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Intervista di Lucia Dallavalle
Una nuova realtà al servizio dell’impiantistica sportiva, AIS si è costituita lo scorso luglio, per favorire e promuovere la realizzazione di impianti sportivi, di qualunque dimensione, che rispettino parametri di sostenibilità e autosufficienza.
Ad aderire, per ora, una trentina di aziende, numero destinato ad aumentare nei prossimi mesi. Per conoscere gli obiettivi e le iniziative dell’associazione abbiamo intervistato il presidente, ing. Ezio Ferrari, e il vice presidente, ing. Fulvio Bianchi.
1) L’AIS nasce per iniziativa di un pool di aziende che operano nel settore degli impianti sportivi. Con quali obiettivi?
Ferrari: L’associazione è stata costituita con lo scopo di divulgare, promuovere, assistere la progettazione e la realizzazione di impianti sportivi sostenibili energeticamente, economicamente e socialmente.
Bianchi: Sensibilizzare il Coni e le istituzioni a pensare non solo all’aspetto sportivo, ma anche all’involucro che contiene lo sport, altrimenti non ci saranno più impianti dove praticare sport, che è invece una chiave di volta dal punto di vista sociale, fondamentale per la sua capacità di aggregazione e di educazione.
2) Tra le finalità di AIS, c’è la risoluzione delle problematiche di carattere tecnico-economico che interessano l’impiantistica sportiva. Con quali strumenti intendete raggiungere questo fine?
Ferrari: Tra i nostri associati vi sono aziende che producono prodotti che consentono di ridurre costi e consumo energetico. Intervenire sull’efficienza energetica degli impianti sportivi li renderebbe sostenibili e fornirebbe un aiuto concreto per la ripresa economica.
3) Allargando il campo, come valuta la situazione dell’impiantistica sportiva in Italia?
Ferrari: A seguito di un censimento di ANCI Lombardia, è emerso che, in questa regione, vi sono 17.500 impianti sportivi, il 70% dei quali ha oltre 40 anni. Ritengo che questi dati rispecchino la situazione nazionale. Per la realizzazione di nuovi impianti la possibilità concreta è la legge degli stadi (privati) e, in Lombardia, l’evento EXPO 2015, con accordi definiti tra Coni e Regione Lombardia.
Purtroppo, il problema in Italia è rappresentato dalla burocrazia che allunga moltissimo i tempi di realizzazione; lo Stadio della Juventus (11 anni) e quello di Udine (7 anni) sono due esempi chiari. È essenziale avere delle procedure snelle e rapide. L’Associazione sensibilizzerà le istituzioni anche per questo problema.
Bianchi: Dal censimento risulta che, dal punto di vista degli impianti che impiegano energie rinnovabili, siamo nell’ordine di qualche unità (meno di dieci) e tutto ciò grava sui costi di gestione e quindi sulla comunità e sui Comuni. È difficile trovare impianti funzionali e funzionanti.
Relativamente all’energia, a tutt’oggi, quando viene realizzato un impianto sportivo, non vengono fornite linee guida, nessuna indicazione su accorgimenti con cui ridurre i costi di gestione ed azzerare l’ammortamento in poco tempo.
In Lombardia, poi, ci sono impianti sportivi con capacità straordinarie, che vengono però utilizzati al 10%. Sarebbe importante riuscire a fare la riconversione di alcuni impianti in strutture polifunzionali, che lavorino a ciclo continuo, sette giorni alla settimana per 24 ore.
4) Quali sono le prossime iniziative AIS in programma?
Ferrari: Stiamo definendo il programma operativo 2014 che presenteremo all’assemblea degli associati il 10 gennaio. Il programma prevederà la partecipazione a manifestazioni fieristiche e l’organizzazione di convegni. Una commissione tecnica, formata da esperti, realizzerà linee guida per nuove costruzioni, ampliamento e ristrutturazione di impianti sportivi.
5) Le imprese che AIS riunisce e rappresenta come stanno reagendo alla crisi economica?
Ferrari: Le imprese nostre associate hanno aderito all’iniziativa in quanto ritengono, giustamente, che il settore dell’impiantistica sportiva possa rappresentare, a breve, un’importante nicchia di mercato. Il nostro obiettivo finale è quello di fare squadra, con aziende qualificate, e proporre un sistema chiavi in mano.
Nell'immagine: il recente Convegno organizzato a Milano da AIS sul futuro dell'impiantistica sportiva in Italia. Foto di Arch. Paolo Pettene.