Mercato impiantistica sportiva

bambina che si tuffa in piscina
17.12.2012

Il mercato della piscina: presente e futuro

a cura della redazione di Piscine Oggi

Categorie: piscine, mercato impiantistica sportiva, sport e turismo

Il mercato italiano della piscina sta ancora affrontando momenti di difficoltà, congiunturali con la crisi generale di tutti i settori produttivi e, in particolare, delle costruzioni. Una situazione che si protrae da qualche anno e che ha riconfermato, anche per questo 2012, uno scenario di recessione.

Senza addentrarci in disquisizioni di carattere economico, è senz’altro evidente che il quadro non è incoraggiante: i problemi maggiori si riscontrano, come per ogni settore produttivo, nell’aumento dei costi da sostenere in particolare energetici, tasse e del lavoro.

Un altro problema, emerso dalle indagini effettuate, riguarda anche le maggiori difficoltà di accesso al credito, talvolta a fronte di ritardi negli incassi e, più in generale, alla riduzione dei propri margini di guadagno.

Il mercato delle ristrutturazioni

Tuttavia c’è spazio anche per considerazioni ottimistiche: la maggioranza delle piscine esistenti ha oltre 10 anni di vita e dunque necessitano di interventi di ristrutturazione e adeguamento impiantistico.

Le prospettive di Assopiscine (Associazione Italiana Costruttori Piscine) per i prossimi 5 anni prevedono una lieve diminuzione di nuove costruzioni a fronte, invece, di un aumento di richieste di interventi di ristrutturazione, installazione di nuove apparecchiature elettroniche, nuovi impianti di disinfezione, messa a norma di vecchi impianti, acquisto di accessori per la pulizia e il divertimento in piscina.

A sostegno di questo orientamento, gioca un ruolo favorevole il recente Decreto Legge 83/2012, emanato il 26 giugno 2012, che regola il nuovo regime di detrazione fiscale per le ristrutturazioni degli edifici. Tutte le spese pagate a partire da questa data usufruiranno della detrazione al 50%, con un tetto spesa complessivo raddoppiato, che passa a 96 mila euro.

Sempre più si consolideranno e aumenteranno i servizi di service e vendita prodotti, in ottica di fidelizzazione del cliente. Molte aziende si sono attrezzate in questa direzione, offrendo servizi post-vendita legati alla gestione e manutenzione dell’impianto, alla fornitura dei prodotti di disinfezione o elaborando soluzioni personalizzate di finanziamento per l’acquisto della piscina.

Il mercato del benessere

Altro fattore da considerare è la richiesta di benessere all'interno del panorama ricettivo e turistico italiano, dove la piscina gioca un ruolo chiave di grande importanza.

Sono oltre 140mile le strutture turistiche destinate all’ospitalità dislocate sul territorio nazionale, un patrimonio immobiliare in buona parte da riqualificare e valorizzare per rispondere alle esigenze di viaggiatori sempre più attenti.

È innegabile che l’attrattività di una struttura da parte del cliente, nonché la redditività per il gestore, sia in funzione sempre più dei servizi offerti agli ospiti, inclusi piscina, area fitness e Spa.

Un tempo considerati prerogativa dei cinque stelle, oggi questi spazi sono pressoché indispensabili anche in agriturismi, residence e alberghi a 3 stelle, quest’ultimi, secondo i dati Istat, rappresentano ben il 52,8% degli alberghi in Italia. (A questo proposito, si consiglia la lettura dell'articolo: Crescono le richieste di wellness e sport slow nel turismo invernale).

Buone notizie anche dal fronte del turismo balneare: sono in aumento le Regioni che offrono l’opportunità di realizzare piscine sul litorale, mantenendole in funzione per l’intero anno solare, tra le quali: la Regione Campania e l’Emilia Romagna.

Il mercato delle esportazioni

In questo scenario, si inserisce infine l’intensificazione dell’esportazione e l'attrazione di investimenti esteri produttivi, che appaiono come fattore cruciale per sostenere la crescita del Pil nel medio termine.

Nel 2011 la performance delle nostre esportazioni è stata significativa, con tassi di crescita coerenti con l’espansione del commercio mondiale, molto più elevati per le vendite verso i paesi extra europei che quelle verso l’UE.

Se si confronta la fase più acuta della crisi (primo semestre del 2009) con il periodo più recente (secondo semestre del 2011), due imprese su tre hanno incrementato le loro vendite sui mercati esteri, con contenute differenze di dimensione e di settore.

Nonostante questi risultati, anche nella fase di massima espansione delle nostre esportazioni l’Italia esprimeva un’apertura agli scambi internazionali di beni notevolmente inferiore a quella media europea e a quella dei principali paesi concorrenti con livelli di sviluppo e dimensioni paragonabili ai nostri. Ne consegue che il sistema delle imprese esportatrici ha notevoli margini per aumentare il livello di presenza sui mercati esteri.

Per approfondire

Oltre a tutti gli articoli linkati all'interno del testo, si consiglia la lettura dell'inchiesta pubblicata in versione completa nel numero 160 - ottobre-dicembre 2012 di Piscine Ogg i .

 
 
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