Defibrillatore

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20.07.2015

Defibrillatori negli impianti sportivi: 4 buone notizie

4 comuni italiani che sono riusciti a rendere gli impianti sportivi un luogo più sicuro grazie al DAE

Categorie: complementi per l'impiantistica sportiva, sicurezza negli impianti sportivi, defibrillatore,

a cura della redazione di Sport Industry

Quattro esempi positivi che abbiamo collezionato per far comprendere quanto sia importante la presenza del defibrillatore negli impianti sportivi e quanto sia possibile dotare tutte le strutture sportive di questi importanti salvavita, oltre che di personale qualificato all'utilizzo.

Questi esempi sono accomunati da un dato importante, che ci teniamo a sottolineare: la collaborazione tra associazioni, istituzioni e aziende per raggiungere un obiettivo comune: rendere gli impianti sportivi un luogo sicuro.

Vediamole insieme.

1) Comune di Casalecchio di Reno - Bologna

In anticipo rispetto ai tempi stabiliti dalla norma nazionale, è stata completata la dotazione di defibrillatori in tutti gli impianti sportivi di Casalecchio di Reno, in provincia di Bologna.

L’importante risultato è stato ottenuto grazie a una fruttuosa collaborazione pubblico-privato, che ha visto:

  • il centro commerciale Shopville Gran Reno, che ha donato i 12.000 euro necessari per l’acquisto delle strumentazioni.
  • La Polisportiva Masi. Capofila e referente per l’installazione dei DAE.
  • Il Comune di Casalecchio di Reno – attraverso la Consulta dello Sport – impegnato nell'opera di sensibilizzazione delle associazioni che gestiscono gli impianti affinché formino il personale all’utilizzo del dispositivo.
  • La Mortara Instrument Europe – azienda storica di Casalecchio nel mercato degli strumenti per l’analisi e l’interpretazione del segnale elettrocardiografico – come fornitore delle attrezzature, complete di accessori (maschere e piastre sia per bambini sia per adulti), a condizioni particolari.

La Polisportiva Masi installerà i DAE durante l'estate, mentre entro la fine dell’anno saranno i singoli gestori degli impianti a dover provvedere alla formazione del loro personale, avvalendosi delle indicazioni fornite dalla Consulta dello Sport.

Attraverso un apposito gruppo di lavoro costituitosi all’interno della Consulta, sono già stati individuati gli enti/associazioni qualificati per la formazione e concordati i costi dei corsi, della durata di almeno 5 ore (si va dai 50 ai 90 euro a persona a corso). Alla Masi sono già formati 159 operatori.

Il momento della consegna è visibile nella foto di apertura.

Per approfondire

Leggi il comunicato ufficiale del Comune di Casalecchio


2) Comune di Firenze

Defibrillatori in tutti gli impianti sportivi e in tutte le palestre scolastiche di Firenze. Questo il progetto che entrerà a regime il 15 settembre.

Già dal 2013, infatti, il Comune di Firenze ha raggiunto accordi con 14 aziende distributrici di defibrillatori, un istituto bancario per il finanziamento e otto agenzie per la partecipazione ai corsi di formazione.

Rimaneva aperta la questione scuole, rispetto alle quali la normativa regionale non ha ancora stabilito se l’obbligo spetti al Comune o alle società sportive che gestiscono gli spazi per l’attività pomeridiana.

«L’Amministrazione comunale - ha dichiarato l’assessore allo Sport, Andrea Vannucci - ha deciso che, su un aspetto così centrale per la sicurezza di tutti, non si poteva attendere. Per questo abbiamo creato un piano integrato che porterà il 15 settembre ad avere un defibrillatore in ogni palestra.

Un’operazione da 150 defibrillatori, di cui 80 tra strutture a gestione diretta e palestre scolastiche e 70 negli impianti in concessione a terzi. È un risultato importante che mette questi strumenti fondamentali a disposizione delle scuole, delle palestre e di tutta la città».


3) Comune di Piacenza

Abbiamo già presentato, su questo stesso sito, il Progetto Vita promosso dal Comune di Piacenza, che consente anche al personale "laico" l'utilizzo dei defibrillatori, la sopravvivenza dalla aritmia più pericolosa per la vita, la fibrillazione ventricolare.

Ebbene, secondo i dati riportati sul sito del progetto, grazie a Progetto Vita fino ad ora sono state salvate 69 persone e, dalla nascita del movimento ad oggi, la sopravvivenza dalla fibrillazione ventricolare è triplicata: dall'11,6% dei casi è aumentata al 29,7%.

Senza contare che, grazie all'attivazione del Codice Blu, il tempo di arrivo di un defibrillatore è diminuito da 7 minuti e 30 secondi a circa 5 minuti e 20 secondi, permettendo di salvare qualche vita in più.

E la situazione negli impianti sportivi? Ecco di seguito la infografica diramata dal Progetto Vita:

 


4) Città di Mantova

Mention d'onore alla città di Mantova. Una notizia decisamente datata, risale al 2013, eppure non poteva mancare in questa breve lista di buone pratiche che riguardano i defibrillatori negli impianti sportivi.

Mantova è stata infatti la prima città d'Italia a dotare tutti gli impianti sportivi del Comune di defibrillatori.

Le dieci macchine per cardio-proteggere i centri sportivi della città sono state infatti consegnate lunedì 13 maggio 2013; nella medesima occasione, sono stati anche distribuiti 65 attestati alle persone che sono state addestrate all'utilizzo.

Insomma, una città protetta a tempo di record.
 

Per approfondire

Si legga la notizia pubblicata sul sito della città di Mantova

 
 
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