Impianti Sportivi

Groundsman
07.03.2017

La figura del groundsman all'estero e in Italia

All'estero esistono dei veri e propri corsi in groundsmanship per formare i professionisti che curano e mantengono vivi i campi degli stadi. Qual è, invece, la situazione in Italia?

Categorie: sport, sport news, impianti sportivi, gestione impianti sportivi,

A cura di Rita Cesarini

           

In Italia, uno dei Paesi in cui il calcio è lo sport più seguito e apprezzato, forse non è mai stata ben definita la figura del groundsman e, soprattutto, la sua importanza. Il groundsman, in poche parole, è il professionista che si occupa del manto erboso, in questo specifico caso del verde sportivo.

La testata britannica The Guardian ha dedicato, pochi anni fa, un articolo a questa figura, riportando la testimonianza dell'head groundsman Mark Perrin, a servizio del Crystal Palace. Scherzando, Perrin ha affermato “Se avessi avuto 1£ per ogni volta che qualcuno mi ha chiesto se mi occupassi semplicemente di tagliare l'erba e guardare le partite, ora avrei una fortuna”. Perrin ha continuato sottolineando che il suo lavoro principale consiste sì nel rendere la superficie giocabile, ma include anche molte altre attività, quali mantenere l'erba alla lunghezza corretta e irrigarla, rullare il campo ed evitare che quest'ultimo si ghiacci o si secchi.

Quello del groundsman è un lavoro che riguarda tanto la capacità di utilizzare un tosaerba quanto quella di occuparsi della “nutrizione” del manto erboso: richiede di riconoscere quando e quale fertilizzante impiegare, l'areazione necessaria, l'attività microbica, richiede inoltre di conoscere anche le diverse tipologie di semi di erba, fibre di nylon e di tonici per il tappeto erboso.

Anche un altro quotidiano britannico, il Daily Mirror, ha dedicato il proprio spazio alla figura del groundsman interpellando Darren Baldwin, soprannominato il “Tottenham's king of the turf”. L'articolo riporta la routine del pre-partita, dalla rimozione dei fari che mantengono il campo riscaldato all'irrigazione del terreno.

Sempre legato al territorio britannico e curato da Sport England, il sito www.groundsmanship.co.uk rappresenta una vera e propria risorsa per coloro che vogliono e devono approfondire la figura del groundsman.

              

            

Gli esempi sopracitati si rifanno a contesti fuori dai nostri confini nazionali, laddove esistono dei veri e propri corsi in groundsmanship, tramite i quali vengono formate le figure professionali che saranno poi in grado di curare e mantenere vivi i campi degli stadi.

      

Qual è, però, la situazione in Italia?

Attualmente si sta portando avanti un'opera di sensibilizzazione nei confronti del groundsman, che ha l'obiettivo finale di ottenere la medesima rilevanza che questa figura ha conquistato nel territorio straniero. Come ha sottolineato Francesco Dotto del IGI (Istituto per Groundsman in Italia), il groundsman è “ l'uomo che vive il verde , ogni giorno sente il suo profumo, vede le sue tonalità, capisce in modo tempestivo dove deve intervenire, dirigendo i lavori da professionista, consigliando quante ore poter giocare, dirottando gli allenamenti in zone dove l'erba è più resistente, magari dove batte più il sole; e cosa molto importante, l'amministratore dello stadio può così avere un referente per stabilire un budget di partenza per il campo, per poi reinvestire la rimanenza risparmiata in macchine, personale o altre nuove tecnologie per una buona manutenzione del campo a vantaggio sempre dello spettacolo”.

Dotto ha aggiunto anche che l'IGI non punta “a formare solo groundsman di piccole società, anche se è fondamentale partire dalla base, ma mira alla formazione anche di groundsman di società appartenenti a leghe professionistiche, con l'obiettivo di far ragionare il groundsman con la propria testa, senza influenze esterne, in quanto è lui stesso che vive giornalmente sul campo e sa cosa si ha la necessità di fare e come agire e operare”.

Non possiamo che augurarci che anche in Italia si arrivi a una formazione professionale di alto livello e saremo lieti di accogliere e divulgare sviluppi futuri in merito.

          

 
 
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