Stadi e arene polifunzionali

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26.10.2015

Nuovi progetti per gli stadi in Italia

I nuovi progetti attivati per la riqualificazione e nuova costruzione degli stadi in Italia

Categorie: sport, sport news, stadi e arene,

a cura di Alice Spiga

Dopo 6 anni di perdite, la Juventus ha raggiunto, nell'anno 2015 – secondo quanto riportato dal giornalista sportivo Marco Bellinazzo – il primo utile: 2,3 milioni, con circa 350 milioni di ricavi.

Il fatturato di esercizio, con la cifra record di 348,2 milioni (+10% rispetto al bilancio 2013/14) e profitti per 2,3 milioni, dipende ormai non solo dagli abbonamenti, ma da tutti i servizi dei quali si è circondato il nuovo stadio: le visite guidate alla nuova struttura, il museo della squadra, le molteplici aree “Premium”, i ristoranti; senza contare tutte le attività studiate per attirare i tifosi prima delle partite e a campionato concluso, così da fare in modo che lo stadio sia fruibile 365 giorni l’anno.

Il risultato? «Il patrimonio netto al 30 giugno 2015 – sempre secondo quanto riportato da Bellinazzo – è pari a 44,6 milioni, mentre l’indebitamento finanziario netto è calato di 17 milioni».

Ma la squadra bianconera non si ferma qui. Prosegue infatti il progetto per la riqualificazione e valorizzazione dell’Area Continassa , contigua allo Juventus Stadium.

La Città di Torino ha già infatti rilasciato i permessi a costruire relativi alle opere di urbanizzazione, all’Hotel e al nuovo Training and Media Center della Prima Squadra; il progetto sarà completato dalla realizzazione della nuova sede del club, della scuola internazionale e di un immobile che accoglierà attività commerciali e d’intrattenimento. Il programma dei lavori prevede la consegna di tutte le opere entro l’inizio dell’estate del 2017.

Benvenuti in casa Udine

Ormai terminati i lavori nella nuova “casa” dell’Udinese. È infatti quasi pronto il nuovo Stadio del Friuli e splendidi sono gli ultimi scatti panoramici dai quali si può ammirare il nuovo impianto, quasi del tutto liberato dal cantiere.

Il presidente del CONI, Giovanni Malagò (nella foto a inizio articolo), in visita allo stadio rinnovato, ha dichiarato: «Lo Stadio del Friuli rappresenterà un unicum, nel nostro paese. Tra queste mura verranno infatti ospitate le federazioni sia a livello regionale sia provinciale, creando sinergie di grande importanza, tanto che speriamo di poter applicare questo modello virtuoso anche agli altri nuovi stadi che verranno realizzati nel nostro paese».

E ora… è il momento della Roma

Ancora in fase di ideazione e progettazione, i piani della Roma per il nuovo stadio che, secondo quanto dichiarato da Mark Pannes, CEO del progetto legato al nuovo stadio della Roma: «Rivitalizzerà un sito urbano abbandonato e creerà migliaia di posti di lavori a lungo termine e di qualità per i romani. Cambierà il gioco in tanti modi e sarà realizzato al 100% con investimenti privati».

Un progetto cominciato tra lunghe polemiche, soprattutto riguardo il sito in cui sorgerà – ovvero Tor di Valle – e che ora sembra procedere a passo spedito verso la realizzazione. La Roma conta infatti di iniziare i lavori di costruzione per la fine del 2015 e di completare lo stadio, almeno parzialmente, entro la fine del 2017 (con l'aspettativa di aprire per l’inizio del campionato di Serie A 2017/2018), con un progetto da 300 milioni di euro che è stato approvato in meno di un anno.

E, secondo quanto dichiarato a InsideRoma da Giovanni Malagò, presidente del CONI, le dimissioni del sindaco Marino non influiranno in alcun modo l'iter per il nuovo stadio. «I cambiamenti nell'amministrazione comunale - spiega Malagò - non cambieranno nulla rispetto allo stadio. Erano già stati fatti i passaggi in assemblea capitolina, esiste già il progetto definitivo che ora andrà alla Regione. Non cambierà niente nell'iter, nel bene o nel male».

Il nuovo stadio avrà una capacità massima di 60.000 spettatori e potrà ospitare le più importanti competizioni internazionali e gli eventi di maggior prestigio. Sarà totalmente gestito da privati e sarà il punto di riferimento per un nuovo e più ampio sviluppo funzionale di una struttura fatta su misura per il calcio.

Per maggiori dettagli, guarda il video cliccando sulla foto:

       

Verso un nuovo Milan?

L’idea di costruire un nuovo impianto sportivo viene, per la prima volta, proposta da Barbara Berlusconi. L’area di maggior interesse, pur non essendo l’unica, era quella del Portello, a un passo dalla sede (Casa Milan).

Il Milan aveva formalizzato una proposta di interesse ufficiale per l’acquisizione dei padiglioni 1 e 2 della Fiera Campionaria, per poi demolirli e costruire l’impianto. Un’idea naufragata a metà agosto, quando il Club rossoblu si è tirato indietro dalla trattativa a causa di “spese onerose oltre attese”.

Ora staremo a vedere che cosa accadrà; non è un mistero, infatti, che i rossoneri abbiano da tempo almeno altre due aree (l’ex Falck a Sesto San Giovanni e via Valtellina) come possibili “piani B”.

Per la realizzazione del progetto è stato coinvolto Arup, società specializzata nella progettazione di stadi e impianti sportivi: pianificatori, tra l’altro, della Allianz Arena e dello stadio di Pechino.

Si parla di un impianto con una capienza di 48.000 posti, parzialmente interrato e con un’altezza inferiore ai 30 metri, che si integrerà perfettamente nel tessuto urbano cittadino. Inoltre, ospiterà anche un liceo sportivo, ristoranti, parchi giochi, spazi espositivi e percorsi al verde nella parte superiore della struttura. La struttura, ovviamente, rimarrebbe aperta 7 giorni su 7.

Ulteriore dato importante, ancora non confermato, è l’interesse dimostrato a inizio 2015 da parte del gruppo Madison Squadre Garden, proprietario dell’omonimo complesso sportivo-culturale al centro di New York che si sarebbe detto interessato e incuriosito dal progetto rossonero. Una partnership che sarebbe ideale per finanziare il progetto urbano.

Altri investimenti e altri progetti

Da nord a sud, tantissimi altri sono i progetti che stanno per partire e che coinvolgeranno gli stadi italiani. A cominciare dallo Stadio San Paolo di Napoli che, trovato l’accordo con il Comune e con il CONI, ha ufficialmente presentato lo studio di fattibilità e il piano economico-finanziario, unitamente al progetto realizzato dallo studio Zavanella (lo stesso, per chi non lo sapesse, che ha progettato lo Juventus Stadium).

Un progetto che prevede la realizzazione di settori extra-lusso, strutture ricettive interne e una copertura superiore in tela bianca ultraleggera sullo stile dell’Allianz Arena di Monaco. La capienza, in linea con le esigenze del nuovo stadio, sarà ridotta a 41mila posti.

Presentato lo studio di fattibilità anche per la ristrutturazione dello storico Stadio Artemio Franchi di Siena. Il progetto, nato dalla collaborazione tra Ac Siena e Sienainsieme srl prevede la riqualificazione ambientale e funzionale dell’area dello stadio.

I costi? «Il totale stimato dell'opera – ha dichiarato il Presidente Mezzaroma – sarà tra i 70 e i 75 milioni di euro, dove lo stadio incide solo in parte della spesa totale. Come finanziarlo? Abbiamo già la disponibilità scritta da parte di una banca tedesca e di un gruppo che lavora nel settore a lavorare con noi. Il loro compito sarebbe quello di accompagnarci nel percorso, come già hanno fatto, e divenire nostri partner».

E a proposito di nuovi progetti e di nuovi stadi, come non citare il caso del Bologna? Le vicende che hanno visto protagonista il Bologna FC 1909 sono certamente ben note a tutti nel mondo dello sport. Il Club bolognese è infatti passato di proprietà all'americano Joe Tacopina (ora dimesso) e all’imprenditore italo-canadese e socio Joey Saputo.

All'indomani della firma che ha decretato il passaggio di proprietà della squadra, i nuovi proprietari avevano dichiarato che il nuovo stadio sarebbe stato il fulcro attorno al quale si sarebbero focalizzati i piani di sviluppo della nuova società.

E ad oggi, con la riammissione in serie A del club rossoblu, esso sembra diventare ogni giorno più reale. Prima di tutto, la nuova proprietà ha già ottenuto il via libera dall'Istituto per il Credito Sportivo che ha accettato di coprire al 100% i lavori di ristrutturazione dello storico impianto per un valore di 100 milioni di euro, e questo solo perché «ora la squadra ha un management credibile». In secondo luogo, il club rossoblù si è rivolto alla società milanese Larry Smith per «svolgere un’analisi strategica preliminare relativa a una possibile riqualificazione dello stadio Dall’Ara.

Non solo serie A

Considerato che il calcio non è solo quello giocato nella massima serie, ci teniamo a citare i progetti attualmente in atto per la ristrutturazione e la riqualificazione degli stadi della serie B, della Lega Pro e della LND – Lega Nazionale Dilettanti. Procedendo con ordine, i progetti a sostegno degli impianti si serie B sono principalmente due:

  • B Futura, la piattaforma infrastrutturale della Lega B nata per sostenere e accompagnare le società (associate e non) nella ristrutturazione o realizzazione di nuovi stadi e impianti sportivi.
  • Obiettivo Pubblico, un progetto pensato per supportare i Club nel tentativo di riavvicinare il pubblico e conquistarne nuovi target grazie a strategie di marketing, comunicazione e fan engagement, un termine altisonante che significa non solo avvicinare i propri tifosi, ma anche coinvolgerli, fidelizzarli e accrescere la loro passione.
     

Di recente, il progetto B Futura ha compiuto un ulteriore passo in avanti, grazie alla partnership con Larry Smith, azienda italiana del settore del Retail Real Estate chiamata a «definire le caratteristiche degli spazi commerciali sulla base delle peculiarità del mercato, senza perdere di vista l’integrazione con lo stadio e la sostenibilità dell’iniziativa» - come precisato da Christian Recalcati, CEO di Larry Smith.

Va nella medesima direzione anche la convenzione stipulata dalla Lega Pro con Kss Group, studio di progettazione con sede nel Regno Unito che contribuirà alle strategie di ottimizzazione della gestione, revisione del business plan e impostazione dei progetti in project financing per stadi e centri d’allenamento calcio esistenti.

E per quanto riguarda i finanziamenti e l’accesso al credito, Lega Pro ed LND hanno stipulato accordi, su base triennale, con l’Istituto per il Credito Sportivo (ICS), che mette a disposizione, nell'ambito della convenzione, mutui per lo sviluppo dell'impiantistica sportiva con un plafond di risorse pari a:

  • 150milioni a favore della Lega Pro, dei propri associati e degli Enti locali proprietari degli impianti sportivi concessi in uso e/o in gestione a società sportive appartenenti alla Lega Pro, appositamente indicati dalla stessa.
  • 2 milioni di euro ad anno solare per 40 impianti, fino allo stanziamento complessivo nel triennio di 6 milioni di euro per 120 nuovi piccoli stadi, sicuri e sostenibili appartenenti alla LND.
      
Per approfondire

Molteplici sono le fonti consultate per la creazione di questo articolo; basterà seguire i link disseminati all'interno del testo per accedervi.
 

Aggiornamento di inizio novembre

Battuta d'arresto per lo Stadio San Paolo. Il Comune di Napoli ha infatti bocciato lo studio di fattibilità presentato e ha dato alla squadra 45 giorni di tempo per ripresentare uno studio aggiornato. Continueremo a seguire le vicende del nuovo stadio, per ora ti lasciamo con

l'articolo pubblicato da Marco Bellinazzo

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