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a cura della redazione di Sport Industry
“L’1,6% degli immobili è in pessimo stato di conservazione, ben il 28% è in condizioni discrete. Nei principali centri abitati quasi il 70% degli edifici ha più di 40 anni, soglia oltrepassata la quale sono necessari interventi di manutenzione straordinaria per mantenere gli standard funzionali dell’abitazione e dell’edificio”.
Questi i dati, non certo rincuoranti, dello stato attuale degli edifici italiani, all'interno dei quali rientrano anche impianti sportivi e piscine ad uso pubblico. I dati derivano da una ricerca realizzata da CRESME, istituto che dal 1962 realizza ricerche e favorisce incontri fra operatori pubblici e privati.
In questa ricerca, CRESME si è occupato di censire l'edilizia italiana che dovrebbe essere oggetto di riqualificazione (8,2 miliardi di mq), mettendo in evidenza i benefici che gli interventi, in particolare quelli relativi alla coibentazione, potrebbero apportare in termini ambientali, economici e sociali:
Sono certamente vantaggi importanti, sui quali il nostro governo dovrebbe riflettere, applicando una politica di incentivazione e sostenendo in maniera concreta la riqualificazione delle strutture sportive esistenti in ottica di un risparmio energetico, idrico e gestionale.
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