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01.02.2012

Il settore degli stadi: la parola a Ian Nuttall

Questa notizia è inserita in sport, news sport, mercato impiantistica sportiva, stadi e arene polifunzionali

di Andrea Muzzarelli

L’edizione 2012 di The Stadium Business Summit – evento internazionale rivolto ai decision maker del settore – si svolgerà per la prima volta in Italia, presso la Juventus Arena di Torino, dal 14 al 16 maggio prossimi.

Conferenze, workshop, approfondimenti: con un taglio prettamente gestionale, questo appuntamento offrirà ai partecipanti idee e spunti per migliorare il servizio a 360 gradi. A organizzare il summit è Xperiology, società inglese guidata dal consulente Ian Nuttall che, in Italia, collabora con lo Studio Ghiretti e Associati.

Apprezzato consulente dello sport e dell’intrattenimento, Nuttall vanta un’esperienza di oltre 25 anni nel settore. Nel 1999 ha fondato Stadia Magazine, e dal 2004 organizza ogni anno questo summit – oltre ad altri eventi formativi di livello internazionale.

In questa intervista, Ian Nuttal racconta l'evento, con interessantissime anticipazioni sui temi che verranno affrontati in questa tre giorni torinese, regalandoci il suo parere professionale e personale sul settore degli stadi in Italia e nel mondo.

Che cosa rende The Stadium Business Summit un evento leader nel settore degli impianti sportivi?

The Stadium Business Summit è un evento unico: rappresenta il solo appuntamento grazie al quale proprietari e manager provenienti dai cinque continenti hanno l’opportunità di incontrarsi, condividere le rispettive esperienze e trovare nuovi spunti per migliorare il servizio alla clientela. Si tratta di una combinazione unica di seminari, workshop, incontri per fare networking e visitare i più interessanti impianti del mondo. Senza dimenticare The Stadium Business Awards, i riconoscimenti che rendono questo evento ancora più speciale.

Ci può anticipare qualcosa sulla prossima edizione?

Il summit di quest’anno si aprirà con una “welcome reception” alla quale seguirà un tour del Palaolimpico di Torino. Ciò darà ai delegati il tempo di incontrare vecchi amici e fare nuove conoscenze in un’atmosfera informale prima dell’inizio della conferenza. Per la seconda giornata è prevista una cena di gala per l’assegnazione degli StadiumBusiness Awards 2012 , mentre il giorno successivo il summit si concluderà con un party. Le sessioni (per molte delle quali ci sarà la traduzione simultanea in italiano) proporranno temi di grande attualità, dal miglioramento della customer experience alla sostenibilità, dal marketing 2.0 alle più recenti innovazioni tecnologiche. Tutte affidate a professionisti di fama internazionale. Un’importante novità di questa edizione è rappresentata da due nuovi workshop: il Fan Experience Forum e il Premium Seat Seminar – primo seminario, in Europa, a essere dedicato agli spettatori VIP degli eventi sportivi.

Qual è, a suo avviso, il potenziale del settore degli stadi in Italia rispetto agli altri paesi europei?

Sappiamo tutti quanto oggi sia delicata la situazione economico-finanziaria in Europa. Costruire nuovi impianti è più difficile che mai, e in Italia non c’è ancora stato un “boom” in questo settore. Tuttavia, la Juventus ha dimostrato che le grandi società sportive hanno le capacità e i mezzi per creare – fin tanto che sussiste il supporto politico – impianti di alto livello. Una cosa è certa: se si abbandonano le strutture esistenti al loro destino, il livello qualitativo continuerà a scendere, e con esso il valore dell’esperienza sportiva. Sono quindi assolutamente convinto che nel medio-lungo termine sia necessario investire di più: dalla Fiorentina alla Roma, del resto, sono tanti i club sportivi che stanno progettando nuovi stadi. Da straniero trovo singolare che un grande calcio come il vostro debba essere giocato in impianti così fatiscenti. I fan, gli sponsor, i giocatori e le comunità locali meritano – e sempre più domanderanno – di meglio.

Quali sono i paesi nei quali si stanno imponendo gli standard più elevati a livello impiantistico e gestionale?

Vorrei innanzitutto osservare che paesi come Francia, Brasile, Qatar e Russia stanno conoscendo una considerevole fase di sviluppo legata a importanti eventi come la Coppa del mondo del 2014 e gli Europei di calcio del 2016. Da un punto di vista strettamente architettonico, ho visto splendidi impianti in tutto il mondo, e non ritengo ci sia un paese in particolare a detenere il primato degli stadi più belli. Se però prendiamo in esame gli aspetti gestionali – e, quindi, la capacità di attrarre fan e coinvolgere le comunità locali – credo che il modello al quale guardare sia il Nord America. In Europa, invece, si distinguono soprattutto Regno Unito, Germania e Paesi Bassi. Non bisogna tuttavia dimenticare che non sempre è necessario che uno stadio sia all’avanguardia per regalare grandi esperienze. C’è un vecchio detto secondo il quale “molti grandi melodie possono essere suonate con vecchi strumenti”. La stessa cosa è vera per gli stadi. Con la giusta gestione, le giuste strutture e un servizio clienti adeguato, anche gli impianti non più nuovi possono essere luoghi nei quali vivere fantastiche esperienze sportive. L’importante è mirare al miglioramento continuo, che è al cuore del nostro StadiumBusiness Summit.

Maggiori dettagli sull'evento sono disponibili a questo link .            

Nella foto: un'immagine del Wembley Stadium, a cui dedichiamo un articolo approfondito sul numero 7 di Sport Industry Magazine . Registrati al Portale e richiedi una copia gratuita.

 
 
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