già esistenti.

L’Happy Magic Watercube è stato concepito con due distinte personalità: di giorno il sole penetra attraverso la “pelle” che ricopre l’edificio, illumina gli elementi decorativi e ricrea uno scenario di luce naturale dalle sembianze tropicali; di notte entrano in scena scenografiche illuminazioni artificiali che ricreano un magico mondo sommerso.

La sfida progettuale consisteva nel concentrare tutti gli scivoli all’interno della struttura senza creare sovraffollamento. Sfruttando la considerevole altezza dell’edificio, sono stati dunque creati una serie di piani posti ad altezze sfalsate che facilitano l’accesso agli scivoli, una valida soluzione per aumentare la superficie e la capacità della struttura.


   

Scheda tecnica
  • Dimensione: 140,000sq
  • Costo: $30.0 milioni di dollari
  • Attrazioni: Aqualoop, scivolo veloce, scivoli a tubo, Ridehouse multi-attrazione, area gioco per bambini, schermo LCD, fiume lento, piscina a onde, spa, area ristorante.
             

 

 
 
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